Audi S1 Sportback, spremuta di cattiveria

Audi S1 Sportback, spremuta di cattiveria
Anche la A1, nel suo piccolo, s’arrabbia: la “S” viaggia forte, sul dritto e in curva. Merito di un bel setup e del tonico 2.0 TFSI.

di Lorenzo Facchinetti

18.08.2014 07:45

Prestazioni

Non abbiamo ben capito a chi attribuire il merito (o la colpa...), fatto sta che con la S1 ci siamo ritrovati a guidare come non accadeva da tempo: gas a tavoletta, sempre, per godersi in ogni istante e ad ogni regime la tonica “schiena” del 2.0 TFSI da 231 cavalli.

Forse è per via del cambio, che è soltanto meccanico e ti invita a tirare più del solito, a snocciolare una marcia dietro l’altra e a fare il punta-tacco in scalata, quando gli automatici — se non settati in manuale o Sport — tendono a smorzare il ritmo infilando sette marce in duecento metri di strada. Il motore stesso, poi, è un invito continuo alla sportività: ha un suono bello pieno e cupo (specie in modalità Dynamic, con le valvole by-pass sempre aperte), una progressione molto decisa già dai 1500 giri e una consistenza ai regimi intermedi davvero invidiabile.

Una disponibilità totale di potenza e coppia che torna utile sia quando ci si vuole divertire, sia nella guida rilassata, perché con 370 Nm di coppia e nessun ritardo di risposta ci si può dimenticare tranquillamente il cambio in sesta che non succede nulla. Un valore su tutti: per passare da 80 a 120 km/h con l’ultimo rapporto sono sufficienti appena 6”32, un tempo degno di una vettura con cambio automatico. E sempre restando in tema di secondi, ne bastano 6”16 per bruciarsi lo 0-100.

Che non saranno i 5”9 dichiarati da Audi ma rappresenta pur sempre una signora accelerazione, peraltro inavvicinabile dalle altre sportive dello stesso segmento spinte dai “millesei” turbo da circa 200 cavalli che viaggiano tutte poco al di sotto dei 7 secondi. Ma oltre al propulsore, che pur grosso che sia si rivela un’ottima scelta per la piccola A1, a convincere è il setup della vettura. Innanzitutto gli ammortizzatori sono a gestione elettronica, fatto che aumenta la versatilità d’uso: nella posizione standard l’assorbimento è infatti soddisfacente, pur con tutti i limiti di una taratura tendente al rigido e ai pneumatici con spalla ribassata (225/35 con le opzionali ruote da 18”), mentre in modalità Dynamic diventa avvertibilmente più duro, limitando dunque tutti i movimenti della scocca.

Questa posizione selezionabile da con il tasto Drive Select agisce anche su altri parametri, come la risposta motore che diventa più incisiva e lo sterzo che assume una consistenza maggiore. Proprio lo sterzo, per inciso, è uno dei componenti riusciti meglio in questa S1: è stato completamente rifatto, rispetto a quello delle altre A1, e oltre a una taratura software specifica vanta anche un diverso rapporto di demoltiplicazione che lo rende molto più diretto.

È quindi possibile usare poco angolo di sterzo nella guida sportiva e nel misto, e le traiettorie ne traggono giovamento, sebbene alle alte velocità sia forse un po’ troppo preciso, imponendo una guida attenta e fatta di piccole correzioni specie sui curvoni e sugli appoggi più veloci. Il mix fra sterzo e assetto, comunque, rende estremamente godibile la S1 nei tratti più guidati. Anche perché grazie al sistema Torque Vectoring e a un retrotreno piuttosto libero di scivolare, gli inserimenti in curva e le percorrenze sono rapide e prive si sottosterzo.

E in uscita dalle pieghe, con la trazione Haldex non vi è la minima dispersione di potenza al suolo perché la motricità è sempre ottimale. È ben bilanciata, questa S1, agile e divertente. Anche ben “frenata”, poiché bastano 34,1 metri da 100 km/h e 89 m da 160 orari, grazie a un impianto dedicato. E se a qualcuno interessasse anche l’argomento consumi, con 13,1 km/litro effettivi in media, non c’è da lamentarsi.

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