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Il Presidente ACI si è espresso sulle proposte per ridurre le emissioni delle auto inquinanti, promuovendo l'utilizzo di una ‘scatola nera’ per monitorare le percorrenze delle auto inquinanti. Un potenziale riconosciuto anche per il contributo della mobilità elettrica e sui vantaggi che portano i nuovi propulsori a gasolio
7 ago 2019
Auto inquinanti, aria respirabile, alimentazione elettrica e rifiuto di demonizzare i nuovi motori diesel. Sono i temi toccati dal Presidente dell’Automobile Club d’Italia Angelo Sticchi Damiani a margine del progetto “MoVe-In”, presentato nei giorni scorsi in Regione Lombardia.
Il primo tema ha riguardato la proposta di una ‘scatola nera’ per monitorare le percorrenze delle auto inquinanti in modo da non penalizzare gli automobilisti che usano pochissimo l’auto e che di conseguenza inquinano poco. “Un’idea giusta che condividiamo”, ha sottolineato Sticchi Damiani, che poi si è concentrato sull’età delle macchine, argomento non trascurabile: “Condividiamo l’idea, da noi più volte sostenuta, di incentivare il più possibile la sostituzione delle auto più vecchie con auto nuove o con usati recenti, visto che il 56% delle auto che circola sulle nostre strade ha più di 10 anni, che l’età media delle auto a benzina è di 14 anni e 4 mesi e quella dei diesel di 9 anni e 8 mesi”.
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ACI si è inoltre detta convinta che l’elettrificazione del parco macchine sia un obiettivo fondamentale. “La qualità dell’aria che respiriamo – ha spiegato Sticchi Damiani - è questione vitale. Letteralmente. In questo senso, l’auto elettrica darà un contributo fondamentale. Per questo, siamo convinti che l’elettrificazione del parco sia un obiettivo da raggiungere il più presto possibile. È evidente, però, che non potrà avvenire dall’oggi al domani. Di conseguenza, si tratta di gestire l’inevitabile fase di transizione, con intelligenza e senza pregiudizi ideologici”.
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Una transizione che però deve prevedere alcuni fattori fondamentali. Come quello di saper informare i consumatori sul fatto che sia i produttori di benzina che quelli di diesel hanno compiuto grandi passi avanti riguardo la riduzione delle emissioni. Come ricorda lo stesso Sticchi Damiani: “Un diesel Euro6 di seconda generazione inquina davvero pochissimo. Lo dimostrano, ad esempio, gli ultimi test Green NCAP, che hanno evidenziato come i motori diesel, con catalizzatore a riduzione selettiva e filtro antiparticolato, offrano emissioni eccezionalmente basse”. Insomma, basta demonizzare i diesel, suggerisce il Presidente ACI. Anche perché i fatti dimostrano tutti i loro vantaggi.
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