BMW 435i Coupé M Sport, gran turismo e confort al top, prova su strada

BMW 435i Coupé M Sport, gran turismo e confort al top, prova su strada
Antipasto di M4

di Lorenzo Facchinetti

24.02.2014 ( Aggiornata il 24.02.2014 07:41 )

Prestazioni

Avete presente quella gradevole sensazione di benessere che arriva dall’indossare un abito che veste alla perfezione? Ecco, una volta seduti sulla Serie 4 il feeling è esattamente lo stesso: te la senti cucita addosso, con il sedile che avvolge il corpo ma senza costringere, le gambe che possono distendersi verso una pedaliera perfettamente in asse, le braccia e le mani che assumono una posizione naturale e poco affaticante.

Il tutto, con il fondoschiena a meno di cinquanta centimetri dal suolo, quel tocco di sportività che su una Coupé dovrebbe essere sempre un must. Ancora, davanti agli occhi il pilota ha tutta la situazione sotto controllo: un nuovo volante a tre razze splendido per design, che se avesse avuto la corona dal diametro un poco più contenuto sarebbe stato il top; un display a colori perfetto per posizionamento e per dimensioni e un nuovo controller iDrive su cui ora puoi muovere le dita e scrivere i numeri di telefono o l’indirizzo di destinazione.

Il tasto start in plancia dà voce a uno dei più riusciti propulsori degli ultimi anni — ha vinto per sei volte consecutive l’Engine of The Year nella sua classe —, il 6 cilindri turbo-benzina qui nella solita variante da 306 cavalli e non in quella da 320 come in alcuni modelli M Performance. Di questo motore continua a convincere l’estrema flessibilità d’utilizzo: la sua azione prorompente parte dal minimo (a 1200 giri ci sono già 40,8 kgm di coppia) e prosegue senza interruzione fino a poco oltre 7000 giri, dunque un range d’utilizzo estremamente ampio che spazia dall’elasticità che serve in città e nella guida in souplesse, alla grinta in zona rossa che torna utile quando sei a caccia di numeri e divertimento.

Questa gamma di regimi, peraltro, viene sfruttata ancor meglio se è presente il cambio automatico Steptronic, perché grazie agli otto rapporti disponibili è matematicamente impossibile trovarsi col motore al regime sbagliato nel momento giusto. A costo di annoiare, dobbiamo ribadire quindi che l’accoppiata fra questo 3 litri e il cambio Steptronic sono il meglio che si possa trovare sul mercato. Grazie soprattutto al cambio stesso, che come noto è il conosciuto ZF che adottano svariati costruttori, ma che ognuno personalizza nella parte software; e a nostro avviso, la “taratura” BMW è la migliore perché riesce a coniugare alla perfezione la fluidità nelle modalità di guida normali a una sportività superiore a manuale o in Sport, con passaggi rapidi, secchi e incisivi.

Proprio riguardo alle modalità di guida, il cambio prevede la funzione Start/ Stop e quella “sailing” il cosiddetto veleggio che scollega il motore dalla trasmissione nelle fasi di rilascio per donare maggior scorrevolezza; questo avviene fra i 50 e i 160 km orari e quando ci si trova in modalità Eco Pro. Sulla Serie 4, tra l’altro, è presente anche un recente dispositivo sempre atto a far consumare meno: si chiama Preview Assistant e fa parte del progetto della cosiddetta guida predittiva; attraverso i dati di navigazione, l’auto può suggerire al guidatore di rilasciare il gas perché sta sopraggiungendo una curva, un rallentamento o una discesa.

Tutti piccoli segreti per abbassare i consumi, che difatti nel caso della 435i sono il parametro che è variato maggiormente — in positivo — rispetto ad esempio alla precedente 335i Coupé dotata dell’identica accoppiata motore-cambio ma aggiornati a oltre sei anni fa. A fronte di prestazioni velocistiche pressoché identiche, se la 335i copriva circa 9 km/litro effettivi in autostrada e circa 7 km/l in città, ora la 435i è capace di percorrere rispettivamente 11,5 e 9 km/litro, per un consumo medio effettivo, in base ai nostri rilevamenti, di 12,5 km/litro. Un valore che alla luce delle prestazioni globali, è decisamente appagante.

Come pure appagante è il piacere di viaggiare, a bordo della 435i. Ora è diventata una gran turismo di livello superiore, con un confort da fare invidia a una Serie 6. L’abitacolo è silenzioso a qualsiasi andatura e all’interno penetra, soltanto se lo vuoi, il bel canto del 6 cilindri quando dai fiato ai suoi condotti. L’assetto, poi, non è più quello delle BMW di una volta. Anche nella fattispecie di questo modello, che presenta comunque tarature più rigide rispetto a una Serie 3, l’assorbimento risulta sempre valido sia in presenza di sconnessioni secche, sia sui lunghi avallamenti. E al contempo, grazie alle nuove dimensioni e in questo caso alle ruote da 19 pollici, la sensazione di stabilità soprattutto sui tratti più veloci e aumentata notevolmente, con la sensazione di avere sempre la situazione sotto controllo.

Questo, giocoforza, ha però smorzato un poco il comportamento sportivo tipico di questo modello. Che resta pur sempre molto godibile, grazie anche alla trazione posteriore, ma non sfodera più quella agilità e reattività di un tempo. Permane una certa sensazione di “pesantezza” nella guida dinamica, anche se di fatto pesantissima la vettura non è (16 quintali effettivi). Questo, associato a sospensioni orientate comunque al confort, rallentano un po’ gli inserimenti in curva e i cambi di direzione, fornendo appunto un che di non elevata agilità. Ma per questo, in teoria, ci sono le nuove M3 e M4...

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