L'ex amministratore delegato di Macklevision, leader nella CGI, possiede oltre 20 supercar tra Porsche, Ferrari, Lamborghini e Ford
27.01.2025 ( Aggiornata il 27.01.2025 09:26 )
Forse il nome Armin Pohl non vi dice nulla. Sebbene possa risultare sconosciuto a molti, è uno dei più illustri nel panorama della tecnologia digitale e dell’industria cinematografica. Nato nel 1966 con una passione innata per il disegno, Pohl è diventato un pioniere delle tecnologie 3D e della visualizzazione digitale. Come amministratore delegato di Mackevision, ha trasformato l’azienda tedesca (da lui rilevata nel 2006) in una potenza globale nel settore della CGI (Immagini Generate al Computer), realizzando effetti speciali visivi per blockbuster hollywoodiani come la serie Game of Thrones.
Uomo visionario (in un'intervista ha dichiarato "sapevo che l'avvento del virtuale avrebbe cambiato tutto"), la sua capacità di fondere innovazione tecnologica e creatività gli ha valso numerosi riconoscimenti, inclusi Emmy per gli effetti speciali. Oltre alla tecnologia, Pohl ha sempre nutrito una profonda passione per la cultura automobilistica. Cresciuto disegnando auto nei quaderni di scuola, è rimasto affascinato dalle innovazioni ingegneristiche e dal loro impatto sulla società. Dopo una carriera di successo che ha ridefinito il concetto di realtà virtuale e digitale ha deciso, nel 2020, di dedicare più tempo alla sua vita privata, inclusa la sua straordinaria collezione di automobili. Situato in un’ex fabbrica di 2.600 metri quadrati a Stoccarda, il garage combina pezzi iconici della storia automobilistica con modelli moderni e innovativi: 24 vetture, tra Porsche, Ferrari, Lamborghini e Ford. Proseguite nella lettura per scoprire le più importanti.
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Guarda la galleryLa Porsche 928 GTS è il “fulcro emotivo” della collezione di Armin Pohl. Una vettura che, seppur non ai livelli delle rarità presenti nel garage, rappresenta moltissimo per lui. Prodotta nel 1994, questa Gran Turismo è l’ultima evoluzione della serie 928, gamma pionieristica che ha sfidato le convenzioni proponendo un motore V8 anteriore in una configurazione ad alte prestazioni. Con una cilindrata di 5,4 litri, l’otto cilindri di Stoccarda eroga 350 cv e 500 Nm di coppia, garantendo un’accelerazione da 0 a 100 km/h in appena 5,4 secondi e una velocità massima di 275 km/h. La trasmissione automatica a quattro rapporti, associata al sistema di sospensioni a controllo elettronico, offre un’esperienza di guida fluida e reattiva.
Tra i pezzi più prestigiosi della collezione, la Lamborghini Miura rappresenta un’epoca di audacia e innovazione nel design automobilistico. Presentata nel 1966, la Miura è considerata la prima vera supercar della storia, con un motore V12 da 3,9 litri montato in posizione centrale-posteriore, una configurazione rivoluzionaria per l’epoca. Il propulsore erogava 350 cv, permettendo alla Miura di raggiungere una velocità massima di 280 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in circa 6,7 secondi, prestazioni eccezionali per quegli anni. Il design, firmato Marcello Gandini e Bertone, è caratterizzato da linee fluide e sensuali, fari a palpebra e proporzioni armoniose che la rendono un’opera d’arte su ruote. La Miura non solo ha cambiato il modo in cui il mondo vedeva le auto sportive, ma ha anche definito nuovi standard per le prestazioni e lo stile. Un vero pezzo di storia automobilistica italiana, un’auto che ha influenzato generazioni di progettisti e appassionati che non può mancare nel garage di un collezionista.
L'articolo continua nella prossima scheda
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