Dalla 33 Stradale alla nuova Giulia, ecco le 5 Alfa più indimenticabili

Alfa Romeo, i 5 modelli più importanti della storia del Biscione

“L'<a href="https://www.auto.it/search?p=1&key=alfa%20romeo">Alfa Romeo</a> non è una semplice fabbrica di automobili: le sue auto sono qualche cosa di più che automobili costruite in maniera convenzionale. Ci sono molte marche di automobili, e tra esse l'Alfa occupa un posto a parte. È una specie di malattia, l'entusiasmo per un mezzo di trasporto. È un modo di vivere, un modo tutto particolare di concepire un veicolo a motore”. Con queste parole Orazio Satta Puliga, storico ingegnere che per la Casa del Biscione ha lavorato una vita intera, descriveva il concetto e la filosofia di Alfa Romeo.
Ancora oggi, a 111 anni dalla fondazione del Marchio, la filosofia di Alfa Romeo resta la stessa, ben sintetizzata dallo slogan “La meccanica della emozioni”. Nella sua lunghissima storia sono stati tanti i modelli che hanno più di altri catalizzato l'attenzione e la passione degli alfisti. Abbiamo provato a selezionarne 5 (più una), che in qualche modo sono stati delle pietre miliari della Casa milanese e che hanno segnato la loro epoca. Eccole.
<a href="https://www.auto.it/news/news/2021/05/28-4300945/alfa_romeo_stelvio_la_guardia_civil_spagnola_si_arma_col_q4_da_200_cv/">Alfa Romeo Stelvio, la Guardia Civil spagnola si arma col Q4 da 200 cv</a>
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<h2 style="text-align: justify;">Alfa Romeo 33 Stradale</h2>

Da molti è considerata una delle auto più belle della storia, al pari di modelli iconici come la Ferrari 250. La <a href="https://www.auto.it/news/news/2020/12/15-3739995/alfa_romeo_4c_spider_33_stradale_tributo_saluta_gli_usa/">33 Stradale</a> ha una storia strettamente legata alle corse, tanto che il suo debutto ufficiale nel 1967, ancor prima di quello al Salone di Torino, fu sul Circuito di Monza nell'ambito del GP di'Italia di Formula 1 di quell'anno. La Stradale, del resto, derivava direttamente dalle 33 da competizione, che sul finire degli anni '60 corsero e vinsero nei circuiti di tutto il mondo, dalle serie prototipi a quelle endurance.
Prodotta in appena 18 esemplari, la 33 Stradale è ad oggi un modello rarissimo e ricercatissimo dai collezionisti, tanto che la quotazione odierna si aggira intorno ai 10 milioni di euro. Del resto, anche all'epoca del suo debutto, la Stradale non era certo a buon mercato: il suo prezzo da nuova era di 9.750.000 lire, vale a dire il doppio di una Jaguar E-Type, e due milioni in più di una Lamborghini Miura P400. A far lievitare il prezzo, oltre alla ridottissima produzione, anche l'artigianalità del progetto: le 18 auto furono realizzate infatti dall'Autodelta e dalla Carrozzeria Marazzi, e differivano quasi tutte per alcuni particolari. Inoltre, una parte dei telai venne affidata ai maggiori carrozzieri italiani, da Pininfarina a Bertone, che realizzarono su quella base concept car come la Roadster, la Carabo e altre ancora.
A muovere questa esclusivissima Alfa era un V8 di appena 2 litri, capace di 230 cavalli e 7.000 giri/min, sufficienti a raggiungere la velocità, elevatissima per l'epoca, di 260 km/h. Negli anni, l'eredità stilistica della 33 Stradale è stata raccolta da modelli iconici come la 8C Competizione e la recente 4C.
<a href="https://www.auto.it/news/news/2021/03/05-3984124/alfa_romeo_33_stradale_visione_celebrazione_di_un_mito/">Alfa Romeo 33 Stradale / Visione: celebrazione di un mito</a>
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<h2 style="text-align: justify;">Alfa Romeo Giulietta</h2>

Iconica berlina del Marchio del Biscione, famosa per le sue qualità dinamiche e per la sua linea, la prima generazione della <a href="https://www.auto.it/news/news/2021/03/17-4029427/alfa_romeo_giulia_sprint_speciale_all_asta_la_coupe_di_bertone/">Giulietta</a> ha avuto un ruolo da spartiacque nella storia di Alfa Romeo. Questo modello fu infatti il primo tra quelli realizzati dalla Casa milanese ad essere stato costruito con criteri industriali. Fino ad allora la produzione delle vetture era stata di tipo artigianale, con ovvi limiti sull'espansione del Marchio. Nel 1950 Alfa decise di rivoluzionare il suo modo di fare auto, e nel 1955 uscì finalmente la Giulietta.
La berlina fu il frutto di un investimento enorme da parte dell'IRI, che per spingere gli investitori a sottoscrivere le cartelle fondiarie indisse addirittura una lotteria con in palio il nuovo modello. L'azzardo pagò e la Giulietta trasportò Alfa Romeo nella modernità, su linee di montaggio in grado di sfornare 200 vetture al giorno: numeri impensabili fino a poco tempo prima con i vecchi criteri produttivi.
Nei suoi 11 anni di carriera la Giulietta, oltre alla versione berlina, venne declinata in una sportiva variante coupé (la Giulietta Sprint) e in una spider. Due versioni famigliari vennero studiate dalla Boneschi e dalla Colli, mentre Carlo Abarth usò l'auto per realizzare una vettura da gara denominata 750 Competizione. La Giulietta uscì di produzione nel 1966, ma il suo nome venne ripreso nel 1977 e nel 2010 per altri due popolari modelli Alfa Romeo.
<a href="https://www.auto.it/news/speciali/epoca/2020/07/23-3198308/alfa_romeo_guidando_la_storia_la_giulietta/">Alfa Romeo, Guidando la Storia: la Giulietta</a>
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<h2>Alfa Romeo Duetto</h2>

È stata una delle Alfa Romeo più iconiche della storia del Biscione, e anche una delle più longeve. Presentata per la prima volta nel 1966, la Spider (questo il suo nome originale) è stata prodotta in più versioni fino al 1994. Una carriera quasi trentennale durante la quale l'auto è stata prodotta in oltre 124mila esemplari, un record per questa tipologia di vettura.
Il nome Duetto con cui la piccola sportiva è conosciuta venne scelto tramite un sondaggio aperto a tutti, e che contò più di 140mila partecipanti. Tale denominazione fu scelta perché indicava “armonia doppia, nel senso che questa macchina realizza un'armonia tra la grazia e la forza e allo stesso tempo armonia in coppia", come motivò il poeta Leonardo Sinisgalli, presidente della giuria che decretò il nome vincitore.
Equipaggiata originariamente con un motore a benzina da 1,6 litri e 109 cavalli, negli anni l'auto fu aggiornata con propulsori via via più potenti, fino ad arrivare al 2 litri da 126 cv dell'ultimo aggiornamento. Nei quasi tre decenni in cui è stata in produzione, la Duetto è stata realizzata in quattro versioni principali, tradizionalmente distinte per la forma della carrozzeria: “Osso di seppia” (1966), “Coda tronca” (1969), “Aerodinamica” (1982) e “Ultima” (1989). La Spider Duetto è stata anche una delle Alfa Romeo più apprezzate e conosciute oltreoceano, tanto da diventare un vero e proprio simbolo del film “<a href="https://www.auto.it/news/news/2020/02/14-2744050/san_valentino_le_auto_protagoniste_nei_film_d_amore_la_top_10/">Il laureato</a>” (The graduate) con Dustin Hoffman.
<a href="https://www.auto.it/news/green/2020/04/15-2918933/alfa_romeo_spider_garage_italia_prepara_la_duetto_elettrica/">Alfa Romeo spider, Garage Italia prepara la Duetto elettrica</a>
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<h2 style="text-align: justify;">Alfa Romeo 156</h2>

Può un'auto relativamente canonica incarnare un modello innovativo, a tratto rivoluzionario? La risposta è sì, se si parla dell'<a href="https://www.auto.it/news/news/2020/06/10-3057202/storie_alfa_romeo_156_la_berlina_secondo_alfa/">Alfa Romeo 156</a>. Chiamata nel 1997 a sostituire la 155, la nuova berlina del Biscione si consacrò in breve come una delle Alfa più iconiche dell'epoca recente, oltre che, a fine carriera, una delle più vendute: nei suoi 10 anni sul mercato (uscì di produzione nel 2007, dopo aver affiancato brevemente la 159) sono stati 673.435 gli esemplari consegnati. Abbastanza da diventare la terza vettura del Biscione più venduta di sempre dopo 33 e Alfasud.
Disegnata da Walter De Silva, la 156 fu la prima Alfa moderna a proporre il trilobo allungato (con la targa anteriore spostata sulla destra del muso), e portò al debutto una soluzione inedita come le maniglie posteriori integrate nel montante, che davano l'illusione di trovarsi davanti a una coupé. Ma la berlina del Biscione fu innovativa anche dal punto di vista tecnico: l'auto fu infatti la prima al mondo ad adottare la tecnologia Common Rail sui motori Diesel.
Lanciata nel 1997 in versione berlina, alla gamma della 156 si aggiunse poco dopo la versione Sportwagon. Al top dell'offerta motoristica del modello, l'iconico V6 Busso in versione da 2,5 litri e 190 cavalli. Nel 2002 debuttò la GTA, dotata dello stesso motore ma portato a 3,2 litri e 250 cv. Nel 2003 l'auto fu oggetto di un corposo restyling (firmato da Giorgetto Giugiaro), che anticipava le linee destinate a caratterizzare la famiglia 159, e l'anno successivo entrò in gamma la Crosswagon, versione rialzata e a trazione integrale della Sportwagon. La 156 fu protagonista anche in pista, con una carriera di successo nelle gare Superturismo.
<a href="https://www.auto.it/news/youngtimer/2020/07/30-3218405/alfa_romeo_guidando_la_storia_la_156/">Alfa Romeo, guidando la storia: la 156</a>
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<h2 style="text-align: justify;">Alfa Romeo Nuova Giulia</h2>

Presentata nel 2015 in occasione dei 105 anni di Alfa Romeo, la nuova Giulia ha ereditato uno dei nomi più iconici di quelli che hanno fatto la storia del Marchio. L'attuale berlina del Biscione, al di là del nome importante, incarna un importante passo in avanti per la Casa milanese. Dopo decenni in cui tutte le sedan Alfa Romeo erano state costruite su piattaforme a trazione anteriore (dalla 155 in poi) la nuova Giulia ha riportato in auge le ruote motrici posteriori tanto care agli appassionati della guida.
Per sviluppare questo modello fortemente voluto da Sergio marchionne, Alfa ha osservato attentamente le avversarie più agguerrite del segmento, a partire dalla BMW Serie 3, dando vita a un progetto innovativo e in grado di competere a tutti gli effetti con le rivali tedesche. A partire dal pianale, denominato Giorgio, sviluppato ex novo per le Alfa del rilancio e dotato di soluzioni esclusive come l'albero di trasmissione in carbonio.
Accolta tiepidamente dal mercato, la nuova Giulia ha risvegliato l'entusiasmo degli appassionati e ottenuto le lodi della stampa internazionale. Specie nella sua versione sportiva, la Quadrifoglio da 2,9 litri e 510 cavalli, evoluta di recente nell'esclusivissima <a href="https://www.auto.it/news/primi-test/2021/05/14-4238321/alfa_romeo_giulia_gta_e_gtam_il_test_della_super_berlina/">GTA/GTAm</a> che ha estremizzato ulteriormente la Giulia del 21° secolo portandola a raggiungere limiti fino a poco tempo fa impensabili per una berlina del segmento D del Biscione.
<a href="https://www.auto.it/news/news/2021/05/18-4253000/alfa_romeo_giulia_la_nuova_gazzella_dei_carabinieri/">Alfa Romeo Giulia, la nuova gazzella dei Carabinieri</a>
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<h2 style="text-align: justify;">Bonus: Alfa Romeo Arna</h2>

Nella storia di un Marchio i modelli meno riusciti, più controversi e maggiormente mira dell'ironia degli appassionati sono importanti tanto quelli di maggior successo. Non fosse altro perché i passi falsi sono fondamentali per capire quali strade intraprendere e quali invece evitare.
L'Alfa Romeo Arna rientra indubbiamente nella categoria dei passi falsi fatti dalla Casa del Biscione nella sua storia ultracentenaria. L'auto fu realizzata tra il 1983 e il 1987 come frutto di un accordo tra il Marchio milanese e Nissan. Il nome della vettura, infatti, significa proprio “Alfa Romeo Nissan Auto” e la meccanica era un mix tra la giapponese Pulsar/Cherry e l'italiana Alfasud. Il risultato fu un'auto poco apprezzata dal pubblico e soprattutto dagli alfisti duri e puri che non trovarono nel modello le qualità tipiche del Biscione.
Lo scarso successo del progetto Arna finì per causare l'interruzione della collaborazione che legava Alfa Romeo a Nissan, e che avrebbe dovuto portare alla nascita di altri modelli nati con lo stesso criterio. Tra questi, un fuoristrada leggero con la meccanica della Patrol, che avrebbe dovuto prendere il nome di AR 148 e raccogliere l'eredità della Matta.
<a href="https://www.auto.it/news/prove/2021/05/21-4268333/alfa_romeo_stelvio_veloce_ti_il_suv_del_biscione_alla_prova/">Alfa Romeo Stelvio Veloce TI, il Suv del Biscione alla prova</a>

Una perla assoluta riportata alla bellezza originale dal collezionista Egon Zweimüller

Alfa Romeo 33 Stradale Blu Reale FOTO

Presentata al Salone di Torino del 1955, l'Alfa Romeo Giulietta resta oggi, come allora, uno dei simboli della produzione del Biscione. 

Alfa Romeo, Guidando la Storia: la Giulietta, foto

Dotata di una meccanica moderna e sportiva, la 156 sfoggiava un design moderno ed elegante firmata da Walter de Silva

Alfa Romeo 156 FOTO

Scendono sull'asfalto della pista di Balocco le Alfa Romeo Giulia GTA e GTAm, versioni estreme della berlina del Biscione con 540 cavalli

Alfa Romeo Giulia GTA ruggisce al Balocco

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