Car of The Year 2022, le finaliste: Renault Mégane E-Tech

Car of The Year 2022, le finaliste: Renault Mégane E-Tech

Con la nuova Mégane, i francesi vogliono convincere le famiglie ad abbandonare i motori a benzina e Diesel per passare all'elettrico nella vita di tutti i giorni. L'abbiamo provata e i 400 km si fanno

di Alberto Sabbatini

24.02.2022 ( Aggiornata il 24.02.2022 18:31 )

Elettrificare le famiglie europee e spingerle verso l'uso totale di un'auto elettrica. È la missione che Renault si è data con la Mégane E-Tech completamente a batterie. Renault è stata uno dei primi Marchi a credere nell'elettrico, fin dal 2013, quando lanciò prima la Zoe, poi la Twingo full electric. Ma fino a quel momento si trattava di utilitarie cittadine. La nuova Mégane rappresenta invece la sfida del futuro per convincere le famiglie ad abbandonare il Diesel per adottare un'auto elettrica a tempo pieno. Da usare in città, ma anche per viaggi, ferie e weekend. Per riuscirci Renault ha scelto il modello centrale della propria gamma: la Mégane, la compatta del segmento C lunga 4,21 metri.

Spaziosa e versatile quanto basta per essere l'auto principale di una famiglia media. La nuova generazione (la 5a) perciò è soltanto a propulsione elettrica. Ha un design più filante e carreggiate più larghe per acquisire un aspetto più dinamico. L'abbiamo guidata sulle strade francesi su e giù per strade tortuose e collinari. Percorsi che ci hanno permesso di apprezzare il comfort e la silenziosità, ma anche l'eccellente maneggevolezza e il brio del motore da 220 cavalli e 300 Nm di coppia. E soprattutto la nuova plancia, dove domina un doppio schermo a forma di L nel quale l'infotainment è frutto di una solida partnership con Google.

Mobilize, i servizi per l'elettrico accompagnano Renault Megane E-Tech

Nuova Renault Megane E-Tech Electric

Nuova Renault Megane E-Tech Electric

Ecco la Renault Megane E-Tech Electric, la prima elettrica della Casa della Losanga realizzata sulla piattaforma specifica per i veicoli a batterie CMF-EV

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Renault Mégane E-Tech, il pezzo forte è la batteria

La Mégane elettrica si candida ad essere la rivale numero uno della Volkswagen ID.3, ma rispetto alla tedesca segue una filosofia diversa. Ha la piattaforma (CMF-EV) con batterie a tutta lunghezza, un interasse notevole (2.700 mm) e poco sbalzo davanti e dietro. L'abitacolo perciò è spaziosissimo a tutto vantaggio del comfort di bordo. L'abitabilità è grande anche per la scelta di collocare il motore anteriormente, a differenza della VW ID.3. la batteria è un capolavoro di ingegneria: realizzata da LG, è sottilissima. È alta appena 110 mm ed è raffreddata a liquido. È la batteria meno spessa dell'industria automotive ed è il frutto di un ottimo compromesso: ha una buona capacità (60 kWh) per garantire una autonomia adeguata, ma non così esagerata da far salire a dismisura il peso. Infatti, la massa complessiva della Mégane elettrica è contenuta in 1.642 kg, più o meno come la versione plug-in hybrid. Poco peso significa miglior efficienza e consumi minori. Ma anche migliore maneggevolezza sulla strada.

Tutto nuovo il motore elettrico, di tipo sincrono; i francesi l'hanno progettato per raggiungere un'efficienza superiore. Pesa appena 145 kg ed è raffreddato a olio per limitare al massimo le vibrazioni e la temperatura che potrebbero limitarne l'efficienza. Nella guida, oltre alla brillantezza dei 220 cv (appena 7,8 secondi nello scatto da 0 a 100 km/h) e dei 300 Nm di coppia, si apprezza moltissimo il nuovo sterzo. Che ha un rapporto di demoltiplicazione di soli 1:12 e permette con pochi gradi di rotazione di far girare adeguatamente la vettura nelle curve. L'auto trasmette una netta sensazione di agilità ma anche di precisione di traiettoria. Però tutto questo non servirebbe a niente se non percorresse almeno 400 km veri, perché il punto debole delle elettriche è proprio l'ansia da autonomia.

Il risultato dalle prime impressioni pare lusinghiero: Renault dichiara un'autonomia di 470 km nel ciclo di omologazione WLTP, valori però teorici che vanno invece verificati nell'uso su strada: noi realisticamente nel nostro test abbiamo usato il 34% della carica per percorrere 130 km. Quindi significa che a quel ritmo avremmo potuto sfiorare i 400 km. Senza particolari accorgimenti per aumentarne l'efficienza. Davvero positiva infine l'impressione di vita a bordo, rafforzata da interni hi-tech basati su due schermi da 12” affiancati a forma di L dove la grafica di Android Automotive è stata personalizzata per rendere ancora più simile a uno smartphone l'interfaccia utente. Tra le finezze, anche un nuovo ADAS “Active Driver Assist” che combina, integrandole, le funzioni di riconoscimento segnali stradali, cruise control e assistente di corsia.

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