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Toyota Yaris GR H2 Concept, la forza dell'idrogeno

Il progetto Corolla da competizione ha utilizzato il motore della Yaris GR benzina, trasformato per bruciare idrogeno. L'unità G16E-GTS torna sulla Yaris con il medesimo impianto tecnico, per un concept che guarda al futuro

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

2 dic 2021 (Aggiornato alle 15:17)

L'idea è nata a metà del 2020 per tradursi immediatamente in progetto, in visione su un futuro che non potrà essere esclusivamente della mobilità elettrica. Toyota lavora al progetto di un motore a idrogeno, a combustione sia chiaro. La tecnologia fuel cell è già padroneggiata da tempo e abilmente, Mirai il simbolo disponibile per essere guidato.

Tre cilindri a idrogeno

Ecco, Toyota Yaris GR H2 in questo scenario è il concept col quale il marchio riporta sulla "legittima proprietaria" il motore 1.6 litri turbo, tre cilindri. Non già nella sua applicazione nota, di Yaris GR, sportivissima idea da rally proposta per la guida di tutti i giorni. Bensì, nell'adeguamento per funzionare bruciando idrogeno, anziché benzina.

Il tre cilindri è stato oggetto di sviluppo, installato su Toyota Corolla e, l'auto, iscritta alla serie nipponica endurance, il campionato Super Taikyu. Di gara in gara, sostanziali progressi sono stati compiuti, verificando potenziale e limiti della tecnologia. Il banco di prova delle competizioni, necessario a testare la base tecnica e individuare le aree che necessitano miglioramenti.

Pezzi di serie 

Quel progetto Corolla da corsa, con motore a combustione di idrogeno, ha componenti di serie: dal tre cilindri turbo Yaris GR alle bombole di idrogeno utilizzate sulla Mirai. Lo schema è stato trasposto dalla Corolla alla Yaris GR H2. 

I pro del motore a scoppio a idrogeno

Tra i vantaggi di un motore a combustione, a idrogeno, in prospettiva di una mobilità a ridottissime emissioni inquinanti, non si può tralasciare la facilità di rifornimento, potendo impiegare previa conversione degli impianti già esistenti, di carburanti fossili, la rete esistente.

Si supera l'ansia da autonomia, le difficoltà di ricarica, si supera il tema spinoso delle terre rare per produrre le batterie e il loro successivo smaltimento. È una soluzione tecnologica che può coesistere insieme a molte altre, nei prossimi anni. Con gli e-fuel, con l'idrogeno a fuel cell, con I veicoli elettrici a batteria. Non una sola, cieca, visione, né una messa al bando, per principio, di una tecnologia. Piuttosto, lo sviluppo di più soluzioni.

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Le emissioni inquinanti prodotte da un motore a combustione di idrogeno, secondo quanto diffuso da Toyota nella fase iniziale dello sviluppo del progetto Corolla da competizione, sono limitatissime e di fatto attengono alla minima parte di olio lubrificante combusto.

"Quel che rende l'idrogeno così speciale è la sua velocità di combustione, 8 volte superiore a quella della benzina. Questo vuol dire una risposta più rapida e ai bassi regimi di rotazione la coppia è disponibile quasi immediatamente, dopo la partenza. Insieme alla forte risposta di coppia è quel che rende i motori a idrogeno così validi", spiegava Koji Sato, presidente di Toyota Gazoo Racing,nei mesi scorsi.

I contro da risolvere

"A ogni modo, la rapida combustione genera pressioni elevate e alte temperature, che rendono la gestione termica un problema tecnico. Diventa perciò una questione su come trovare l'equilibrio giusto con la potenza massima", ancora di Sato.

Una nuova sfida

Abbiamo fatto il primo passo per testare e sviluppare il nostro motore a idrogeno con la mentalità di affrontare la sfida. Immagino che le cose sembreranno un po' diverse tra 10 anni e spero che le persone guarderanno indietro e vedranno come abbiamo affrontato la sfida con positività, godendoci ogni momento", il commento di Akio Toyoda, presidente Toyota.

Personalmente, "Morizo", si è messo al volante della Corolla a idrogeno, per capire potenzialità e limiti dell'auto da corsa. In una prospettiva di abbattimento radicale delle emissioni inquinanti, il motore a combustione di idrogeno appagherebbe anche i nostalgici dell'automobile Novecentesca, mantenendo il sound distintivo dei motori a scoppio.

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