Audi S3 Sportback, l'animale della porta accanto, prova su strada

Audi S3 Sportback
Quando i quattro scarichi cominciano a cantare....

di Saverio Villa

25.12.2013 ( Aggiornata il 25.12.2013 20:00 )

Interni

Al volante ci si sente come a casa.

Il posto di guida è comodo e raccolto: i centimetri non sono mai in eccesso ma ce ne sono quanti ne servono per avere agio nei movimenti e, contemporaneamente, sentirsi parte dell’auto.
Il volante, con la parte bassa appiattita, ha le dimensioni, la sagomatura e una presa ideali per una vettura sportiva, le leve per pilotare il cambio, però, sono piccole. Nella parte bassa del contagiri è inserito anche il manometro del turbo con scala a Led.

Con l’S tronic il gusto ci guadagna.
In mezzo a tanta attenzione alle esigenze di chi ama guidare divertendosi, sorprende che il selettore del cambio sul tunnel preveda la scalata all’indietro e non in avanti. L’S tronic, comunque, rimane la scelta più produttiva per la S3, nonostante comporti un esborso supplementare. Anche quando lo si fa lavorare in modalità automatica, mantiene un’indole sportiva nella selezione dei rapporti che, su un’auto così, risulta piacevole.

Comodi in quattro grazie al passo più lungo.
I sedili montati sulla nostra vettura erano nella versione evoluta denominata S, che comporta un sovrapprezzo, ma anche quelli offerti di serie offrono un grado di contenimento adeguato. Rispetto alla S3 a tre porte, chi siede dietro beneficia di 5 cm in più per le gambe e 4 in più per la testa: sulla carta non sono grandi differenze, però si sentono. Anche la capacità del bagagliaio cresce da 325/1060 a 340/1180 litri.

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