29.03.2010 ( Aggiornata il 29.03.2010 15:37 )
Il motore, già montato su altri modelli Chevrolet prodotti in Corea, come la Captiva e l’Epica, ha origini italiane, ma non torinesi, come potrebbero far credere i passati legami fra General Motors e Fiat: il progetto, poi sviluppato in Corea dalla Daewoo, dove viene prodotto questo 2 litri turbodiesel common rail, è infatti nato nella pianura padana, a Cento, dove ha sede la VM.
Il 16 valvole, monoalbero a camme in testa, Euro 4, ha una buona potenza ( 150 cv a 4000 giri) e una soddisfacente coppia massima (
32,6 kgm a 2000 giri), ma è molto lento nel riprendere dai bassi regimi ed è un po’ troppo rumoroso da freddo e in accelerazione. Inoltre prevede un tempo di preaccensione delle candelette di vari secondi, mentre sui turbodiesel più moderni questa spia è ormai scomparsa. È abbinato al cambio manuale a 5 rapporti, non molto rapido ma con una buona manovrabilità. È disponibile a richiesta il cambio automatico, che può contribuire a risolvere il problema della lentezza in ripresa. L’elemento più interessante ed efficace della Cruze è il telaio, che appartiene alla nuova famiglia Delta, sviluppata dalla General Motors per i modelli del segmento medio del Gruppo, fra i quali spiccano per ora l’Opel Astra e la Cruze. I sistemi di controllo elettronico della trazione e della stabilità di serie, l’impianto frenante a dischi autoventilati anteriori e pieni posteriori e lo sterzo a servoassistenza idraulica completano il quadro tecnico della berlina.
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Chevrolet Cruze. Vale una BMW?
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