Un piano concreto d'azione verrà proposto dall'Europa a inizio marzo, intanto il ministro del Made in Italy incontra il ministro francese Ferracci e parla di convergenza sulle linee guida della politica industriale europea
04.02.2025 15:43
Il dialogo in sede europea sulla crisi dell'industria dell'auto è partito e sarà un confronto che procederà su quattro tavoli, ciascuno responsabile di trovare soluzioni pratiche a specifici temi. Un lavoro che confluirà nel Piano d'azione del prossimo marzo.
L'Acea, associazione dei costruttori europei di auto, ha ribadito come su un punto almeno non sia possibile attendere oltre e serva un'azione immediata: quello delle multe sulle emissioni medie di CO2 previste dalle norme comunitarie nel 2025. Urge un'azione della Commissione europea, perché "decisioni cruciali sugli investimenti vengono prese adesso, non tra mesi".
È il tema che i costruttori considerano più urgente tra tutti ed è un tema sul quale la politica registra le dichiarazioni del ministro Adolfo Urso.
Reduce da un incontro bilaterale con il ministro dell'Economia e delle Finanze francese, Marc Ferracci, nella cornice del Consiglio informale congiunto Competitività e Commercio in corso a Varsavia, Urso ha sottolineato: "L’approccio dell’Unione Europea alle politiche per l’automotive deve diventare più ambizioso, ridefinendosi in un modello integrato e pragmatico, basato su una visione strategica a lungo termine.
Lo stop alle multe, uno degli aspetti del nostro non-paper, è urgente e necessario, ma non sufficiente. Serve una revisione complessiva del Green Deal, come chiediamo appunto nel nostro non-paper che a oggi ha incassato il sostegno di 15 Paesi membri dell’UE". Una visione sulla quale, dal dicastero dell'Industria, indicano una convergenza con il ministro alle Finanze francese sulle linee guida della politica industriale europea, in particolare sulle misure per il Piano industriale europeo sull'automotive.
Ricordiamo come il documento, avanzato nel novembre del 2024 dall'Italia, chiedesse l'anticipo al 2025 - rispetto al 2026 - del riesame delle condizioni necessarie alla fattibilità della transizione green nel settore dei trasporti (domanda di auto elettriche, diffusione dell'infrastruttura di ricarica).
Inoltre, sempre in chiave 2035, un punto centrale è la richiesta del principio di neutralità tecnologica, che apra ad altre tipologie di alimentazione, diverse dall'elettrico.
Sempre nel quadro del Consiglio competitivàt a Varsavia, Urso ha incontrato Stephane Séjourné - vicepresidente esecutivo della Commissione von der Leyen, nonché responsabile del tavolo su Catena di approvvigionamento, all'interno del Dialogo strategico sull'industria dell'auto - . Un incontro sul quale ha commentato: "Bene la neutralità tecnologica all'interno della 'Bussola' nel dialogo sull’industria automotive. Il Competitiveness Compass rappresenta un primo passo nella giusta direzione, ma ora si deve tradurre in concrete indicazioni all'interno del prossimo Clean Industrial Deal”.
Non secondario nella diffusione dell'elettrico resta il tema degli incentivi, sui quali le prospettive sono di un piano europeo a sostegno della domanda.
Sul tema, Urso ha commentato: "Sono necessari incentivi alla domanda, con risorse europee, per le automobili 'made in Europe' e sostegni all'offerta per supportare l'industria della componentistica, anche istituendo un regime di aiuti di Stato ad hoc per il settore. Non servono norme tampone, ma riforme globali e strategiche".
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