Le auto post Covid, tra digitale e sostenibilità

Le auto post Covid, tra digitale e sostenibilità

Il trasporto privato si conferma la mobilità più sicura in questa fase 2 a scapito dei promotori dei monopattini elettrici

di Gianni Rusconi

25.09.2020 ( Aggiornata il 25.09.2020 14:58 )

Difficile avere un'idea chiara di come si muoverà il mondo delle quattro ruote nei prossimi mesi. Tante (troppe) le variabili in gioco, dall'effettiva efficacia del nuovo ecobonus varato dal Governo per incentivare (fino a 10mila euro) l'acquisto di veicoli elettrici, ibridi o a basse emissioni, alla grande incertezza che grava sui consumatori in relazione all'evoluzione della pandemia.

L'AUTO PRIVATA TORNA PROTAGONISTA

In pieno lockdown si è parlato di "nuova" mobilità, di accelerazione del processo di innovazione tecnologica in ambito automotive per sopperire alle mutate esigenze di spostamento (soprattutto nel contesto cittadino) delle persone. L'auto autonoma è tornata al centro del dibattito, ma prima di vedere le strade popolate da veicoli senza conducente passeranno ancora anni. La "user experience" dei consumatori, intanto, sembra essere cambiata. E parecchio. Dall'inizio della Fase 2 dell'emergenza in poi, come confermano i dati del GfK Covid-19 Tracking, il ricorso all'auto privata è rimasto elevato, molti più italiani hanno cercato informazioni online sui siti dedicati alle quattro ruote e il 50% degli automobilisti ha dichiarato di prendere in considerazione (se fosse possibile) l'idea di acquistarne una nuova su Internet, evidenziando una crescente preferenza per i veicoli a motore ibrido e una netta disaffezione verso i Diesel. L'auto propria torna quindi a essere (per molti) il principale mezzo di trasporto e un italiano su tre è intenzionato ad incrementarne l'utilizzo rispetto al recente passato, prima che scoppiasse la pandemia di Coronavirus.

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LA CONCORRENZA DEGLI E-SCOOTER

L'automobilista post pandemico, come osservano gli esperti di Gfk, è un cliente con nuove aspettative e nuove abitudini, e questa evoluzione genera una complessità che, da parte delle Case automobilistiche in primis, va compresa e studiata. Anche perché, nella mobilità cittadina post-Covid, altri mezzi saranno protagonisti (e vien da dire purtroppo, vista la loro pericolosità quando circolano su strada), come i monopattini elettrici. Secondo un recente rapporto di Boston Consulting Group ("How E-Scooters Can Win a Place in Urban Transport"), infatti, la loro penetrazione supera oggi le 350 città in tutto il mondo e il loro mercato potenziale è stimato in 30 miliardi di dollari fra Europa e Stati Uniti. Quello degli e-scooter, però, sarà anche un fenomeno ad elevata velocità di innovazione (sensoristica, connettività, batterie) ma rimane viziato, per lo meno in Italia, da una normativa che sicuramente non va nella direzione della sicurezza delle persone.

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