22.02.2016 ( Aggiornata il 22.02.2016 00:00 )
Bisogna riconoscere che alla Bmw stanno portando avanti il processo di “normalizzazione” meccanica delle gamme d’accesso con grande senso dell’opportunità e notevole tatto. Alla fine - siatene certi - completeranno l’operazione (cioè arriveranno alla Serie 1 con motore trasversale e trazione anteriore) senza che al portone del 130 di Petuerling, 80809 Monaco, si addensino automobilisti con i forconi provenienti da tutto il mondo.
LA PIATTAFORMA modulare UKL, introdotta con l’ultima generazione della Mini, è stata adottata prima dalle Serie 2 Active Tourer e Gran Tourer che, in quanto monovolume, non hanno provocato gastriti a nessuno con la loro architettura insolita. Adesso è la volta della nuova X1 che - da Suv qual è – si rivolge ad un’utenza che può vivere dignitosamente anche lontano dagli stereotipi Bmw. E visto che questo pubblico sceglie sempre più spesso la monotrazione per ragioni di convenienza (ma anche perché per salire sui marciapiedi non occorre molto altro), l’alternativa al 4x4 ora è la trazione anteriore che, sulla neve e nelle occasionali e blande divagazioni fuoristradistiche, è sicuramente più a suo agio rispetto alla trazione posteriore della vecchia X1. Insomma, con la politica dei piccoli passi, il concetto di una Bmw “diversa” verrà metabolizzato senza troppi traumi anche dalla maggior parte dei nostalgici.
AL DI LÀ DI TUTTO, comunque, rimpiangere la vecchia X1 sarebbe un atteggiamento tanto nobile quanto ingenuo. Grazie al motore e al cambio trasversali, la nuova X1 offre molto più spazio nell’abitacolo e nel bagagliaio (due priorità per tutti i “suvisti”) nonostante sia addirittura più corta di prima. Altezza totale e passo, però, sono in aumento. Questo, oltre a migliorare confort e versatilità, conferisce al nuovo Suv un aspetto meno controverso rispetto alla X1 del 2009, che somigliava a una station wagon, aveva un design vecchiotto e non poteva dirsi riuscitissima sul piano estetico. Ora, invece, ha raggiunto una maggiore fisicità, è più equilibrata e anche finalmente allineata stilisticamente alle sorelle X3 e X5. Non da ultimo, visto che qui si tocca il portafoglio, crescono i contenuti. Piattaforma e motori modulari sono stati introdotti non per filantropia ma perché permettono enormi economie di scala e grandi risparmi. Da un lato, questo sta allietando le giornate degli azionisti Bmw, con gli importi delle cedole dei rampolli Quandt hanno recentemente superato quelli dei rappresentanti delle dinastie Porsche e Piech. Dall’altro, una parte del tesoretto è stata reinvestita nel miglioramento del livello costruttivo e delle dotazioni senza ripercussioni sanguinose sui prezzi.
Sempre per indorare la pillola ai più coriacei, la nuova X1 è stata presentata nella scorsa primavera solo con i motori più potenti e a quattro cilindri, ma poi il listino si è completato con le versioni spinte dai 1500 a 3 cilindri a benzina (136 cv) e diesel (116 cv) che rappresentano l’entry level della famiglia, rispettivamente a 30.550 e 31.100 euro.
LA XDRIVE 25D del servizio, disponibile solo con trazione integrale e trasmissione automatica a 8 marce, rappresenta invece il top di gamma (esiste anche una xDrive25i a benzina di pari potenza che la Bmw si guarda bene dall’importare). Ha un prezzo d’attacco di 45.300 euro, ma l’allestimento Sport della nostra prova sale a 48.500 euro perché offre di serie dettagli di finitura più aggressivi, cerchi da 18”, gli ormai imperscindibili (quantomeno per i “biemmvuisti) proiettori a Led con gli anelli luminosi, lo sterzo con rapportatura variabile, alcune funzioni telematiche del pacchetto Connected Drive e i sedili sportivi.
L’interno, oltre che luminoso, è anche spazioso e i sedili sono sopraelevati, a vantaggio della visibilità e della sensazione di benessere degli occupanti. Chi sta davanti siede quasi 4 cm più in alto che in precedenza, mentre i passeggeri posteriori svettano di oltre 6 cm. In più, chi sta dietro ha, nella peggiore delle ipotesi, quasi 4 cm in più per le gambe, ma il guadagno arriva a circa 7 se si sborsa qualcosa in più per avere il divano scorrevole (l’escursione è di 13 cm). Ci sono poi 85 litri in più di bagagliaio nella configurazione minima, e 200 in più in quella massima.
IL MONTAGGIO trasversale del motore ha allungato l’abitacolo e, se si rinuncia all’allestimento Sport, è possibile richiedere anche lo schienale del passeggero anteriore abbattibile in avanti, nel qual caso si possono caricare oggetti anche leggermente eccedenti i 2 metri. Essendo imprescindibile la trazione integrale, è naturalmente rimasto il tunnel centrale che, oggettivamente, dà un po’ fastidio a chi siede nel mezzo del divano. Dove, oltrettutto, l’imbottitura è anche più voluminosa e rigida. Ma viaggiando in due si sta davvero bene, con tanto agio anche in altezza perfino quando è presente il tetto apribile. Al punto che la X1 merita di essere valutata con attenzione anche come alternativa alla X3, che è lunga 22 cm in più e per la quale bisogna stanziare, come minimo, 41 mila euro. E il “pianale delle meraviglie” UKL non finirà di stupire, visto che stanno già girando i prototipi camuffati della X1 allungata e con 7 posti, che vedremo a marzo al Salone di Ginevra, e anche quelli della versione coupé X2, per la quale, però bisognerà pazientare fino al 2017.
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Nuova BMW X1, la prova su strada
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