Skoda Fabia Wagon 1.4 TDI prova su strada

Skoda Fabia Wagon 1.4 TDI prova su strada
Con una “piccola” è possibile risolvere tutte le esigenze di trasporto quotidiano, sia di persone che di cose

di Maurizio Voltini

24.11.2015 ( Aggiornata il 24.11.2015 06:20 )

Prestazioni

SKODA FABIA WAGON 1.4 TDI

Come sempre partiamo dalla prima impressione che si ricava appena messi a sedere, e sulla Fabia Wagon è sostanzialmente positiva: il feeling trasmesso dagli arredi interni è infatti piacevole e pur se basta indagare un poco per verificare che i materiali non sono certo pregiati (l’assemblaggio è poi abbastanza preciso) si apprezza il gradevole trattamento delle varie superfici. Insomma, anche l’occhio vuole la sua parte. Poi anche il posto guida non presta il fianco a critiche, si raggiunge presto la corretta posizione e pure il volante offre un buon feeling. Piuttosto, una volta avviato il motore con il pulsante e tenendo la chiave in tasca (in questa versione) già prima di uscire dal parcheggio si è favorevolmente colpiti da un fattore di cui oramai non avevamo quasi più memoria: la visibilità.

Infatti l’ampia superficie vetrata offre un’ottima percezione dei dintorni e anche con i vetri posteriori oscurati l’abitacolo gode non solo di spazio, ma anche di luminosità. Solo gli spigoli davanti non si vedono, ma si impara presto che sono poco più in là del parabrezza e comunque nel nostro caso viene in aiuto il ben calibrato sistema di sensori di parcheggio (peccato siano decisamente costosi...). Da parte sua, il tetto panoramico in vetro è bello, ma non ci convince del tutto: non è apribile e vi sono solo due tendine scorrevoli traforate a proteggerci dal sole che picchia; ma comunque è un optional anche questo.

IN MOVIMENTO si avverte che sotto il cofano c’è un tre cilindri a gasolio, ma non per però alle volte si vorrebbe un po’ più di brio anche senza per forza pigiare a fondo il gas: allora basta dare un colpetto all’indietro sulla leva del cambio per passare in “S”, modalità che lascia esprimere più a lungo il motore in ogni singolo rapporto, anche stando leggeri sull’acceleratore. Ciò che lascia una buona impressione, in proposito, è che non ci ritroviamo con il motore perennemente imballato come capita con altri cambi in “sport mode”, e in ogni caso qualora avessimo la minima impressione di stare un po’ troppo su di giri rispetto a quanto vorremmo, basta semplicemente un altro impulso all’indietro sulla leva per tornare in “D”. Insomma, una trasmissione in cui le due modalità sono realmente utilizzabili a piacere e con facilità nella guida di tutti i giorni, e non solo pensando di essere in pista (e infatti le “palette” al volante non ci sono). In ogni caso, anche quando ci ritrovassimo a riprendere dai 1500 giri, possiamo fare affidamento su una coppia inaspettata da parte di quello che è il libretto a ricordarci essere solo un “mille-equattro” a gasolio.

COME SI esprima apprezzabilmente questa unità, lo dimostrano anche i nostri rilevamenti strumentali, per quanto leggermente meno positivi del dichiarato. In ogni caso la velocità massima di 181 km orari è “giusta” per 90 cv, come pure i poco più di 12 secondi per scattare da zero a cento, considerando che abbiamo pur sempre a che fare con una SW per quanto contenuta. Il reparto trasmissione offre un buono spunto, a patto che disinseriamo lo start&stop: questo apparato può infatti diventare piuttosto noioso, poiché spesso spegne il motore anche in situazioni in cui preferiremmo di no. Per esempio quando siamo fermi a uno stop e vorremmo la massima prontezza di spunto per inserirci nel traffico (e invece dobbiamo aspettare che “decida” che è il momento di avviare il motore e quindi lo avvii effettivamente) ma anche nelle semplici manovre di parcheggio. Alla fine ci si ritrova sempre ad escluderlo, prima o poi nel corso della guida, anche perché non memorizza la scelta.

DEL TUTTO favorevoli poi i consumi, e senza stare per forza a millimetrare il pedale destro: così se si sfiorano i 26 km/ litro a 90 orari costanti, pure in città si riesce a percorrerne quasi 17. Un altro ambito in cui la Fabia Wagon si è ben comportata è quello della frenata, arrestandosi in 35 metri dai 100 km/h. In questo caso aiutano il buon impianto (abbiamo i dischi posteriori optional) ma pure la coda che aiuta a “tenere giù” il retrotreno come pure la buona superficie d’appoggio delle ruote. Tutti fattori che concorrono anche al buon comportamento stradale pure in un improbabilissimo impiego quasi sportivo: l’assetto non è esageratamente rigido, ma giusto quanto basta per evitare indesiderati dondolii o comportamenti scomposti nelle situazioni di emergenza, al di là degli aiuti elettronici.

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