L'editoriale del Direttore: Tra teoria e realtà, già esauriti i fondi degli incentivi per auto endotermiche

L'editoriale del Direttore: Tra teoria e realtà, già esauriti i fondi degli incentivi per auto endotermiche

Il mercato conferma che le auto con emissioni di CO2 da 61 a 135 grammi sono le più richieste, mentre stagnano le elettriche

di Andrea Brambilla

16.06.2022 16:25

Una situazione che avevamo previsto e che puntualmente si è verificata. Mi riferisco ai contributi, già terminati, che il Governo ha destinato agli incentivi per l’acquisto delle auto nella fascia 61/135 gr di CO2. Mentre scrivo questo editoriale, restano ancora corposi quelli per le vetture con emissioni da 21 a 60 gr di CO2 e quasi intonsi quelli per le vetture elettriche. La scelta del Governo ancora una volta è stata più politica che funzionale per i cittadini o per l’ambiente stesso.

La nostra proposta era di spostare negli anni, visto che il Governo ha giustamente stanziato fondi fino al 2024, gli importi da assegnare alle tre fasce. Più corposi quest’anno quelli per le vetture “più inquinanti” e successivamente avvantaggiare le altre fasce incrementando così quelle a zero emissioni, quando le infrastrutture saranno più adeguate. Questa ipotesi era nata in un incontro con il Ministro Cingolani che da sempre evidenzia quanto le auto Euro 3 e precedenti in Italia siano la principale fonte di emissioni di CO2 e che quindi lo svecchiamento del parco circolante resta il tema principale anche perché la transizione energetica della mobilità non si ottiene dall’oggi al domani ma ci sono dei tempi, e non sono certamente brevi.

Infatti in Italia viaggiano ancora circa 13 milioni di vetture Euro 3 o precedenti, con alcune regioni dove raggiungono il 45% del parco circolante. Come si può pretendere che di punto in bianco questi automobilisti passino a una vettura elettrica? Sia per un problema di costi, il principale, che di infrastrutture. E la “cartina tornasole”di questa situazione è ben evidente con l’andamento degli incentivi dove, come dicevamo all’inizio, sono esauriti quelli destinati alle vetture che le persone attualmente vedono come più funzionali.

Le scelte di una parte del nostro Governo, purtroppo, si confermano sempre lontane dalle esigenze dei cittadini, ma soprattutto ci sembrano non consapevoli della realtà in cui viviamo. Dare indicazioni su una strada da percorrere, quella del futuro elettrico già tracciata e chiara ed imposta dall’Europa, non significa fare un passaggio immediato, soprattutto se non ci sono le infrastrutture e i soldi per percorrerla. Mettere degli incentivi per le auto elettriche non significa che tutti possono permettersi di acquistarle. La medesima situazione si è verificata con i fondi destinati alle due ruote. Esauriti quelli per moto e scooter non elettrici, ancora disponibili quelli per i modelli a zero emissioni. Il passaggio all’elettrico puro ha inoltre un grande vantaggio se viene alimentato con energia green creata da fonti rinnovabili che in Italia sono in crescita ma ancora contenute.

Come ha detto il Ministro Cingolani nell’intervista pubblicata sullo scorso numero di Auto, sarebbe meglio per l’ambiente passare prima a vetture ibride e poi, quando l’infrastruttura sarà pronta, alle elettriche, ma anche la demonizzazione dei Diesel di ultima generazione è sbagliata. Ma sarebbero scelte coerenti e ragionate soprattutto a vantaggio dei cittadini, cosa che purtroppo la maggioranza dei nostri politici non sa fare perché probabilmente non porterebbero molti voti, o forse sì...

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