Dacia e il fattore prezzo, ibride ed elettriche solo quando servirà

Dacia e il fattore prezzo, ibride ed elettriche solo quando servirà

Il cliente-tipo Dacia pone l'accento su priorità altre che non l'elettrificazione. Molto più forte la leva economica nel determinare l'acquisto che non la percezione del contributo green del guidare a zero emissioni

10.09.2021 ( Aggiornata il 10.09.2021 16:45 )

Dacia, dal Salone di Monaco, ha presentato la novità Jogger. Sarà anche la prima a introdurre una motorizzazione full hybrid nella gamma del costruttore, mutuata dall'ibrido E-Tech sviluppato da Renault. Nella prima metà del 2021, poi, è arrivata l'elettrica Dacia Spring (leggi come va al volante), proposta di citycar a zero emissioni che, grazie ai corposi incentivi all'acquisto sull'elettrico, in Italia è arrivata ad abbattere la soglia psicologica dei 10 mila euro.

Ecco, il fattore prezzo, per marchi come Dacia, è una ragione d'esistenza. Una formula che ha introdotto sul mercato modelli in grado di offrire una mobilità che avesse tutto il necessario, senza fronzoli e spingendo a fondo sulla leva del prezzo per aprirsi uno spazio di riconoscibilità piena sul mercato. 

Nuova Dacia Spring: la Gallery

Nuova Dacia Spring: la Gallery

Grazie al prezzo d’attacco, che arriva a 9.460 euro con gli incentivi rottamazione, la nuova segmento A, 100% elettrica, firmata Dacia, è il modello "a batterie" più accessibile sul mercato

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La tecnologia c'è ma ha un costo

Da questa prospettiva, come affrontare un futuro che le normative europee vogliono sempre più elettrificato? Ci saranno i costi sociali della conversione forzata alle zero emissioni sotto il profilo industriale e, al tempo stesso, emerge un problema di mobilità che sia accessibile a tutti al netto di campagne di incentivazione all'acquisto che non è immaginabile proseguano a tempo indeterminato.

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"Non è una questione tecnica, noi siamo in grado di mettere la tecnologia sulle nostre auto. Abbiamo quella ibrida della Clio e della Captur, possiamo portarla sulla Jogger o sulla Sandero domani", le parole del responsabile vendite Dacia, Martinet, agli inglesi di AutoExpress.

La questione è strettamente legata al dato economico, a listini appesantiti da una tecnologia ibrida, dove non elettrica a batteria, che andrebbero a impattare sulla stessa natura di marchi come Dacia.

Cosa chiedono i clienti

Dalla posizione del cliente del marchio, le aspettative sono probabilmente altre, come sottolinea Martinet: "Non penso che i nostri clienti stiano chiedendo in realtà una tecnologia specifica. Forse è diverso sull'elettrico per una porzione della popolazione ma,se guardiamo alle masse, le persone non stanno chiedendo davvero una tecnologia specifica. Vogliono un'auto che soddisfi i loro bisogni e consenta di andare ovunque vogliano e al giusto prezzo". 

Scelte d'acquisto dettate strettamente dal fattore economico, che solo in parte potrebbero essere rimodellate da una percezione completa del "perché" guidare elettrico sia una scelta di prospettiva importante per la salvaguardia dell'ambiente. A sua volta, una scelta che richiede stili di vita coerenti e attenti al rispetto dell'ambiente a tutto campo.

"Dacia verrà elettrificata quando dovrà farlo e passerà all'elettrico quando sarà obbligatorio farlo. Lo avremo quando ne avremo bisogno per i nostri clienti, affinché possano entrare in un centro urbano senza dover pagare una tariffa, però si tratta davvero di una questione strettamente economica", ha concluso Martinet. 

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