Mazda 2 1.3 Fun

mazda 2 1.3 Fun

di Redazione

28.11.2008 ( Aggiornata il 28.11.2008 10:51 )

Prestazioni

Dieta differenziata

Se la macchina la usate soprattutto in città, magari non ve ne accorgerete subito. Basta però andare a mangiare in quel ristorantino su in collina, lungo quella strada zeppa di curve, per percepire gli effetti della dieta Mazda. La 2 è insolitamente divertente da guidare, reagisce rapidamente a ogni comando e si muove fra una curva e l’altra con grande agilità e precisione, con poco sottosterzo e poco coricamento laterale. La tonnellata e poco più di peso giova quindi alle doti dinamiche della giapponese, specie se sotto la scocca c’è un set up dell’assetto che, come la maggior parte delle Mazda, tiene buon conto delle doti di reattività e maneggevolezza. E non a scapito del confort, perchè a fronte di tale dinamismo la “2” non sacrifica un buon assorbimento della strada, anche considerato che con ruote da 16” e spalla bassa (barra 45) non è facile ottenere buoni risultati. Semmai, gli ammortizzatori pagano una certa rumorosità di funzionamento quando l’asfalto è molto dissestato. Un peccato, perchè dall’altra si apprezza invece una buona silenziosità aerodinamica anche quando si viaggia a ritmi piuttosto sostenuti.
Le belle sensazioni al volante arrivano anche grazie al volante stesso. Pur se dotato di servoassistenza elettrica, soluzione che talvolta rende i comandi piuttosto asettici, quello della Mazda 2 offre un ottimo feeling, affinchè tu sappia sempre cosa stanno facendo le ruote davanti. Si apprezzano anche la leggerezza in manovra e l’ottimo diametro di volta, per parcheggiare senza imprecare. Mentre una cosa che non fa esultare è l’impianto frenante. In quanto a sensazioni non ci soddisfa il fatto che il pedale, nella fase iniziale della frenata, sia poco pronto. E coi numeri alla mano, non convincono nemmeno gli spazi di frenata registrati: 40,1 metri da 100 km/h e 102,6 da 160 km/h. Ci mette del suo, con ogni probabilità, il fatto che per questioni di peso alla Mazda abbiano optato per i tamburi posteriori, complici anche, ma in misura marginale, di una non ottimale stabilità della coda durante le frenate d’emergenza. Sulla stabilità globale della Mazda, invece, nulla da dire. Se spenderete 350 euro per il DSC sarete sempre al riparo, almeno entro i limiti della fisica. Ma anche senza l’elettronica, le reazioni della 2 non mettono mai in crisi chi la guida.Per quanto riguarda il milletré da 86 cavalli, la maggior parte della spinta è relegata ai regimi più bassi. Giustamente, al fine di favorire una guida fluida in città. Se poi i rapporti del cambio fossero un po’ più corti, si viaggerebbe ancor più in scioltezza, visto che per cambiare passo con rapidità occorre quasi sempre scalare marcia. Al milletré, comunque, piace stare fra i 2500 e i 4500 giri, un arco che risulta essere il miglior compromesso di utilizzo. Se si desidera andare oltre, sappiate che nonostante il motore possa arrivare a 6500 giri inizia a tirare il fiato già a meno di 6000, quindi è inutile perseverare. E poi c’è da considerare che con il piede pesante emergono sì prestazioni interessanti (11”24 sullo 0-100), buone per divincolarsi nel traffico, ma dall’altra parte ne risentono in maniera esponenziale i consumi. Soltanto con una guida anti-autovelox, infatti, si riescono a ottenere buone percorrenze, come testimoniano i 19,803 km/litro a 90 km/h. Ma nelle altre condizioni, come ad esempio in città (11,950 km/l) o in autostrada (13,507 km/l), i numeri che abbiamo rilevato non fanno gridare al miracolo. Soprattutto alla luce del tanto decantato peso piuma e dell’ottimismo che regna in Casa Mazda, che dichiara 18,5 km al litro nel ciclo combinato.

Mazda 2 1.3 Fun: prova su strada

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