Alfa Romeo Montreal: troppo bella per essere solo un prototipo

Alfa Romeo Montreal: troppo bella per essere solo un prototipo

Nata dalla matita del designer Marcello Gandini, l'Alfa Romeo Montreal avrebbe dovuto essere un prototipo, ma il suo successo fu così grande che si decise di passarla in produzione 

di Redazione

26.08.2022 11:42

Avrebbe potuto chiamarsi Mosca. Una battuta per introdurre invece la Montreal, sportiva del Biscione spesso bistrattata dai collezionisti più incalliti, che ha preso la denominazione della più grande città della provincia canadese del Quebec. Perché nel 1967, l’Expo, che aveva come tema “l’uomo e il suo mondo”, avrebbe dovuto compiersi nella capitale dell’ex Unione Sovietica, per celebrare i cinquant’anni della Rivoluzione d’ottobre. E invece si decise per la città canadese che, dal canto suo, commemorava i cento anni della confederazione. Ma cosa c’entra la vettura del Biscione? In quegli anni le Alfa Romeo godevano di un relativo successo nel mercato nordamericano, pertanto gli organizzatori dell’Expo canadese decisero di invitare il Costruttore meneghino commissionando un’automobile da esporre nel corso della kermesse.

Alfa fu l’unica azienda automobilistica invitata e, pur con i tempi strettissimi - mancavano nove mesi all’Expo quando ricevettero l’invito ufficiale - si lavorò alacremente a quella che poi sarebbe diventata la Montreal. Ovviamente, con un intervallo temporale così ridotto si decise di andare sul sicuro, attingendo dalla produzione di serie. Pertanto si optò per la piattaforma della serie 105 (la Giulia) e per il quattro cilindri della versione 1.6 TI. A capo della fazione tecnica c’erano Orazio Satta Puliga e Giuseppe Busso. Mentre le formalità stilistiche vennero affidate alla Carrozzeria Bertone, che scelse la matita di Marcello Gandini per dare forma al progetto Montreal. Il brillante designer italiano, già padre di un capolavoro come la Lamborghini Miura, prese ispirazione dalla vettura Lambo, rendendo unica la sportiva Alfa Romeo. Vennero così realizzati quattro prototipi, identificati internamente come le “Montrealine”, due dei quali spediti alla kermesse canadese. Il successo fu tale che l’allora presidente di Alfa Romeo Giuseppe Luraghi, decise che l’auto sarebbe dovuta entrare in produzione. E così fu.

Alfaromeo Montreal x Bertone 2020 concept FOTO

Alfaromeo Montreal x Bertone 2020 concept FOTO

"Semplice, elegante e sexy": il designer professionista Yosuke Yamada ha immaginato la coupé degli anni '70 realizzando alcuni rendering: un omaggio allo stile originale ma con linee ultramoderne da supercar

Guarda la gallery

Dalla concept car alla catena di montaggio 

Passarono tre anni prima che la Montreal fosse pronta. Siamo nel 1970. Così, nel 2020 si celebra l’anniversario nell’anniversario: oltre ai 110 anni della Casa del Biscione, vanno festeggiati anche i 50 anni dell’Alfa Romeo Montreal (nella versione di serie destinata alle vendite). In realtà, quell’anno venne presentata al Salone dell’Auto di Ginevra, mentre bisognerà attendere il 1972 per la commercializzazione vera e propria.

Alfa Romeo Alfetta GTV 2000 Turbodelta: si poteva osare di più

Alfa Romeo Alfetta GTV 2000 Turbodelta: si poteva osare di più

Nata nel 1979 la Alfa Romeo Alfetta GTV 2000 Turbodelta è stata prodotta dalla casa di Arese in soli 400 esemplari, necessari per l’omologazione per le competizioni del Gruppo 4 del campionato Rally. Abbandonato il progetto Montreal e quindi anche la produzione degli 8 cilindri a V, l’Alfetta Turbodelta era una vettura coupè sovralimentata con un turbo compressore prodotto dalla Kühnle, Kopp & Kausch (KKK), che trovava posto nel cofano di una Alfetta GTV 2000, installato dalle sapienti mani degli operai degli stabilimenti Autodelta. Alcune modifiche dell’auto originale riguardavano anche i carburatori, sigillati ermeticamente con nuove guarnizioni per reggere la pressione del turbocompressore, l’abbassamento del rapporto di compressione e il cambio della frizione e delle guarnizioni della testata. Esternamente l’auto aveva una banda laterale con la scritta “Turbodelta” e delle prese d’aria più grandi, sul cofano e anche sui passaruota.

Le prestazioni erano di tutto rispetto, grazie ai 150 CV di potenza e all'erogazione del turbo anche i bassi regimi. La velocità massima registrata era di 206 chilometri. Nonostante la buona riuscita tecnica dell'auto, l'Alfetta GTV 2000 Turbodelta, non ebbe successo nel camapionato rally e il progeto fu presto abbandonato, evitando così di provare ad avere successo in un segmento dove, nonostante l'inflazione e la crisi del prezzo dei carburanti, sembrava esserci mercato. A comperarla oggi, una Alfetta GTV 2000 Turbodelta costa circa 45.000 Euro

Guarda la gallery

1 di 2

Avanti
  • Link copiato

Commenti

Leggi auto.it su tutti i tuoi dispositivi

Auto, copertina del meseAuto, copertina del meseAuto, copertina del mese