Prova Volkswagen ID.3: la terza rivoluzione VW

Prova Volkswagen ID.3: la terza rivoluzione VW

La ID.3 è la terza pietra miliare della storia Volkswagen dopo il Maggiolino e la Golf. E' la prima vera auto elettrica progettata ex novo da VW. L'abbiamo provata per vedere se garantisce la promessa fatta anni fa: 500 km di autonomia al prezzo di una Golf TDI bene accessoriata

di Alberto Sabbatini

16.12.2020 18:35

Volkswagen ID.3, il sound VIDEO

Volkswagen ID.3, il sound VIDEO

Il nome del sistema è AVAS (Acoustic Vehicle Alerting System) e rispetta le normative europee.

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Una guida al top

Alla guida invece la ID.3 è fantastica. Agile, brillante e abbastanza scattante (7”15 sullo 0-100 km/h) coi suoi 204 cavalli, comoda posizione di guida anche se un po’ “seduta” ma con gambe distese, è eccellente nell’uso cittadino perché è compatta e maneggevole. Ci ha meno convinto nella frenata perché il pedale risulta poco modulabile ed è facile allungare le frenate se siete abituati a un’auto convenzionale. Tra l’altro monta dietro degli anacronistici freni a tamburo. Ma la potenza frenante c’è perché nei nostri rilevamenti la ID.3 si è fermata da 100 km/h in 33,1 metri, che è un ottimo valore. Quindi è solo questione di feeling sul pedale.

La velocità massima è bassa, come quasi tutte le elettriche: 160 km orari. Ma tanto di più non ha senso perché con un’elettrica più piano andrete, più lontano arriverete. Ma qui si apre un discorso delicato. La ID.3 in città è fantastica, però le sue dimensioni la fanno ambire a qualcosa di più. Spazio e comfort ci sono per un uso globale fatto anche di viaggi. Ma il limite come sempre per un’elettrica viene dall’autonomia. La batteria da 58 kWh ottimisticamente promette 426 km di autonomia, ma nella guida reale si è ben lontani. Nei nostri rilevamenti su percorso misto città/extraurbano la ID.3 ha percorso mediamente circa 355 km.

Se però viaggiate in autostrada, a 130 km/h la ID.3 fa 4,5 km con un chilowatt quindi supererete appena i 260 km. E questo vi esporrà alle frequenti ricariche e conseguenti perdite di tempo. Nelle colonnine più veloci, quelle a corrente continua DC da 50 kWh vi servirà un’oretta per riempire le batterie all’80%; scordatevi le altre da 11 kWh perché sono una perdita di tempo.

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