Audi S1 Sportback, spremuta di cattiveria

Audi S1 Sportback, spremuta di cattiveria
Anche la A1, nel suo piccolo, s’arrabbia: la “S” viaggia forte, sul dritto e in curva. Merito di un bel setup e del tonico 2.0 TFSI.

di Lorenzo Facchinetti

18.08.2014 07:45

Interni

Stile e movimento ben miscelati

La plancia della A1, datata 2010, è ancora molto attuale e rispecchia la recente filosofia Audi: linee pulite, essenziali e andamento orizzontale. Il “movimento” viene dato dalle bocchette d’aerazione stile turbina, dai comandi del clima in alluminio zigrinato simili a quelli della R8 e dal tunnel centrale a vasca. La qualità degli assemblaggi e la cura del dettaglio sono pressoché introvabili su un segmento B.

Personalizzata e razionale

Specifica per la S1 la strumentazione a fondo grigio: è molto ben leggibile e sono chiare anche le indicazioni del display digitale, che però è soltanto monocromatico e non a colori; ottimo il posizionamento dello schermo dell’impianto multimediale, peraltro non fisso ma richiudibile manualmente. Sotto il clima ci sono i tasti per disattivare il controllo di stabilità e quello del Drive Select, che permette di selezionare i profili di guida Efficiency, Auto e Dynamic. Pedaliera, volante e leva cambio sono anch’essi della linea “S”. A fianco, il posto guida è del tutto soddisfacente per geometrie e ampiezza di regolazioni.

In quattro con pochi bagagli

Il divano posteriore è per sole due persone, con portabicchieri al centro. Lo spazio per le gambe è appena sufficiente se chi siede davanti arretra troppo. Sotto, il baule perde 60 litri di volume per via del differenziale posteriore. Il vano è regolare, molto ben rifinito ma piccolo.

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