Lo studio ARERA ha analizzato 225 colonnine e altre piattaforme di ricarica, con potenze dai 2 kW ai 350 kW, prodotti da 24 aziende. Ecco tutto quello che è emerso
04.05.2021 ( Aggiornata il 04.05.2021 12:22 )
Il comparto elettrico nel settore automotive è in costante e continua crescita. Sono ormai molte, infatti, le Case automobilistiche che stanno pensando di puntare definitivamente sulla mobilità elettrica – non ultima GM, che dal 2035 sposterà la sua produzione solo su questo tipo di auto -, ma come sono al momento gli apparati di ricarica presenti sul mercato?
ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) ha provato a dare una risposta con lo studio “Mercato e caratteristiche dei dispositivi di ricarica per veicoli elettrici”, un focus sulla mobilità elettrica e sulle infrastrutture di ricarica che ormai rappresentano il punto di snodo essenziale per consentire una benefica interazione tra veicoli e reti elettriche.
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Secondo quanto si apprende dallo studio, sono stati in tutto 225 i modelli di dispositivi di ricarica per le auto elettriche censiti ed analizzati da ARERA – tutti sistemi di ricarica presenti al momento sul mercato e destinati all’acquisto da parte di consumatori, aziende, amministrazioni pubbliche o gestori di punti di ricarica -, con potenze dai 2 kW ai 350 kW e prodotti da 24 differenti aziende. Apparati che vanno dalle wallbox casalinghe alle colonnine stradali, dalla ricarica slow e quick (l’86% degli apparati) a quelle fast e ultra-fast.
Dall’analisi effettuata dall’Autorità è emerso che i prezzi di tali sistemi spaziano dai 700 euro per i dispositivi ideati per le famiglie, agli oltre 80 mila per le ricariche ultra-veloci ad uso degli operatori professionali di ricarica, con un prezzo unitario per ogni kW installato che va da 36 a 580 euro, in relazione alla velocità di ricarica (quindi potenza elettrica in gioco) e con costi medi di 1200 euro per le wallbox “intelligenti”.
La prima ricognizione sui sistemi di ricarica delle auto elettriche, quindi, secondo ARERA ha evidenziato come l’offerta di dispositivi risulti ampia e variegata, con un’industria italiana particolarmente attenta a presidiare questo settore di mercato.
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