Kia Picanto 1.0 Style: a caccia di Panda

Kia Picanto 1.0 Style: a caccia di Panda

di Redazione

24.08.2011 ( Aggiornata il 24.08.2011 11:22 )

Prestazioni

Quasi tutti i nuovi modelli, anche quelli dei segmenti inferiori, oggi sono dotati dell’ESP di serie. Tale scelta tecnica e di marketing coinvolge ormai la maggioranza delle utilitarie, anche se questo dispositivo incide in modo sensibile sul prezzo complessivo della vettura e in genere non è strettamente necessario, in virtù delle prestazioni limitate. La Kia, per potere essere ancora più competitiva con il listino della nuova Picanto, sul mercato da maggio, ha preferito inserire fra gli optional il sistema di controllo elettronico della trazione e della stabilità. Molti degli acquirenti probabilmente rinunceranno così all’ulteriore spesa di 400 euro per questo accessorio, che invece, come ormai l’ABS, dovrebbe diventare obbligatorio sulle nuove vetture, considerati i vantaggi che offre in termini di sicurezza nelle situazioni di emergenza. La Picanto 1.0 protagonista della prova, non equipaggiata con l’ESP, nel complesso si è dimostrata più che affidabile e sincera nel comportamento, ma è evidente che in caso di errori di guida o di pericoli imminenti proprio l’elettronica può trasformare il rischio di un grave incidente in un semplice attimo di paura superato senza conseguenze. L’efficace assetto morbido studiato per la Picanto rende comunque più facile la guida e più progressive tutte le reazioni: il tipico sottosterzo di potenza in curva delle trazioni anteriori si manifesta solo nella guida al limite, mentre il sovrasterzo in caso di brusco rilascio dell’acceleratore è davvero limitato e non può certo mettere in difficoltà il guidatore. Sul comportamento e sulla sicurezza di marcia incide poi la potenza ridotta della Picanto 1.0: 69 cv a 6200 giri.
I maggiori appunti che si possono muovere all’utilitaria Kia riguardano proprio l’aspetto prestazionale, ma non per quanto riguarda la velocità e l’accelerazione, che sono adeguate per questa cilindrata, quanto per la risposta in ripresa, che è piuttosto lenta dai bassi regimi e rende più impegnativi i sorpassi. La Picanto mossa dal 3 cilindri a benzina di un litro ha toccato nel corso della prova i 163,8 km/h in quarta, una velocità elevata per questa cilindrata, nettamente superiore ai 153 all’ora dichiarati, mentre in quinta, la marcia “di riposo”, ha raggiunto i 148,3 km/h. Il tempo rilevato nell’accelerazione da 0 a 100 km/h, 14”44, è in linea con il dichiarato (14”40) ed è simile a quello registrato con utilitarie di cilindrata e potenza analoghe.
Se in accelerazione la Picanto non è un “fulmine”, lo è ancora meno in ripresa, specie nel rapporto superiore: per passare da 80 a 120 km/h in quinta si impiegano infatti 30”01, mentre ne occorrono 25”55 da 40 a 80 km/h, che si riducono a 17”62 nello stesso allungo in quarta. Questi tempi sono da attribuire alla coppia non eccezionale (9,7 kgm a 3500 giri), con la ripresa che risulta piuttosto lenta fino al regime di 2000 giri del motore: occorre quindi fare attenzione nei sorpassi, passando casomai a un rapporto inferiore, operazione da effettuare spesso anche nei percorsi in salita. La quinta “di riposo” ha favorito il confort acustico e la riduzione dei consumi. Specie fino a 90 km/h la Picanto è silenziosa, con 63,8 decibel rilevati ai posti anteriori e 66,5 a quelli posteriori a 80 km/h costanti. Il tipico suono del 3 cilindri si avverte in accelerazione, mentre alle velocità più elevate la rumorosità aerodinamica, quella del motore e del rotolamento dei pneumatici si fanno sentire in modo progressivamente più sensibile, ma entro limiti più che accettabili per un’utilitaria. L’assetto morbido, a cui si deve l’evidente rollio, favorisce l’assorbimento delle asperità del fondo stradale.
I consumi della Picanto 1.0 sono soddisfacenti e risultano più contenuti in città (14,355 km/litro) e alle andature meno elevate: si percorrono 21,105 km/litro viaggiando a 90 all’ora costanti in quinta. Relativamente ai consumi vanno segnalate la non eccezionale precisione dell’indicatore del carburante, specie quando si accende la spia della riserva, e la scarsa praticità del pulsante, inserito al centro del cruscotto, che permette di variare le indicazioni fornite dal computer di bordo, riportate nel piccolo schermo digitale posto nel cruscotto stesso. Da segnalare inoltre la ridotta visibilità delle informazioni fornite da questo e dall’altro visore digitale presente al centro della plancia. Nel complesso i comandi, la strumentazione e la posizione di guida risultano peraltro soddisfacenti per un’utilitaria, tenendo conto che tutto il progetto è stato sviluppato all’insegna del massimo contenimento dei costi. I rivestimenti, le imbottiture, la regolazione solo in altezza del volante, l’impianto Hi-Fi e le plastiche presenti nell’abitacolo seguono questa filosofia, ma il loro livello qualitativo è discreto. In linea con le aspettative anche la risposta dell’impianto frenante, di serie a dischi autoventilati anteriori e tamburi posteriori, mentre a richiesta, assieme all’ESP/ESC, vengono montati i dischi pieni posteriori: gli spazi di arresto sono contenuti (37,9 metri a 100 km/h) ed è buona la modulabilità, ma nelle frenate al limite la vettura tende a scomporsi leggermente.
La Picanto risulta nel complesso maneggevole e facile da guidare, grazie alle dimensioni compatte, alla visibilità più che soddisfacente in tutte le direzioni e allo sterzo servoassistito, che è abbastanza preciso e assicura un diametro di sterzata contenuto: 9,8 metri. È buona anche la manovrabilità del cambio manuale a 5 rapporti, con quarta marcia di potenza.

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