        Quella della Firenze-Pisa-Livorno, una delle strade di grande comunicazione pi&ugrave; trafficate del Paese, &egrave; una storia lunga e travagliata. Il progetto, avviato negli anni Sessanta, &egrave; stato portato a compimento solo nel 2004, con l'inaugurazione dell'ultima tratta. Ma questo non ha risolto i problemi della strada, che spesso &egrave; oggetto di rallentamenti e code causate da continui cantieri e interventi di manutenzione. Una situazione di disagio alla quale la Regione Toscana spera di mettere fine grazie alla costituzione di una nuova societ&agrave; che si occuper&agrave; dell'arteria, e con l'introduzione del pedaggio per i mezzi pesanti che consentir&agrave; di reperire nuovi fondi. Una decisione, quest'ultima, che ha scatenato le proteste degli autotrasportatori. Carburanti, si registrano ancora rialzi: i prezzi di oggi Firenze-Pisa-Livorno, il piano della Regione Lunga appena 102 chilometri, la Fi-Pi-Li rappresenta una delle vie di comunicazione pi&agrave; importanti e trafficate del centro Italia, e permette di collegare rapidamente il capoluogo toscano con le citt&agrave; di Pisa e Livorno. Una strada che non ha mai previsto pedaggi per nessun tipo di veicoli, almeno fino a oggi. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha infatti annunciato un importante piano di rinnovamento e riorganizzazione della strada, e tra le novit&agrave; previste c'&egrave; anche l'introduzione del pedaggio per i mezzi pesanti. Una misura che permetter&agrave; di incassare circa 14 milioni di euro all'anno, denaro che potr&agrave; essere investito per la manutenzione ma anche per la sicurezza. Tra gli obiettivi, c'&egrave; anche la realizzazione della corsia di emergenza, che permetter&agrave; anche di aumentare il limite di velocit&agrave; dagli attuali 90 fino a 110 km/h. Queste iniziative rientrano nel piano di razionalizzazione della gestione della Fi-Pi-Li: attualmente, la strada &egrave; di propriet&agrave; della Regione Toscana, ma viene gestita dalla Citt&agrave; metropolitana di Firenze, che a sua volta fa affidamento sul Global Service di AVR con fondi della Regione. Il piano promosso da Giani invece prevede la costituzione di una nuova societ&agrave;, gestita direttamente dalla Regione Toscana, che si occuper&agrave; di tutti gli aspetti relativi alla Firenze-Pisa-Livorno. La protesta degli autotrasportatori Un piano che per&ograve; non sembra soddisfare tutti: gli autotrasportatori hanno infatti espresso il loro disappunto nei confronti della decisione di rendere a pagamento la strada per camion e tir. Scelta che, a loro dire, dannegger&agrave; il settore, anche perch&eacute; la Fi-Pi-Li permette collegamenti rapidi con diverse localit&agrave; produttive della Toscana, come la citt&agrave; di Pontedera, sede della Piaggio. &ldquo;Ci faremo sentire in tutti i modi anche a costo di bloccare la strada&rdquo;, ha detto Michele Santon, responsabile degli autotrasportatori della CNA, annunciando proteste se la Regione non torner&agrave; sui propri passi. E non mancano i malumori anche all'interno della maggioranza. Benzina, sciopero confermato ma ridotto: non pi&ugrave; 60 ma 48 ore       

La Regione Toscana verso la costituzione di una nuova societ&agrave;. Ma insorgono gli autotrasportatori

Firenze-Pisa-Livorno, ok a pedaggio tir: protestano gli autotrasportatori

        In estate, specialmente in questo periodo, gli italiani utilizzano tantissimo l'automobile soprattutto per recarsi nei luoghi di villeggiatura. Aumentano quindi i viaggi, i chilometri, le ore al volante e purtroppo anche gli incidenti. Le assicurazioni auto nel Belpaese sono sempre pi&ugrave; care, si pu&ograve; seguire qualche consiglio, intanto i cittadini si trovano alle prese con pagamenti significativi. Si &egrave; registrata una crescita dell'8,6% rispetto all'inizio dell'anno, con il prezzo medio che ora si aggira intorno ai 463,63 euro. Non &egrave; cos&igrave; per&ograve; per tutte le regioni, perch&egrave; in alcune pi&ugrave; che in altre l'assicurazione &egrave; arrivata alla stelle. Ecco le 3 regioni pi&ugrave; costose e le 3 pi&ugrave; economiche: &nbsp; La Top 3 delle pi&ugrave; costose: 1. Campania  Prezzo medio: 834,26 euro, (79,9% in pi&ugrave; rispetto alla media nazionale). &nbsp; 2. Calabria  &nbsp; 3. Puglia  Prezzo medio: 511,14. &nbsp; La Top3 delle pi&ugrave; economiche: 1. Friuli-Venezia Giulia  Prezzo medio: 312,13 euro &nbsp; 2. Trentino-Alto Adige  Prezzo medio: 349,26 euro. &nbsp; 3. Lombardia  Prezzo medio: 354,52 euro.&nbsp; Unipolsai e Generali multate di 5 milioni per aver omesso informazioni su incidenti       

Ecco le tre regioni pi&ugrave; costose e le tre pi&ugrave; economiche in italia per quanto riguarda l'RC Auto:

Assicurazione auto: la Campania è la regione in cui si paga di più

        La transizione energetica sta facendo passi molto importanti, ormai tutte le principali Case automobilistiche puntano strategicamente sui modelli a zero emissioni e, nei prossimi anni, &egrave; realistico pensare che vedremo una notevole percentuale di veicoli alla spina sulle nostre strade. &nbsp;Diversi utenti sono ancora restii a passare a un&rsquo;auto elettrica principalmente per due motivi: il prezzo, mediamente pi&ugrave; alto rispetto alle vetture con motore termico, e le complessit&agrave; legate alla ricarica (disponibilit&agrave; delle colonnine e tempi di ricarica). &nbsp; Dubbi legittimi Tra gli ostacoli in cima alla lista delle perplessit&agrave; di chi non vuole passare a un&rsquo;auto alla spina c&rsquo;&egrave; il prezzo di questo tipo di vetture: i listini sono ancora troppo elevati, non tutte le famiglie possono permettersi veicoli e affrontare un costo iniziale di queste dimensioni, nonostante il conseguente risparmio legato al carburante. Il secondo fattore &egrave; dovuto alla - apparente - scarsit&agrave; di colonnine di ricarica. Nel nostro Paese le stazioni di servizio dotate degli impianti per il rifornimento di energia non sono molte, purtroppo. Ci sono zone pi&ugrave; fornite e altre invece completamente prive di servizi di questo tipo. Insomma, non &egrave; facile viaggiare ovunque in Italia se si possiede una vettura elettrica, il rischio &egrave; che subentri l&rsquo;ansia da autonomia. &nbsp;Lo studio che smentisce gli scettici Secondo uno studio di Motus-E, azienda che si occupa dell&rsquo;analisi degli ostacoli tecnologici, economici e normativi che rallentano la crescita del mercato della mobilit&agrave; elettrica in Italia, nel nostro Paese oggi in realt&agrave; ci sono pi&ugrave; di 26.000 colonnine: non certo poche. Rimangono i problemi legati alla velocit&agrave; di ricarica, ancora poco performante per le esigenze degli automobilisti, e la scarsa disponibilit&agrave; di stazioni di rifornimento di energia elettrica nelle zone del Sud Italia. &nbsp;Un aumento costante Le colonnine di ricarica pubblica per auto elettriche nel nostro Paese sono in continua e costante crescita, e questo &egrave; un dato positivo. Siamo arrivati a quota 26.024, in 10.500 differenti localit&agrave;. L&rsquo;80% del totale si trova sul suolo pubblico, il restante 20% invece &egrave; stato posizionato all&rsquo;interno di parcheggi privati (come quelli di centri commerciali e simili) oppure nelle aziende. &nbsp;Secondo i dati rilevati da Motus-E, ci sono ancora due problemi da risolvere: innanzitutto soltanto il 6% delle colonnine di ricarica italiane offre la corrente continua DC, con potenze in grado di effettuare ricariche veloci, mentre tutte le altre sono ancora in AC, e tra l&rsquo;altro ben il 77% dei punti di rifornimento di energia offre potenze dai 7 kW ai 43 kW (piuttosto bassa). Altra problematica importante, &egrave; legata alla distribuzione delle colonnine sul territorio: al Sud Italia praticamente le colonnine sono pressoch&eacute; inesistenti, salvo rare eccezioni. &nbsp;La Top Ten Le 10 regioni che vantano la maggior presenza di stazioni di rifornimento per auto elettriche sono: Lombardia: 17% e 4.543 punti di ricarica Lazio e Piemonte: 10% Emilia-Romagna e Veneto: 9% Toscana: 8% Trentino-Alto Adige e Sicilia: 4% Puglia:3,5% (circa 900 colonnine) Sardegna: 3% &nbsp; La Puglia e la Sicilia sono entrate da poco in questa Top Ten, grazie allo sviluppo delle localit&agrave; turistiche. Serve fare un gran lavoro a questo proposito in tutta Italia; pensiamo infatti a regioni come la Calabria e la Campania che, nonostante il turismo, rimangono fuori da questa classifica e perdono appeal nei confronti dei turisti pi&ugrave; green.       

Ci sono zone italiane in cui &egrave; pi&ugrave; &ldquo;semplice&rdquo; avere un&rsquo;auto elettrica, in altre invece il problema delle colonnine di ricarica &egrave; ancora molto sentito

Sai quali sono le regioni con più colonnine per auto elettriche?

        Nel 2020 in Italia ci sono stati in media 324 incidenti, 6,5 morti e 436 feriti ogni giorno sulle nostre strade. Il totale ammonta a&nbsp;118.298 incidenti con lesioni a persone, che hanno causato 2.395 decessi e 159.248 feriti.&nbsp; L&rsquo;elaborazione di ACI e Istat sulle statistiche provinciali, evidenzia uno scenario pesantemente influenzato dal lockdown imposto dalla pandemia da Covid-19. Tuttavia, in 17 province (su 107) il numero di decessi &egrave; aumentato. Oristano (+140%; 12 morti nel 2020, 5 nel 2019), Barletta-Andria-Trani (+120%; 22 morti nel 2020, 10 nel 2019) e Sud Sardegna (+76,5%; 30 morti nel 2020, 17 nel 2019). Oristano e Sud Sardegna portano la regione ad essere l&rsquo;unica con un aumento di morti rispetto all&rsquo;anno precedente. Viceversa, in provincia di Aosta non vi &egrave; stato alcun decesso per incidente stradale, Vibo Valentia fa registrare -77,8% (2 morti nel 2020, 9 nel 2019) Gorizia -70% (3 morti nel 2020, 10 nel 2019) e Trieste -66,7% (5 morti nel 2020, 15 nel 2019). A 16 anni sul pick-up, sbuffa fumo ai ciclisti e ne manda sei all'ospedale Molte regioni in calo Cinque le regioni che hanno totalizzato un decremento apprezzabile di decessi: Valle d&rsquo;Aosta (0 decessi), Calabria (-41%), Basilicata (-38%), Emilia-Romagna (-37%), Friuli Venezia Giulia (-35%). Milano (-32 morti), Venezia (-31), Padova (-28), Roma (-27), e Torino (-26) le province dove sono state risparmiate pi&ugrave; vite umane. Tra i Comuni capoluogo oltre a Roma (-27 come per la provincia), Ravenna (-14), Torino (-12), Cesena (-12). Incidenti in forte calo in alcune province della Lombardia, dove il lockdown &egrave; iniziato prima e la pandemia ha colpito pi&ugrave; duramente: Milano, Como, Monza e Brianza (-41%), Bergamo (-39%), Pavia (-38%). A queste si aggiungono Avellino (-44%), Cagliari (-40%) e Siena (-39%). Mentre nel nostro Paese, nel decennio che sta per concludersi, il numero dei decessi per incidente stradale &egrave; diminuito &ndash; in media &ndash; del 41,78%. Il periodo di lockdown imposto negli anni 2019 e 2020 ha visto un crollo di incidenti, morti e feriti per alcuni mesi in molte regioni. Viceversa per la &lsquo;mobilit&agrave; dolce&rsquo; (a piedi, in bici &ndash; anche a pedalata assistita &ndash; e monopattini elettrici) sempre pi&ugrave; utilizzata nei centri urbani, in almeno la met&agrave; delle province italiane non &egrave; diminuito il numero di vittime. Dal 2010 al 2020, complessivamente, si sono verificati 7.700 decessi in meno a causa di incidente stradale, distribuiti diversamente sul territorio nazionale. Sette le province, per&ograve;, nelle quali il numero dei morti nel 2020 &egrave; pi&ugrave; elevato rispetto al 2010: Lodi, Bolzano, Piacenza, Pistoia, Isernia, Trapani, Enna. Poliziotto danneggia l'auto di servizio: i danni per&ograve; li paga lui Indice di mortalit&agrave;: dove &egrave; pi&ugrave; alto In 16 province l&rsquo;indice di mortalit&agrave; &ndash; morti per 100 incidenti &ndash; &egrave; risultato pi&ugrave; che doppio rispetto al valore medio nazionale (pari a 2,02): Sud Sardegna (7,8), Campobasso (6,8), Isernia (6,1), Oristano (5,8), Nuoro (5,8) le situazioni pi&ugrave; critiche. Gorizia, Milano, Genova, Savona, Prato, Rimini, Trieste, viceversa, sono le province in cui gli incidenti risultano meno gravi. L&rsquo;indice di mortalit&agrave;, infatti, &egrave; inferiore ad 1 morto ogni 100 incidenti. Nessun morto &egrave; stato registrato in provincia di Aosta. ACI e Istat hanno calcolato anche i costi sociali, che ovviamente sono proporzionali alla dimensione ed alla gravit&agrave; del fenomeno: Roma e Milano le province che incidono maggiormente sui costi sociali &ndash; rispettivamente 945 e 631 milioni di euro, seguite da Napoli e Torino e con 377 e 370 milioni. Piacenza, Livorno e Genova le province con il maggior costo sociale rispetto alla popolazione &ndash; rispettivamente 328, 317 e 315 euro per abitante. Numeri importanti. Leggi ora: Salone di Ginevra, cancellata anche l'edizione 2022&nbsp;       

L'anno scorso ogni giorno ci sono stati in media 324 incidenti, 6,5 morti e 436 feriti

Incidenti in Italia nel 2020, ACI e Istat stilano la lista delle regioni più e meno virtuose

        Si &egrave; tanto discusso in queste ultime settimane sulle varie proroghe in relazione agli spostamenti tra regioni. Ebbene, a mettere fine alle polemiche ci ha pensato il primo decreto legato all&rsquo;emergenza coronavirus approvato dal governo Draghi, che ha prorogato fino al prossimo 27 marzo il divieto di spostamento tra le regioni italiane. Zona gialla, arancione e rossa, spostamenti in auto: chi pu&ograve; salire in macchina? ANCORA STOP Il nuovo esecutivo, dunque, non sembra volersi discostare poi troppo rispetto alla linea di condotta &ldquo;anti-contagio&rdquo; seguita dall&rsquo;uscente governo Conte. Infatti, oltre alla nuova proroga che vedr&agrave; il divieto di spostamento tra regioni per ulteriori 30 giorni &ndash; con divieto di superare i confini regionali anche per le regioni in zona gialla - &egrave; stato aggiunto anche il divieto assoluto di spostamento in abitazioni private per le regioni in zona rossa. Niente pi&ugrave; visite a parenti e amici, dunque, almeno fino alla prossima scadenza del decreto e sempre salvo ulteriori proroghe. RESTANO ALCUNE DEROGHE Tuttavia, nonostante i nuovi stop imposti dal governo Draghi, resteranno alcune deroghe. Infatti, ci si potr&agrave; spostare fra le regioni della nostra penisola (sempre con autocertificazione) se si dimostrer&agrave; di avere comprovate esigenze lavorative, situazioni di particolare necessit&agrave; o motivi legati alla salute. Inoltre, saranno consentiti gli spostamenti in abitazioni private &ndash; solo se in zona gialla o arancione - verso una sola abitazione privata abitata, una sola volta al giorno, rispettando il coprifuoco dalle 22.00 alle 5.00 e con la possibilit&agrave; di far sempre ritorno presso il proprio domicilio. Tra le varie deroghe rimane, poi, anche quella che riguarda i piccoli comuni a tinte gialle o arancio. Infatti, come si pu&ograve; ben leggere nel testo: &ldquo;nelle zone arancioni, per i Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti, sono consentiti gli spostamenti anche verso Comuni diversi, purch&eacute; entro i 30 chilometri dai confini&rdquo;. Nuovo DPCM, ecco le regole in vigore fino al 5 marzo 2021        

Il nuovo esecutivo guidato da Draghi non sembra volersi discostare poi troppo rispetto alla linea di condotta anti-coronavirus seguita dall&rsquo;uscente governo Conte. Ecco le novit&agrave;

Covid: stop agli spostamenti fra regioni fino al 27 marzo, ecco cosa si può fare

Se le ultime indiscrezioni trapelate vedevano una proroga del divieto sugli spostamenti tra regioni &ndash; in scadenza il 15 febbraio &ndash; rimandata al prossimo 5 marzo, ecco che in realt&agrave; l&rsquo;ultimo Consiglio dei ministri del Governo Conte (in uscita) ribalta le carte. Questo pomeriggio infattia Palazzo Chigi &egrave; stata discussa la chiusura dei confini regionali e lo stop ai movimenti interregionali&nbsp;fino al prossimo al 25 febbraio. Prima di allora rimane dunque l&#39;impossibilit&agrave;, se non per i necessarie e comprovate esigenze, di raggiungere altre regioni.  Zona gialla, arancione e rossa, spostamenti in auto: chi pu&ograve; salire in macchina?  RT IN AUMENTO, MA ANCORA SOTTO 1  Tuttavia, nonostante la Cabina di regia addetta al monitoraggio dei contagi Covid abbia dato segnali in controtendenza rispetto all&rsquo;evoluzione della pandemia, i vari esperti in materia temono si tratti solo di una premessa ad una nuova rapida diffusione del virus. Il rallentamento &egrave; in diminuzione per il numero dei casi e secondo l&#39;indice Rt medio nazionale, che rimane ancora sotto l&rsquo;1%, seppur in aumento: questa settimana il dato arriva a 0,95 (la media tra 0,86 e 1,06) contro lo 0,84 della scorsa settimana e pure di quella precedente.&nbsp;  Una notizia, questa, che pone il problema della correttezza della decisione presa sugli spostamenti e apre il dibattito sulla riapertura degli impianti da sci. Soprattutto in merito all&rsquo;elevata presenza di regioni ancora in zona arancione.&nbsp;  NUOVE REGIONI ARANCIONI  Stando agli ultimi dati, infatti, Toscana, Provincia di Trento, Abruzzo e Liguria dal 16 febbraio passano in fascia arancione insieme a Umbria e Provincia di Bolzano, che al loro interno hanno adottato autonomamente delle zone di lockdown da tre settimane a partire dall&rsquo;8 febbraio.  La Sicilia scala invece in fascia gialla sempre a partire dal 16 febbraio, e si unisce alle confermate Campania, Basilicata, Lombardia, Emilia-Romagna, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Puglia, Valle d&#39;Aosta, Marche, Piemonte, Molise, Sardegna, Veneto. Da segnalare che Val d&#39;Aosta e Sardegna registrano per&ograve; dati da zona bianca, cio&egrave; un Rt sotto 1 e un&#39;incidenza inferiore a 50 casi per 100mila la settimana: per il passaggio per&ograve; dovranno avere questi parametri per due settimane.  &nbsp; 

L&rsquo;ultimo Consiglio dei ministri ha deciso di prorogare la chiusura dei confini regionali fino a fien mese. Decisione per&ograve; in contrasto con l&rsquo;Rt medio nazionale in aumento: ecco i dettagli

Spostamenti tra regioni vietati fino al 25 febbraio: ecco le regioni che cambiano colore

        In attesa della scadenza del diviato sugli spostamenti tra regioni fissata al 15 febbraio prossimo, ecco giungo ulteriori indiscrezioni su una possibile proroga al 5 marzo, giorno in cui andr&agrave; in scadenza l&rsquo;ultimo Dpcm. Infatti, in considerazione del numero di contagi e di una situazione ancora non pienamente sotto controllo, la proroga del blocco &egrave; stata chiesta sia dalla Conferenza delle Regioni che dallo stesso Governo uscente. Zona gialla, arancione e rossa, spostamenti in auto: chi pu&ograve; salire in macchina? PROROGA QUASI SICURA Proprio in queste ore, il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha dichiarato che la Conferenza delle Regioni ha dato semaforo verde per la richiesta di prorogare il disegno di legge che vieta gli spostamenti tra regioni, anche per quelle in zona gialla. &ldquo;Nelle prossime ore &ndash; ha poi aggiunto Bonaccini &ndash; la linea di orientamento delle Regioni sar&agrave; comunicata al ministro Francesco Boccia, il quale aveva chiesto il nostro parere nel corso dell'ultima Conferenza Stato-Regioni, oltre che al presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi." Insomma, stando a quanto emerso, la decisione di prorogare ulteriormente tali limitazioni sembra quasi del tutto inevitabile. Vista, soprattutto, la voglia di mettere in adeguamento tutte le scadenze relative al covid, anche in relazione all&rsquo;entrata del nuovo Governo Draghi. VENETO SFAVOREVOLE&nbsp; Tuttavia, non tutti i governatori sono a favore di tale decisione. Su tutti, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia &ndash; e i generale quelli con un elevato tasso di impianti sciistici &ndash; sarebbe favorevole ad una riapertura, andando in contrasto con quella che sarebbe una decisione quasi favorevole all&rsquo;unanimit&agrave;. Nuovo DPCM 17 gennaio: tra spostamenti e chiusure, ecco cosa si pu&ograve; fare        

Il divieto di muoversi tra le diverse regioni andr&agrave; in scadenza il 16 febbraio, ma con tutta probabilit&agrave; si prorogher&agrave; fino al 5 marzo. Scopriamo i dettagli

Spostamenti tra regioni vietati: in arrivo una proroga fino al 5 marzo?

        La scadenza del divieto sullo spostamento tra regioni &egrave; fissata per luned&igrave; 15 febbraio 2021, ma chi pensava di riuscire a sapere qualcosa prima si sbaglia. La decisione verr&agrave; presa, infatti, solo nel fine settimana, ma considerati il numero dei contagi e le preoccupanti varianti del Covid che si stanno diffondendo, probabilmente si decider&agrave; per la prudenza. Questo significa che il divieto potrebbe essere prorogato fino al 5 marzo, data di scadenza del Dpcm e anche giornata in cui il nuovo governo dovr&agrave; annunciare le misure da adottare. Ma ancora, lo ripetiamo, non c&rsquo;&egrave; alcuna certezza in merito. Zona gialla, arancione e rossa, spostamenti in auto: chi pu&ograve; salire in macchina? Regioni aperte dal 16 febbraio? Da quasi due mesi, gli italiani non possono spostarsi tra le regioni. Lo spostamento, infatti, &egrave; consentito solo per motivi di necessit&agrave;, salute e lavoro e per coloro che devono rientrare alla propria residenza o domicilio. Ma quali potrebbero essere le possibilit&agrave; dopo il 15 febbraio? Sebbene, come accennato poco fa, l&rsquo;ipotesi pi&ugrave; probabile sia una proroga di questo divieto fino al 5 marzo ci sono anche altre opzioni. La prima riguarda il caso in cui non entri in vigore alcun decreto-legge entro il 15 febbraio: da marted&igrave; 16 gli italiani potrebbero tornare a circolare liberamente tra le regioni di fascia gialla. Ma ci potrebbe anche essere la possibilit&agrave; che il neonato governo si insedi e si occupi della faccenda come primo atto del nuovo esecutivo. Infine, l&rsquo;ultima opzione: se entro domenica il governo non avesse ancora prestato giuramento, la decisione passerebbe a Conte e ai ministri uscenti che per&ograve; hanno gi&agrave; dichiarato di non voler prendere una decisone che, di fatto, spetta al nuovo governo. Se questo dovessero essere confermato, in concomitanza di una scadenza, sarebbe il Quirinale a dover decidere adottando un provvedimento d&rsquo;urgenza. Prova con noi le finaliste del Car of the Year 2021       

La scadenza che vieta di muoversi oltre il confine regionale cadr&agrave; il 16 febbraio: ecco gli scenari che si prospettano prima della decisione finale

Spostamenti tra regioni dal 15 febbraio: cosa succederà?

        Alla luce dei dati relativi ai contagi nelle prime settimane di gennaio, il Governo ha varato una nuova stretta sulle misure anti Covid per rallentare la diffusione del virus. Una decisione presa per evitare una terza ondata e consentire di portare avanti il piano vaccinale senza scossoni. Da domenica 16 gennaio sono entrati in vigore i nuovi colori delle regioni, ormai per la maggior parte arancioni o rosse, con norme rafforzate. Ecco come cambiano le regole sugli spostamenti, e non solo. Pneumatici invernali, i consigli per cura e manutenzione Fasce di rischio Confermato dal Ministero della salute e dal governo il sistema a regioni colorate, che suddivide l'Italia in fasce di rischio, ma con una novit&agrave;. &Egrave; stata infatti introdotta la cosiddetta zona bianca, caratterizzata da norme meno severe, ma al momento nessun territorio nel paese &egrave; arrivato a registrare contagi tanto bassi da meritare tale classificazione. Restano in giallo solamente Trentino, Toscana, Sardegna, Molise, Campania e Basilicata. Zona rossa per Alto Adige, Lombardia (con qualche polemica) e Sicilia. Le restanti regioni sono infine arancioni. Oltre alle regole valide per le singole aree, restano in vigore alcune norme che coinvolgono tutto il Paese, a prescindere dal colore. A partire dal coprifuoco dalle 22 alle 5 che proibisce qualsiasi spostamento non motivato da ragioni di salute e lavoro. Vietati gli spostamenti tra regioni, anche gialle, fino al 15 febbraio: anche in questo caso si potranno varcare i confini della propria regione solo per ragioni improrogabili, dotandosi di autocertificazioni. Scarica qui l'autocertificazione Trasporti pubblici e chiusure In zona gialla, quella classificata con minore rischio, restano chiuse le attivit&agrave; come palestre, piscine, cinema e teatri, ma anche sale bingo e sale per scommesse. Riaprono per&ograve; i musei, dal luned&igrave; al venerd&igrave;, con ingressi contingentati. Nessuna concessione a centri e parchi commerciali, che restano chiusi nei giorni festivi e prefestivi, mentre la didattica in presenza arriva alle superiori fino al 75%. Capienza al 50% per i mezzi pubblici. Inoltre, con le nuove norme, &egrave; vietato l'asporto dopo le 18 dai locali non dotati di cucina (quindi bar, birrerie ecc), con il divieto di consumare in strada dalle 18 alle 5 e nessuna limitazione per le consegne a domicilio. Nelle zone arancioni e rosse, oltre alle limitazioni negli spostamenti, sono chiusi i musei, mentre in ristoranti e bar &egrave; vietato il consumo di cibo e bevande. In zona rossa infine viene applicata la didattica a distanza al 100% per gli studenti dalla seconda media in poi. Bonus auto, attivati gli incentivi per il 2021 Spostamenti e visite Gli spostamenti sono consentiti senza limitazioni all'interno delle regioni gialle, mentre nella zona arancione ci si pu&ograve; muovere solo all'interno del proprio comune. Vale comunque la regola che consente agli abitanti dei piccoli comuni sotto i 5mila abitanti di spostarsi in altri territori, purch&eacute; nel raggio di 30 km. Nella zona rossa infine &egrave; necessaria l'autocertificazione per qualsiasi movimento, anche all'interno del comune di appartenenza. In auto si pu&ograve; viaggiare senza problemi se si appartiene allo stesso nucleo famigliare. Per quanto riguarda le visite ad amici e parenti, invece, valgono le regole introdotte durante le Feste: massimo due persone alla volta, pi&ugrave; eventuali figli minori di 14 anni o persone non autosufficienti. Vietate le visite fuori regioni ai parenti, a meno che non si tratti di individui non autosufficienti. In questo caso &egrave; consentito lo spostamento di una persona eventualmente accompagnata da minori di 14 anni. Bollo auto 2021: cosa cambia nel calcolo, modalit&agrave; e col Cashback Seconde case e crociere Inaspettatamente, il nuovo DPCM consente di recarsi nelle seconde case anche fuori regione, indipendentemente dal colore delle localit&agrave; di partenza e arrivo. Tuttavia, lo spostamento &egrave; consentito solo a nuclei famigliari conviventi e verso case di propriet&agrave; o affittate per lunghi periodi. Tagliando quindi fuori case-vacanze e similari. Quello delle seconde case &egrave; per&ograve; un aspetto su cui il ministero sta ancora lavorando, e la norma a esse relative potrebbe essere modificata a breve. Ripartono, infine, le crociere. Via libera alle navi, con i dovuti protocolli di sicurezza, mentre chi arriva dall'estero non deve mettersi in quarantena. &Egrave; sufficiente sottoporsi a tampone al massimo 48 ore prima dell'arrivo in Italia per avere accesso libero al Paese se l'esito &egrave; negativo. Auto in Gran Bretagna, l'effetto Brexit cancella le multe degli autovelox prese in Europa       

Cambiano le norme su musei, seconde case, consumazioni e spostamenti

Nuovo DPCM, ecco le regole in vigore fino al 5 marzo 2021

        Dopo che nei giorni scorsi le regioni del Bacino Padano avevano chiesto il rinvio del blocco per i veicoli Euro4 Diesel &ndash; che sarebbe dovuto arrivare il prossimo 11 gennaio -, ecco che lo stop ai mezzi inquinanti subisce la tanto desiderata proroga. Pedaggio autostradale, chi inquina pagher&agrave; una sovrattassa ACCOLTA LA RICHIESTA Infatti, come fa sapere tramite Twitter il governatore del Piemonte Alberto Cirio, Il Ministro dell'Ambiente ha accolto la richiesta di proroga avanzata nei giorni scorsi da Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto.  Stop #Euro4 #Diesel: ok dal Governo alla deroga per la circolazione. Nei giorni scorsi avevamo scritto con Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto per chiedere una sospensione del blocco per l&rsquo;emergenza sanitaria. Stasera il ministro dell&rsquo;Ambiente ha accolto la nostra richiesta. pic.twitter.com/oHgOxjuMeg &mdash; Alberto Cirio (@Alberto_Cirio) January 7, 2021    &ldquo;Si tratta di una decisione di buonsenso &ndash; ha dichiarato lo stesso Cirio tramite i suoi canali ufficiali - anche alla luce della riapertura delle scuole e della necessit&agrave; di spostamento in sicurezza. Da parte nostra non diminuisce l&rsquo;impegno per combattere lo smog.&rdquo; Ovviamente, la proroga allo stop dei veicoli Euro4 Diesel sar&agrave; solamente una misura momentanea. Infatti, commenta ancora Cirio: &ldquo;A breve ci sar&agrave; un incontro per definire il piano straordinario per la riduzione delle emissioni.&rdquo; Incentivi e promozioni a gennaio: tutti gli sconti sotto i 20.000 euro marchio per marchio       

&ldquo;Si tratta di una decisione di buonsenso - fa sapere il governatore del Piemonte Alberto Cirio - da parte nostra non diminuisce l&rsquo;impegno per combattere lo smog in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto&rdquo;

Rinvio allo stop auto Euro4 Diesel: c’è il sì del Governo, ma sarà momentaneo

Mentre l&#39;Italia si gode questi due giorni di zona gialla &quot;rinforzata&quot;, il Governo sta lavorando al nuovo Dpcm gennaio per il primo mese di questo complicato 2021. Oggi gioved&igrave; 7 e domani venerd&igrave; 8 gennaio il Paese torna a vivere pi&ugrave; liberamente rispetto ai divieti alla circolazione imposti in questo appena terminato periodo di feste natalizie. Per le prossime 48 ore infatti ci si pu&ograve; movere all&#39;interno della propria regione - restano chiusi e vietati solo gli spostamenti da regione e regione salvo i consueti casi previsti - con negozi e centri commerciali aperti fino alle 20, e bar e ristoranti attivi per le consumazioni in loco fino alle 18, per poi lasciare spazio all&#39;asporto e alla consegna domicilio fino alle 22. Resta inalterato il coprifuoco sempre dalle 22 alle 5 dell&#39;indomani.&nbsp;  Weekend arancione per il 9 e 10 gennaio  Misure che potrebbero cambiare gi&agrave; da questo weekend con l&#39;Italia che sabato 9 e domenica 10 gennaio potrebbe gi&agrave; tornare in fascia arancione (con spostamenti consentiti solo all&#39;interno del proprio comune) per poi rimanerci fino alla fine dell&#39;attuale Dpcm Natale, in vigore fino al 15 gennaio.  Indiscrezioni che trovano conferma dalle parole di&nbsp;Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, Roberto Speranza: &ldquo;Un lockdown minimale di due mesi, parola che terrorizza i politici, ma che viene attuato in Germania e Gran Bretagna&rdquo;. Ma in ogni caso si attende come sempre la decisione del Consiglio dei ministri e poi l&#39;annuncio del Premier Conte.&nbsp;  Eccezioni che verranno prolungate fino al 15 gennaio come si legge dalla bozza del nuovo Dpcm: &quot;Dal 7 al 15 gennaio 2021 &egrave; vietato, nell&#39;ambito del territorio nazionale, ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessit&agrave; ovvero per motivi di salute. E&#39; comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma&quot;.   A trovare conferma per questo arco temporale sembrerebbe anche la regola che prevede a tutti la possibilit&agrave; di spostarsi verso un&#39;altra abitazione nella stessa regione per massimo due persone, esclusi i minori di 14 anni e persone fragili.&nbsp;  SCARICA QUI L&#39;AUTOCERTIFICAZIONE  Dpcm gennaio 2021: cosa cambia dal 16 al 31 gennaio 2021  La situazione contagi coronavirus &egrave; ancora critica tanto che l&#39;ipotesi al vaglio dal Governo potrebbe prolungare il divieto di spostamenti tra regioni dal 16 gennaio al 31 gennaio, con la decisione di associare nuovamente ogni regione ad una fascia gialla, arancione e rossa in base all&#39;indice Rt che verr&agrave; verificato proprio il 15 gennaio.  Il nuovo Dpcm gennaio quindi, su cui si comincer&agrave; a discutere nel fine settimana, dovrebbe mantenere - oltre al divieto di spostamento tra le regioni almeno fino al 31 gennaio a prescindere dal colore assegnato - il coprifuoco notturno dalle 22 alle 5, la chiusura di palestre, cinema e teatri e anche la probabile chiusura alle 18 di ristoranti e bar, salvo le ordinazioni da asporto.&nbsp;  Regioni, Lazio e Lombardia arancioni  Domani, con una nuova ordinanza del ministro della Salute, si conosceranno le nuove fasce di colori per il territorio italiano, ma la decisione di abbassare la soglia per l&rsquo;ingresso in quelle di rischio certamente colorer&agrave; di arancione molte regioni. Con Rt uguale a 1 o inferiore a 1,25 la regione sar&agrave; in zona arancione dove gli spostamenti saranno liberi soltanto di giorno, dalle 5 alle 22, e non si potr&agrave; uscire dal Comune di residenza, i negozi resteranno aperti, ma chiuderanno bar e ristoranti.  Con l&rsquo;Rt superiore a 1,25 si andr&agrave; invece in fascia rossa, in lockdown: spostamenti vietati se non &ldquo;per comprovate esigenze&rdquo; e negozi chiusi, anche se la lista delle deroghe &egrave; lunga e lascia fuori soltanto chi vende abbigliamento, calzature, gioielli. Emilia Romagna, Lombardia, Marche e Lazio dovrebbero essere in fascia arancione. Il Veneto rischia la zona rossa cos&igrave; come Calabria e Liguria, quest&rsquo;ultima per&ograve; con contagi in calo. Scenario da zona gialla o arancione per la Puglia e il Molise. Bollino giallo, quasi certamente, per Toscana, Campania e Friuli Venezia-Giulia.  &nbsp; 

Il Governo in questi giorni sta delineando le nuove misure restrittive che entreranno in vigore con la fine del Dpcm Natale e quindi dal 16 al 31 gennaio. Tornano le regioni in fascia rossa, arancione e gialla a seconda dell&#39;indice di contagio Rt: ecco cosa cambia gi&agrave; da questo weekend

Nuovo Dpcm gennaio 2021: dal 9 al 15 in &quot;fascia arancione&quot; e nuove regole dal 16 al 31

        Le Regioni del Bacino Padano chiedono il rinvio del blocco per i veicoli Euro 4 diesel in arrivo luned&igrave; 11 gennaio. Lo stop ai mezzi inquinanti &egrave; stato indetto per contrastare l&rsquo;elevatissimo inquinamento atmosferico di cui le zone del Nord Italia sono purtroppo protagoniste, ma secondo i governatori giunge in un momento gi&agrave; difficile per i motivi sanitari che tutti conosciamo. RICHIESTA DI RINVIO Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto hanno presentato richiesta al Ministero tramite i loro presidenti Bonaccini, Fontana, Cirio e Zaia, secondo cui le restrizioni sulla mobilit&agrave; e sui trasporti pubblici si aggiungerebbero a quelle sulla mobilit&agrave; individuale. La richiesta &egrave; di spostare il blocco dei veicoli Euro 4 diesel a quando le regioni torneranno &ldquo;bianche&rdquo;, cio&egrave; a quando sar&agrave; finita l&rsquo;emergenza Covid. I quattro interessati sostengono di intervenire, per fronteggiare l&rsquo;alto tasso di inquinamento, contro le emissioni degli impianti di riscaldamento, delle attivit&agrave; agricole e degli allevamenti. 2 MLD DI FINANZIAMENTI Inoltre, parliamo di quattro regioni che incentivano pi&ugrave; di tutte l&rsquo;utilizzo di auto elettriche, e chiedono al Governo finanziamenti per progetti a scopo ambientale &ndash; stando a Next Generation Eu &ndash; per 2 miliardi di euro. Si attende ora la risposta del Ministero, a meno di una settimana dall&rsquo;inizio del blocco. Mercato 2020, mezzo milione di auto in meno       

Il blocco dei veicoli inquinanti arriver&agrave; luned&igrave; 11 gennaio, ma le regioni padane si rivolgono al Ministero per prorogare la circolazione e chiedono 2 miliardi per progetti a impatto ambientale

Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto per il rinvio allo stop Euro 4 diesel

        A un mese esatto dalla vigilia di Natale, sono ancora tanti i dubbi e le incertezze riguardanti la possibilit&agrave; di spostarsi e muoversi durante le feste per ricongiungersi ai propri cari. Al momento non sono ancora state varate norme specifiche, che potrebbero arrivare dopo la scadenza dell'attuale dpcm, in vigore fino al 3 dicembre. Dal Governo intanto arriva lo stop categorico alle vacanze sulla neve, ma c'&egrave; l'apertura ai trasferimenti e ai viaggi anche tra regioni diverse e di diverse fasce di colore. Dpcm novembre 2020: dai limiti agli spostamenti fino agli esami di guida, ecco cosa cambia Addio alla settimana bianca Il Natale, come festa pi&ugrave; sentita dagli italiani e importantissimo snodo per l'economia, costituisce un argomento di primaria importanza nell'agenda del Governo. Che deve decidere se e quanto allentare le misure di contenimento del Covid in occasione delle feste. Uno dei temi pi&ugrave; rilevanti &egrave; quello che riguarda gli spostamenti, in auto e ai trasporti in generale. All'interno della maggioranza infatti si accende la discussione su quali viaggi consentire e all'interno di quali aree. In attesa del nuovo Dpcm Natale specifico per il periodo delle feste, che dovrebbe entrare in vigore il 4 dicembre, sembra gi&agrave; certo il divieto assoluto di andare in vacanza sulla neve. Nonostante le proposte &ndash; e le proteste &ndash; delle regioni alpine, il Governo &egrave; intenzionato a non consentire l'apertura degli impianti sciistici. E non si esclude dunque la possibile proibizione di spostarsi per vacanze e svago (settimana bianca compresa), indipendentemente da quale sia la destinazione da raggiungere.&nbsp; Nuovo DPCM, regole e limitazioni su spostamenti in auto dal 5 novembre La famiglia raggiungibile ovunque Si apre invece uno spiraglio per gli spostamenti finalizzati al ricongiungimento con la propria famiglia. Nel periodo natalizio ci si dovrebbe poter spostare tra le regioni, di qualsiasi fascia di colore, oltre che per motivi di lavoro o necessit&agrave;, anche per andare a trovare i parenti, ma solo quelli pi&ugrave; stretti, vale a dire genitori, figli e partner conviventi e per chi ha la residenza diversa dal domicilio.&nbsp;L'intenzione sarebbe quello di far scalare per le feste, le regioni rosse in arancioni e le arancioni in gialle, o di creare un'unica zona gialla nazionale con norme rafforzate per consentire a tutti di tornare a casa per Natale. Determinante, da questo punto di vista, l'andamento della curva dei contagi, che al momento sembra aver imboccato una fase calante. "Sullo spostamento tra regioni a Natale, ci stiamo lavorando ma se continuiamo cos&igrave; a fine mese non avremo pi&ugrave; zone rosse. Tuttavia, il periodo natalizio richiede misure ad hoc", ha detto ieri il premier Giuseppe Conte.&nbsp; Coprifuoco e negozi Sempre in tema di spostamenti potrebbero esserci novit&agrave;a nche per il coprifuoco nazionale serale. L'orario delle 22 potrebbe essere posticipato alle 23 durante le feste natalizie cos&igrave; che gli spostamenti consentiti guadagnerebbero un'ora in pi&ugrave;. Precisamente un'ulteriore deroga riguarderebbe la serata della vigilia di Natale e di Capodanno, quella del 31 dicembre: in queste due serate il coprifuoco nazionale verrebbe spostato all'una di notte del giorno seguente. Limitazioni che verrebero riviste anche per favorire lo shopping dei regali di Natale. L'intenzione &egrave; quella di venire incontro ai ristoranti, bar e pub, negozianti e ai consumatori specialmente delle zone rosse e dei centri commerciali chiusi in tutta Italia nel weekend. La chiusura di tutti i negozi, centri commerciali compresi, verrebbe autorizzata alle 21 o alle 22 con ingressi contigentati come anche nelle vie e piazze principali delle grandi citt&agrave;. "Bisogna consentire la tradizione a noi molto cara dei doni. &Egrave; controproducente limitare gli orari dei negozi - ha detto Conte -. Cercheremo di consentire l'apertura fino a orari che ci permettano di evitare gli assembramenti".&nbsp; Autocertificazione coprifuoco dalle 22 in tutta Italia: scarica il nuovo modello in pdf       

Dal 4 dicembre il nuovo decreto discipliner&agrave; il periodo delle feste: l'ipotesi &egrave; quella di creare un'unica fascia gialla per poter raggiungere i familiari e i parenti stretti in tutto lo Stivale. Penalizzata invece la settimana bianca: sar&agrave; proibito spostarsi per vacanze e svago

Dpcm Natale: spostamenti tra regioni concessi in tutta Italia, ma niente vacanze

        Dal 18 maggio l'Italia riparte e gli spostamenti all'interno della propria regione di residenza o domicilio tornano ad essere liberi. Sparisce quindi l'autocertificazione? Non proprio perch&eacute; continua ad essere fondamentale per tutte le persone che devono spostarsi da una regione all'altra. Si pu&ograve; s&igrave; tornare a prendere l'auto o la moto per farsi una passeggiata nella vicina spiaggia regionale o al parco un po' pi&ugrave; distante da casa per respirare all'aria aperta, dopo tanto tempo; ma non si pu&ograve; ancora lasciare la propria regione se non per validi e comprovati motivi.&nbsp; Per spostarsi da una regione all'altra quindi c'&egrave; un nuovo modello di autocertificazione che autorizza a muoversi da un territorio all'altro, nonostante comunque restano validi i due moduli precedenti utilizzati per tutta la Fase 2 (SCARICA QUI I MODELLI FASE 2). Resta come sempre la necessit&agrave; di viaggiare tra le regioni per i quattro motivi: comprovate esigenze lavorative; assoluta urgenza; situazione di necessit&agrave;; motivi di salute. Ed &egrave; proprio per questo che il Ministero dell'Interno ha pi&ugrave; semplice e chiaro e il nuovo modello di autocertificazione per gli spostamenti fra regioni. SCARICA QUI LA NUOVA AUTOCERTIFICAZIONE VALIDA DAL 18 MAGGIO Multe fino a 3mila euro per spostamenti illeciti "&Egrave; disponibile on line il modello di autodichiarazione per gli spostamenti dal 18 maggio 2020 tra regioni. Pu&ograve; essere ancora utilizzato il precedente modello barrando le voci non pi&ugrave; attuali. L'autodichiarazione &egrave; in possesso degli operatori di polizia e pu&ograve; essere compilata al momento del controllo", &egrave; la nota pubblicata sul sito del Ministero dell'Interno.&nbsp; Per chi viola la norma, la multa andr&agrave; da un minimo di 400 euro a un massimo di 3.000. Nel nuovo modulo sar&agrave; necessario dichiarare di non essere sottoposti a misura di quarantena e indicare l'indirizzo di partenza e quello di arrivo. Autoscuole: dal 20 maggio tornano esami di teoria e pratica         

Nuova Fase 2 di riaperture e nuovo immancabile modello di autodichiarazione che questa volta servir&agrave; per spostarsi da una regione all'altra. Ecco il formato pdf da salvare e stampare e da portare con s&egrave; in caso di moviementi nella Penisola per necessit&agrave;, lavoro e salute&nbsp;

Autocertificazione dal 18 maggio, nuovo modulo per muoversi tra regioni: scarica qui il pdf

Dopo le modifiche al Nuovo Codice della Strada, arrivano anche delle novit&agrave; per il bollo auto in questo 2020. A introdurle &egrave; un emendamento bipartisan aggiunto al decreto Milleproroghe, famoso ormai per la normativa (in continuo aggiornamento) che propone una regolarizzazione della circolazione dei monopattini elettrici&nbsp;e per la nuova Rc auto familiare, gi&agrave; approvato dalle Commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera.  Da questo 2020 infatti le entrate dei pagamenti del bollo auto degli automobilisti andranno alle singole regioni e non pi&ugrave; allo Stato per &quot;incentivare gli investimenti sui territori&quot;. Cambia cos&igrave; la normativa, che risale alla finanziaria del 2007, in base alla quale una percentuale della tassa di diritto finiva nelle casse statali.&nbsp;  Il bollo auto essendo una tassa di competenza regionale, ogni anno ha un potenziale miliardario che pu&ograve; essere trasformato in investimenti virtuosi. Solo nel 2016 secondo una ricerca del sindacato Uil, infatti gli incassi totali regionali provenienti dal bollo auto hanno toccato quota 6,653 miliardi di euro, pari al 13,4% di tutte le imposte e tributi. Numeri importanti che possono essere reinvestiti sulla sicurezza nelle strade per gli automobilisti e per tutti i cittadini.  Seggiolini auto antiabbandono, dal 20 febbraio parte il bonus  Bollo auto 2020: cosa cambia&nbsp;  Oltre a questo emendamento il 2020 ha portato anche altre novit&agrave; per il bollo auto. Dal 1&deg; gennaio infatti il pagamento del bollo auto si potr&agrave; effettuare con PagoPa, il nuovo sistema dei pagamenti realizzato dall&rsquo;Agenzia delle Entrate, e prevede uno sconto del 50% per i proprietari di un auto o una moto storica e da collezione, che abbiano per&ograve; fatto la prima immatricolazione tra i 20 e i 29 anni fa.  Inoltre tra le tante novit&agrave; che riguardano il bollo auto adesso &egrave; prevista anche l&#39;esenzione totale del bollo per 3 o 5 anni (a seconda della regione di residenza sono previsti anche sconti) per chi acquister&agrave; nel 2020 un&rsquo;auto ibrida o un&rsquo;auto elettrica. L&#39;obiettivo del Governo &egrave; quello di incentivare cos&igrave; l&rsquo;acquisto di automobili meno inquinanti, non soggette all&#39;ecotassa.&nbsp;  Rottamazione auto, possibile con almeno 10 anni di et&agrave; 

Il decreto Milleproroghe introduce un&#39;altra novit&agrave; per l&#39;automotive. Il denaro riscosso dalla tassa automobilistica infatti non andr&agrave; pi&ugrave; allo Stato ma alla singola regione per &quot;incentivare gli investimenti sui territori&quot;

Bollo auto 2020: i soldi vanno alle regioni

        Inquinamento atmosferico che cresce, politiche ecologiche che cercano di contrastarlo. In Italia l&rsquo;elettrico sta faticando, ma nell&rsquo;attesa che le strade della penisola siano invase da e-car, si prendono misure per la difesa della qualit&agrave; dell&rsquo;aria. Le misure adottate dalla Regione Lombardia Scende in campo Regione Lombardia che, nella battaglia all&rsquo;inquinamento&nbsp;atmosferico, promuove la dismissione dei veicoli pi&ugrave; inquinanti destinati al trasporto di persone in favore di mezzi a basso impatto ambientale, i quali andrebbero a sostituire i primi. Nello specifico, si mira un percorso di innovazione incentivare la rottamazione di un veicolo benzina fino ad Euro 2/II incluso o diesel fino ad Euro 5/V incluso, con conseguente acquisto, anche nella forma del leasing finanziario, di un'autovettura (cat. M1) di nuova immatricolazione o usata a basse emissioni. Roma, stop diesel euro 3 dal 1&deg; novembre 2019 La normativa nazionale e comunitaria ha imposto dei valori limite di particolato e di ossidi di azoto in atmosfera. Di conseguenza, con le delibere approvate&nbsp;dalla Giunta Regionale&nbsp;n. 2089 del 31/07/2019,&nbsp;n. 2090 del 31/07/2019 e n. 2157 del 23/09/2019, che ha integrato la dgr 2090 e ne ha sostituito l&rsquo;allegato,&nbsp;sono stati stanziati&nbsp;per il periodo 2019-20&nbsp;26,5 milioni di euro. Di questi 8,5 sono per le imprese e 18 per i cittadini. Previste nuove risorse anche per il 2020. Diesel Euro 4, blocco in Veneto, Piemonte, Lombardia ed Emilia I bandi: per i privati cittadini e per le imprese Si chiamano Bando Rinnova Autovetture e Bando Rinnova Veicoli, e sono misure di incentivazione rispettivamente per i privati cittadini e per le imprese. Nel primo caso, si parla di sostituzione delle auto di propriet&agrave; dei residenti in Lombardia (che siano chiaramente in regola con le tasse automobilistiche). Il bando &egrave; stato pubblicato il 7 ottobre nell&rsquo;area bandi del sito della Regione Lombardia e la domanda pu&ograve; essere presentata a partire dalle 10 del 15 ottobre 2019 (e fino al 30 settembre dell&rsquo;anno prossimo). Cos&rsquo;&egrave; previsto? Il contributo a fondo perduto &egrave; calcolato in base all&rsquo;apporto di emissioni: i veicoli che ne producono meno sono premiati. I 18milioni di euro saranno suddivisi in due anni: 5milioni nel 2019 e 13milioni nel 2020. Bosch, diesel riciclabile per abbattere le emissioni Nel caso delle imprese, invece, il bando si rivolge a micro, piccole e medie con &ldquo;sede operativa in Lombardia che radiano per demolizione o per esportazione all&rsquo;estero un veicolo benzina fino ad euro 2 incluso o diesel fino ad Euro 5 incluso e acquistano, anche per il trasporto di merci in conto proprio o in conto terzi e anche nella forma del leasing finanziario, un veicolo di categoria M1, M2, M3, N1, N2 o N3, in grado di garantire basse emissioni di inquinanti&rdquo;. Il contributo a fondo perduto viene concesso a quelle categorie di veicoli con bassissime emissioni. La nuova versione del bando (ce n&rsquo;era una gi&agrave; aperta che sar&agrave; chiusa il 9 ottobre) verr&agrave; pubblicata il 10 ottobre, con possibilit&agrave; di presentare le domande a partire dalle 10 del 16 ottobre 2019 fino al 30 settembre 2020.       

Si tratta di misure di incentivazione per i privati cittadini e per le imprese al fine di migliorare la qualit&agrave; dell&rsquo;aria. Si rottamano veicoli benzina fino ad Euro 2/II incluso o diesel fino ad Euro 5/V incluso per sostituirli con&nbsp;mezzi a basso impatto ambientale

Rottamazione auto inquinanti: gli incentivi della Regione Lombardia

        Automobilisti senza tregua: dopo il maltempo e le problematiche annesse, le ultime belle giornate di&nbsp; sole e aria frizzante hanno generato un nuovo superamento dei livelli consentiti di PM10 (particolato) nell'aria (50 microgrammi per metro cubo), come registrato dalle centraline di Arpa. E contestualmente &egrave; scattato il blocco alla circolazione per i veicoli Diesel Euro 4 (e livelli inferiori) in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna. Il divieto &egrave; scattato alle 8.30 di oggi (fino alle 18:30) e durer&agrave; almeno fino a gioved&igrave; 21 febbraio e riguarda le Regioni del bacino Padano, che come recita il Protocollo Aria sottoscritto il 9 giugno 2017 punta alla realizzazione congiunta di "una serie di misure addizionali di risanamento". In Lombardia verranno intraprese le seguenti misure temporanee, che riguardano i comuni con pi&ugrave; di 30.000 abitanti: previste non solo le limitazioni al traffico per i veicoli fino a Diesel Euro 4, ma anche i vincoli per le abitazioni "sull'uso di generatori a biomassa legnosa di classe inferiore alle 3 stelle". Viene inoltre imposta la riduzione di 1 grado delle temperature in casa. A Torino, e in altri 11 comuni dell'area metropolitana, da oggi torna il livello &ldquo;arancio&rdquo; delle misure emergenziali: ferme le auto Diesel Euro 4 e inferiori (8-19), i furgoni Diesel Euro 4 e inferiori (dalle 8.30-14 e 16-19). In Emilia Romagna, dopo quattro giorni di superamento del limite massimo di PM10, il blocco Diesel Euro 4 (e inferiori, oltre ai benzina Euro 0 e 1) riguarda le province di Bologna, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Ravenna e Rimini (8.30-18:30). Imposto inoltre l'obbligo di abbassare fino a 19 gradi le temperature del riscaldamento nelle case e fino a 17 gradi negli spazi commerciali e ricreativi. In Veneto, il blocco riguarda le zone di Venezia e in tutte le province della regione (ad eccezione di Belluno). Stop a Diesel fino a Euro 4 e i benzina Euro 0 e 1, oltre ai veicoli commerciali Diesel fino a Euro 3 (8.30-18.30).       

Le centraline Arpa hanno registrato il superamento sistematico dei livelli di particolato (PM10) e si &egrave; avviato automaticamente l'accordo delle regioni del Bacino padano. Durer&agrave; almeno fino a gioved&igrave; 21

Diesel Euro 4, blocco in Veneto, Piemonte, Lombardia ed Emilia

Una delle novit&agrave; &nbsp;2015, e motivo di qualche tribolazione per tutti gli appassionati di due ruote, &egrave; l'introduzione del bollo anche per le moto storiche tra i venti e trent'anni La situazione &egrave; in continua evoluzione e si differenzia a seconda delle regioni che, anche grazie all'importante impegno della FMI (Federazione Motociclistica Italiana) a tutela dei motociclisti, concedono in qualche caso le agevolazioni previste dalla Legge.  Ecco gli ultimi aggiornamenti direttamente dalla Federmoto.  In&nbsp;Liguria l'Ordine del Giorno, firmato da molti consiglieri regionali, si propone di impegnare l'Assessore al bilancio ad emanare un atto che agevolerebbe solo alcuni dei proprietari di moto d'epoca: i mezzi di interesse storico e collezionistico certificati ASI, prima del 1 Gennaio 2015,&nbsp;andrebbero a pagare la sola tassa di circolazione senza quindi quella di possesso. Solo nei prossimi giorni comunque verr&agrave; aggiornata la normativa.  Andando verso Sud anche la Basilicata ha stabilito come si comporter&agrave; a riguardo.&nbsp;L'articolo 9 della Legge Regionale n. 4 del 27/1/2015 stabilisce&nbsp;che i mezzi ultraventennali sono tenuti al pagamento della&nbsp;tassa di propriet&agrave; che verr&agrave; per&ograve; calcolata sulla base della cilindrata, (da un minimo di 50 ad un massimo di 200 Euro). I termini di pagamento sono stati prorogati al 2 marzo 2015.  In&nbsp;Lazio la situazione &egrave; invece ancora in fase di studio, dove il Consigliere Fabrizio Santori ha richiesto la convocazione della Commissione Bilancio per vagliare&nbsp;la situazione e prendere una decisione sul bollo per le moto storiche con pi&ugrave; di vent'anni.  Nessuna esenzione in&nbsp;Campania che decide di attenersi alla nuova Legge nazionale reintroducendo la tassa di propriet&agrave;.  La FMI d&agrave; a tutti la possibilit&agrave; di mantenersi informati grazie ad un link dedicato che indica la situazione regione per regione: per i dettagli cliccate qui.  Giulia Cassinelli

La situazione del bollo per le moto ultraventennali &egrave; in continuo aggiornamento: sviluppi in Liguria, Basilicata, Lazio e Campania 

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