Audi S3 Sportback, l'animale della porta accanto, prova su strada

Audi S3 Sportback
Quando i quattro scarichi cominciano a cantare....

di Saverio Villa

25.12.2013 ( Aggiornata il 25.12.2013 20:00 )

Prestazioni

Trecento cavalli contro i 265 del passato e 70 kg in meno: in considerazione di tutto questo, già prima di salire sulla S3 le aspettative sono grandi. E le conferme sono proporzionali, visto che il nuovo modello è largamente superiore in tutto. Forse il dato meno impattante è quello legato alla velocità massima, anche perché il vantaggio di oggi probabilmente dipende solo da un limitatore elettronico più distratto (254,2 contro 250,3 km/h). Per il resto questa S3 è più scattante (ben oltre un secondo sia sullo 0-100, sia sul km da fermo), meglio frenata (ma non raggiunge i vertici assoluti di Mercedes A45 AMG e Bmw M135i) e anche meno esosa nei consumi, specialmente in città, grazie allo star&stop.


Ma al di là dei freddi rilevamenti cronometrici (e “freddi” non è forse l’aggettivo più adatto nel caso specifico) è sorprendente la capacità di quest’Audi di eccitare anche quando si muove a velocità normale. Innanzitutto ci si comincia a beare già nei primi metri, perché le sospensioni sono fermissime, magari anche un po’ troppo sullo sconnesso e sui dossi rallentatori, anche se i sedili fanno un ottimo lavoro nel filtrare i contraccolpi. Senza contare che — gli sportivi ne converranno – molto spesso gli scossoni derivanti da un assetto marmoreo sono fastidiosi nella misura in cui provocano risonanze e scricchiolii di assemblaggio, mentre qui non si muove nulla al di là di quello che è stato pianificato a Ingolstadt. Lo sterzo, con assistenza e rapporto di trasmissione variabili, è morbido alle basse andature e concreto quando si viaggia forte, ma sempre pastoso e preciso: considerando che le sospensioni flettono molto poco, si ha la sensazione di guidare un grande e comodo kart.


La seconda tornata di emozioni, in ordine cronologico, arriva dalla tonalità degli scarichi, che viene modulata da elettrovalvole decisamente ruffiane, e dal fischio della turbina, che entra nell’abitacolo, in quantità controllata, attraverso una canalizzazione apposita. L’effetto è percepibile in misura diversa in funzione della taratura dell’ “Audi Srive Select” che si sceglie, ma in modalità “Dynamic” le analogie sonore con un’auto da rally sono tutte lì da sentire. Ci sarebbe di che sentirsi a rischio di multa per schiamazzi, ma poi si finisce per trovare una pacificazione con la propria coscienza convincendosi che chi ha progettato il sistema sapesse il fatto suo anche in tema di ordine pubblico.


E non c’è neppure la necessità di strapazzare l’acceleratore per fugare il dubbio che un motore da 150 cv/litro possa nascondere qualche spigolosità caratteriale: la coppia massima di quasi 39 kgm è già tutta lì a 1800 giri, neanche si trattasse di un turbodiesel. Fino a 2500 giri il regime progredisce con energia, poi si impenna, distendendosi fino a 6500 giri e oltre, ma con una colonna sonora di qualità che riempie testa e orecchie come se la lancetta del contagiri fosse ancora più avanti. A questo punto, però, il timore di finire nelle mani della giustizia è più che giustificato, perché diventa facile farsi prendere la mano ed esagerare, un po’ per esaltazione musicale, un po’ per quella sensazione di avere sempre tutto sotto controllo che la S3 elargisce a piene mani.


La trazione integrale ha cura nel mettere sull’asfalto tutto ciò che esce dai 4 cilindri, senza lasciarsene scappare neanche una goccia ma, nonostante questo, l’assetto della S3 non va mai in crisi: tuttalpiù fa sentire un po’ di sottosterzo quando si esce dalle curve ad acceleratore aperto, ma è una caratteristica fisiologica di tutte le 4x4 che non siano specificamente pensate per finire nella mani dei Sébastien Loeb o Ogier di turno. E, comunque, basta poco per correggere e rimettere il muso al suo posto. Su asfalto asciutto, alla fine, per quanto si agisca sconsideratamente sul gas, non c’è modo di farle perdere aderenza e questo è emerso perfino durante la prova in pista.


Oltre alla tenuta di strada impeccabile c’è anche una frenata solida, che assicura spazi di decelerazione ai vertici assoluti, con una modulabilità del comando di compromesso che permette un’azione mordente quando serve, ma anche interventi educati qualora non ci si voglia gli altri occupanti. Se si scelgono le soluzioni più sofisticate (e costose) del sistema di infotaiment, il selettore dell’“Audi Drive Select” offre anche la posizione “Individual” (che va ad aggiungersi a quelle predeterminate “Comfort”, “Auto”, “Dynamic” ed “Efficiency”).


Questa opzione permette di combinare tra loro tarature anche disomogenee: ad esempio si può selezionare un’erogazione di potenza finalizzata all’efficienza (tanto i cavalli non mancano mai), insieme con la tonalità di scarico sportiva e la risposta più tenace degli ammortizzatori (il sistema adattivo a controllo magnetico, però, è a richiesta). E questo può essere un modo furbo di godersi la S3, risparmiando quel che è possibile ma senza rinunciare alle gratificazione sportive che lei sa dare.
Tutto quanto raccontato, ma con una veste diversa e più frivola e un prezzo forse un po' più conveniente, lo ritroveremo da fine anno sulla Golf R, che della S3 riproporrà integralmente la meccanica e le performance. Insomma, si potrà anche scegliere, il che non è affatto male, approfittando di questo atteggiamento fratricida all’interno del gruppone tedesco.
Ma come sostengono gli allenatori di calcio: è meglio avere due campioni per un posto solo in squadra, piuttosto che non averne affatto.

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