Con una lettera ai dipendenti, l'amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles annuncia ufficialmente la fabbricazione di masherine in un impianto gruppo per affrontare l'emergenza COVID-19 in Italia
23.03.2020 11:22
Una lotta da portare avanti tutti insieme con nuove obiettivi. FCA come aveva già anticipato converte la sua produzione e si dedica alla realizzazione di mascherine per combattere l'emergenza Coronavirus. L'annuncio ufficiale è arrivato proprio oggi, lunedì 23 marzo. In un impianto del Gruppo automobilistico in Italia ancora non specificato, verrà creata la prima delle oltre un milione di mascherine che FCA conta di realizzare ogni mese fino alla fine del periodo di isolamento che tutto la Penisola sta vivendo.
La priorità è aiutare la Protezione Civile a reperire i dispositivi di protezione individuale così indispensabili per medici, infermieri e operatori sanitari ma anche per tutti i cittadini "fragili" che ne hanno bisogno.
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L'annuncio di Manley è arrivato in mattinata tramite una nota ai suoi dipendenti, diffusa poi dal sindacato dell'Unione Italiana Lavoratori Metalmeccanici:
"L'obiettivo è di iniziare la produzione da oggi, lunedì 23 marzo, e per le prossime settimane e arrivare a produrre oltre un milione di mascherine al mese che saranno donate ai primi soccorritori e agli operatori sanitari.
Tanti di voi sapranno che in Italia i nostri team di engineering e del manufacturing insieme ai colleghi della Ferrari stanno collaborando con Siare Engineering, una delle poche aziende che producono respiratori, per aiutarli a raddoppiare la loro produttività. Poter reindirizzare le nostre risorse a sostegno di chi ne ha più bisogno mi rende orgoglioso di far parte di questa azienda.
Da quando vi ho scritto la scorsa settimana, abbiamo assistito a una rapida escalation dell'impatto del coronavirus sull'economia globale e sulle nostre vite. Benché la diminuzione dei nuovi casi in Cina sia motivo di ottimismo, per molti di noi si prospettano ancora tempi difficili. Le decisioni che un giorno sembrano essere sensate vanno riviste poco dopo alla luce dei cambiamenti imposti dalla pandemia al nostro modo di vivere, lavorare e interagire.
Molti dei nostri dipendenti sono in Italia, per cui già da qualche settimana viviamo in maniera evidente gli effetti della diffusione del virus e vorrei ringraziare tutti voi, ovunque vi troviate, per la vostra straordinaria dedizione, per l'impegno e il duro lavoro nel far fronte a questa situazione".
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