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Prova BMW Serie 1 128ti: turismo internazionale

Non è una vera M, la BMW 128ti, con la sua sigla che strizza l'occhio al passato sportivo, è una perfetta via di mezzo per una berlina che morde l'asfalto e dà belle soddisfazioni al volante. Il segreto della sua eccellente guida è il torsen anteriore

Lorenzo MoroLorenzo Moro

12 set 2022 (Aggiornato alle 11:32)

Dalle due alle quattro ruote, dai modelli più popolari (pensiamo alla Fiat 500) no a quelli più esotici (Lamborghini Countach), l’andare a rispolverare design, sigle, e nomi provenienti dal glorioso passato dell’automobilismo è ormai una tecnica di marketing piuttosto frequente. Non c’è quindi da stupirsi che, per lanciare il guanto di sfida alla Golf GTI, BMW sia andata a rispolverare la sigla “ti”, “turismo internazionale”, storicamente utilizzata dalla Casa bavarese per identificare i suoi modelli sportivi non estremi a partire dalla mitica 2002ti e che l’ultima volta era apparsa più divent’anni fa sulla 325ti compact.

Aggressiva e appariscente, la nuova 128ti è capace di farsi distinguere immediatamente dalle Serie 1 “standard”, principalmente grazie all’assetto ribassato di 10 mm, ai grandi cerchi da 18” (particolarmente belli quelli della vettura in prova, dal piacevole retrogusto racing), a numerosi dettagli estetici colorati in contrasto con la carrozzeria e, infine, grazie all’impianto frenante sportivo firmato M con pinze rosse. Chiude il quadro un vistoso paraurti posteriore che incornicia un doppio terminale di scarico dal quale far uscire le grintose sonorità del 2 litri turbo.

Più sobri gli interni, che confermano le doti di abitabilità e comfort già visti sulla Serie 1 (e che hanno giovato, rispetto alle versioni precedenti di questa vettura, della disposizione “tutto avanti” della meccanica) ma arricchiti da numerosi optional dal tocco sportivo presenti di serie su questa 128ti e da tanti dettagli speci ci per questa versione: come le cuciture rosse sulla tappezzeria o il logo “ti” cucito in grande sul bracciolo, giusto per non dimenticarsi che si è a bordo di una BMW speciale.

A spingere in avanti la vettura pensa il classico quattro cilindri in linea 2 litri B48B20, un “solito noto” che è possibile trovare sotto ad una pletora di auto del gruppo BMW (Mini e Toyota Supra compresa) e che qui è stato messo a punto per erogare 265 cv e 400 Nm di coppia, tutti scaricati sulle ruote anteriori attraverso un cambio automatico a 8 rapporti e un differenziale autobloccante meccanico di tipo Torsen. Quest’ultimo forse è il vero protagonista di tutta l’esperienza di guida della 128ti.

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