Mazda 2 1.3 Fun

Più bella fuori che dentro

All'interno la nuova Mazda 2 è leggermente meno coinvolgente che vista da fuori. C’è da dire che gli spazi sono stati sfruttati piuttosto bene in relazione alle dimensioni esterne: nella zona anteriore ci si trova decisamente a proprio agio e dietro, a meno che i vostri amici seduti davanti non arretrino troppo, le gambe hanno buona libertà di movimento. Soddisfa anche la posizione di guida, ergonomicamente corretta, con regolazioni sufficientemente ampie e con la leva cambio rialzata per averla sempre a portata di mano. Semmai non si nota alcun colpo di testa per quanto riguarda il design della plancia e delle altre componenti interne, sensazione cui concorrono anche i materiali impiegati che sono di qualità soltanto discreta. Mentre l’esecuzione complessiva della vettura, sempre in tema di qualità, non presta il fianco a critiche. Anche la funzionalità stessa della plancia, ad esempio, è un po’ controversa. I comandi principali sono tutti ben posizionati e intuitivi da utilizzare, e qui va bene. Ma in quanto a praticità fa difetto di vani portaoggetti; sulla plancia ci sono alcune minuscole nicchie, e se Mazda le intende come utili per riporre oggetti non ne comprendiamo l’efficacia, dato che non c’è un rivestimento o una protezione che possa impedire al contenuto di volare via. Per fortuna rimedia un tunnel centrale con una enorme vasca portaoggetti, dove poter svuotare le proprie tasche. E proprio da quelle parti c’è anche l’ormai immancabile ingresso per l’iPod, una delle dotazioni che offre di serie l’allestimento Fun, il più ricco dei tre previsti. E qui arriva uno dei punti di forza della Mazda 2: il concorrenziale rapporto fra prezzo e dotazione. Perchè la 1.3 Fun che vedete in queste pagine costa 14.050 euro: le altre compagne di classe, con motori e allestimenti paragonabili, sono tutte più costose eccezion fatta per Yaris (400 euro in meno) e Fiesta (-150 euro). E la cifra cifra richiesta comprende, tra l’altro, un ottimo corredo: sei airbag, clima automatico, cerchi da 16 pollici; manca soltanto il controllo di stabilità DSC, che considerata l’esigua cifra richiesta (350 euro) con un guizzo di generosità poteva anche essere incluso nella dotazione. Sarebbe stato un bel biglietto da visita.