Volkswagen, dall'architettura elettrica MEB agli sviluppi della MEB+

Volkswagen, dall'architettura elettrica MEB agli sviluppi della MEB+

Verso l'evoluzione "plus" della MEB, con maggior potenza di ricarica, autonomia superiore e tre differenti composizioni chimiche delle celle con formato unificato

20.12.2022 ( Aggiornata il 20.12.2022 16:15 )

Può considerarsi la prima, vera, architettura di un grande costruttore specifica per l'auto elettrica. Lanciata nel 2019 con la Volkswagen ID.3, i vantaggi dell'architettura modulare MEB hanno consentito una progettazione "nativa elettrica" anziché adeguamenti di piattaforme progettate per gli ingombri e la meccanica di auto termiche, adattate all'applicazione in campo elettrico.

Continuerà a essere ancora per diversi anni l'architettura di riferimento nel Gruppo Volkswagen, perlomeno per l'offerta di modelli elettrici tra il segmento B e il segmento C e C superiore. Entro il 2026 i piani Volkswagen prospettano il debutto di 10 nuovi modelli elettrici. Il passo successivo, invece, vedrà la sostituzione dell'architettura MEB con la SSP. Sarà un'architettura scalabile non solo nell'elemento hardware della scocca ma anche nei sistemi elettronici e di automazione alla guida.

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Da MEB a MEB+, un "plus" su autonomia e ricarica

Prima che la Scalable Systems Platform diventi standard per il Gruppo e copra l'offerta in tutti i segmenti, c'è un passaggio di evoluzione che da MEB porterà all'architettura MEB+.

In attesa che Volkswagen ID.2 introduca il marchio al segmento B, con un'elettrica da posizionare in quota 25 mila euro sul mercato, emergono i dettagli e gli sviluppi che caratterizzeranno la MEB+.

Consentirà, anzitutto, operazioni di ricarica più rapide, grazie all'accesso a postazioni in corrente continua da 175 e 200 kW. L'autonomia di marcia, poi, arriverà a 700 km con i tagli di batteria più grandi.

Batteria con cella unificata e chimica su misura

Un fronte, quest'ultimo, sul quale dal 2025 Volkswagen (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato) introdurrà il formato di cella unificata. Un unico formato per tutte le batterie, grazie al quale i costi di produzione verranno ridotti del 50%. A differenziare le batterie  - che rappresentano il più grande fattore di costo - nei vari segmenti di mercato sarà la composizione chimica.

Nei segmenti inferiori verrà impiegata la composizione chimica al litio-ferro-fosfato, per le auto elettriche di grande volume, invece, la composizione farà maggior ricorso al manganese; infine, per applicazioni specifiche, si manterrà la chimica nickel-manganese-cobalto.

La cella unificata sarà presente sull'80% delle auto elettriche del Gruppo.

I numeri in quattro anni di MEB

Dopo quattro anni pieni di diffusione dell'architettura MEB, Volkswagen conta un'offerta di 12 modelli e 500 mila unità consegnate della famiglia ID.; in totale, sono 670 mila le elettriche consegnate tra tutti i marchi del Gruppo. Architettura MEB destinata a essere fornita, a partire dal 2023, anche ad altri costruttori, come Ford che vi realizzerà il suv di segmento C superiore.

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