Le auto di Lady Diana

Le auto di Lady Diana

25 anni fa Lady Diana Spencer e Dodi Al Fayed morivano a bordo di una di una Mercedes-Benz S 280 Limousine, in quello che sarebbe diventato uno degli incidenti automobilistici più tragicamente famosi della storia, nel tunnel del Pont de l'Alma a Parigi

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Il luogo dell’incidente, nel tempo, è divenuto meta di pellegrinaggi da parte di ammiratori giunti da tutto il mondo per omaggiare Lady Diana, la principessa del Galles e Dodi al Fayed, che le aveva appena consegnato un costoso anello di fidanzamento, costituendo quella che, per poche ora ancora, sarebbe diventata la coppia più ricercata dai paparazzi di tutto il mondo.  
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Il luogo dell’incidente, nel tempo, è divenuto meta di pellegrinaggi da parte di ammiratori giunti da tutto il mondo per omaggiare Lady Diana, la principessa del Galles e Dodi al Fayed, che le aveva appena consegnato un costoso anello di fidanzamento, costituendo quella che, per poche ora ancora, sarebbe diventata la coppia più ricercata dai paparazzi di tutto il mondo.  
Proprio la fuga ad altissima velocità dai fotografi che inseguivano la Principessa e il suo compagno a bordo di auto e moto, sarebbe stato alla base dell’incidente ma, i segni di un primo incidente con una Fiat bianca, avvenuto pochi secondi prima dello scontro con il pilone di cemento e le notizie di una possibile gravidanza della Principessa, hanno alimentato nel corso degli anni decine di teorie più o meno credibili, tutte smentite categoricamente dalle autorità.
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Proprio la fuga ad altissima velocità dai fotografi che inseguivano la Principessa e il suo compagno a bordo di auto e moto, sarebbe stato alla base dell’incidente ma, i segni di un primo incidente con una Fiat bianca, avvenuto pochi secondi prima dello scontro con il pilone di cemento e le notizie di una possibile gravidanza della Principessa, hanno alimentato nel corso degli anni decine di teorie più o meno credibili, tutte smentite categoricamente dalle autorità.
Alla vigilia del venticinquesimo anniversario della morte di Lady Diana, Jean-Francois Musa attualmente gestore della Etoile Limousines, società di noleggio di vetture di lusso, che 25 anni fa noleggiò la Mercedes-Benz S280, a bordo della quale morirono Lady Diana, Dodi al Fayed e Henri Poul, l’autista dell’auto, ha chiesto alle autorità francesi che il mezzo gli venga restituito.
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Alla vigilia del venticinquesimo anniversario della morte di Lady Diana, Jean-Francois Musa attualmente gestore della Etoile Limousines, società di noleggio di vetture di lusso, che 25 anni fa noleggiò la Mercedes-Benz S280, a bordo della quale morirono Lady Diana, Dodi al Fayed e Henri Poul, l’autista dell’auto, ha chiesto alle autorità francesi che il mezzo gli venga restituito.
Al momento Musa non è a conoscenza neanche di dove l’auto sia custodita, ma è deciso a non darsi per vinto, sebbene la Famiglia Reale preferisca che la Mercedes venga demolita senza ulteriori clamori.
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Al momento Musa non è a conoscenza neanche di dove l’auto sia custodita, ma è deciso a non darsi per vinto, sebbene la Famiglia Reale preferisca che la Mercedes venga demolita senza ulteriori clamori.
Ad alimentare le teorie cospirazioniste il fatto che le autorità francesi hanno a lungo tenuto nascosto un “misterioso” incendio, che nel 1999 ha distrutto la porta anteriore destra dell’auto, quella danneggiata dall’urto con la Fiat Uno Bianca prima di terminare la sua corsa contro il pilone di Cemento nel tunnel dell’Alma vicino la Manica a Parigi.  
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Ad alimentare le teorie cospirazioniste il fatto che le autorità francesi hanno a lungo tenuto nascosto un “misterioso” incendio, che nel 1999 ha distrutto la porta anteriore destra dell’auto, quella danneggiata dall’urto con la Fiat Uno Bianca prima di terminare la sua corsa contro il pilone di Cemento nel tunnel dell’Alma vicino la Manica a Parigi.  
Le indagini sulla morte della principessa Diana, ad opera del MIT, si sono definitivamente chiuse nel 2008, addossando la colpa dell’incidente alla grave negligenza di Herni Poul, messosi alla guida dopo aver assunto alcool e psicofarmaci e morto anche lei nello schianto, dopo aver perso il controllo dell’auto a causa dell’altissima velocità per seminare i paparazzi che seguivano la coppia.  <br />Altra causa degli esiti così disastrosi dell’incidente, il fatto, appurato con le indagini che né la principessa Diana né Dodi al Fayed, al momento dell’incidente, avessero avuto le cinture allacciate. <br />L’unico sopravvissuto allo schianto del tunnel del pont dell’Alma, è Trevor Ress Jones, guardia del corpo della famiglia al Fayed, estratto dalle lamiere dell’auto in condizioni disperate, salvato grazie a un primo intervento durato 10 ore e poi sottoposto a una infinita serie di interventi per la ricostruzione del viso, letteralmente sfigurato dall’incidente. Attualmente Trevor Ress Jones è responsabile dalla sicurezza di Astrazeneca, la società inglese che produce il vaccino contro il covid-19. <br /> 
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Le indagini sulla morte della principessa Diana, ad opera del MIT, si sono definitivamente chiuse nel 2008, addossando la colpa dell’incidente alla grave negligenza di Herni Poul, messosi alla guida dopo aver assunto alcool e psicofarmaci e morto anche lei nello schianto, dopo aver perso il controllo dell’auto a causa dell’altissima velocità per seminare i paparazzi che seguivano la coppia.
Altra causa degli esiti così disastrosi dell’incidente, il fatto, appurato con le indagini che né la principessa Diana né Dodi al Fayed, al momento dell’incidente, avessero avuto le cinture allacciate.
L’unico sopravvissuto allo schianto del tunnel del pont dell’Alma, è Trevor Ress Jones, guardia del corpo della famiglia al Fayed, estratto dalle lamiere dell’auto in condizioni disperate, salvato grazie a un primo intervento durato 10 ore e poi sottoposto a una infinita serie di interventi per la ricostruzione del viso, letteralmente sfigurato dall’incidente. Attualmente Trevor Ress Jones è responsabile dalla sicurezza di Astrazeneca, la società inglese che produce il vaccino contro il covid-19.
 
Il 28 di agosto scorso è stata battuta all’asta una Ford Escort RS appartenuta a lady Diana, e guidata dalla principessa dal 1985 al 1988. L’auto ha una colorazione nera particolare, preparato per lei dal dipartimento veicoli speciali di Ford.  
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Il 28 di agosto scorso è stata battuta all’asta una Ford Escort RS appartenuta a lady Diana, e guidata dalla principessa dal 1985 al 1988. L’auto ha una colorazione nera particolare, preparato per lei dal dipartimento veicoli speciali di Ford.  
La Ford Escort RS Turbo di Lady Diana ha anche uno specchietto accessorio, montato per permettere alla guardia del corpo di avere sempre una visuale posteriore, e una radio nel vano portaoggetti. La principessa guidava l’auto personalmente.
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La Ford Escort RS Turbo di Lady Diana ha anche uno specchietto accessorio, montato per permettere alla guardia del corpo di avere sempre una visuale posteriore, e una radio nel vano portaoggetti. La principessa guidava l’auto personalmente.
Nel luglio del 2021 è stata venduta all’asta un’altra vettura, sempre una Ford Escort, di colore grigio, regalo di ricevuto nel 1981 dalla principessa Diana per il suo fidanzamento con il principe Carlo.
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Nel luglio del 2021 è stata venduta all’asta un’altra vettura, sempre una Ford Escort, di colore grigio, regalo di ricevuto nel 1981 dalla principessa Diana per il suo fidanzamento con il principe Carlo.
La Ford Escort, che porta sul cofano un fregio a forma di ranocchia donato alla principessa dalla sorella Sarah, era stata acquistata nel 1982 da un privato e al momento dell’asta aveva percorso circa 134 mila chilometri.  
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La Ford Escort, che porta sul cofano un fregio a forma di ranocchia donato alla principessa dalla sorella Sarah, era stata acquistata nel 1982 da un privato e al momento dell’asta aveva percorso circa 134 mila chilometri.  
La Ford Escort di Lady Diana targata WEV 297W è stata venduta all’asta ad un museo americano per la cifra di 52,640 sterline (61.289 Euro).  Il precedente proprietario Keith Lawson l’aveva acquistata nel 1995 come regalo di compleanno per sua figlia pagandola 6000 sterline, ma dopo la morte della principessa, non aveva più voluto guidarla. Il valore commerciale dell’auto al momento dell’asta era di meno di 600 sterline.  
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La Ford Escort di Lady Diana targata WEV 297W è stata venduta all’asta ad un museo americano per la cifra di 52,640 sterline (61.289 Euro). Il precedente proprietario Keith Lawson l’aveva acquistata nel 1995 come regalo di compleanno per sua figlia pagandola 6000 sterline, ma dopo la morte della principessa, non aveva più voluto guidarla. Il valore commerciale dell’auto al momento dell’asta era di meno di 600 sterline.  
Keith Lawson ha dichiarato di aver avuto numero offerte per l’auto, alcune quasi fuori mercato, come quella di 2 milioni di dollari da parte di un insospettabile Mike Tyson, rifiutata per non vendere l’auto a un privato.
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Keith Lawson ha dichiarato di aver avuto numero offerte per l’auto, alcune quasi fuori mercato, come quella di 2 milioni di dollari da parte di un insospettabile Mike Tyson, rifiutata per non vendere l’auto a un privato.
Non ha raggiunto il prezzo di riserva fissato a 50,000 sterline (58.215 Euro) un’altra auto appartenuta a Lady Diana, messa in vendita nel gennaio del 2020 sempre all’asta, a gennaio del 2020.  
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Non ha raggiunto il prezzo di riserva fissato a 50,000 sterline (58.215 Euro) un’altra auto appartenuta a Lady Diana, messa in vendita nel gennaio del 2020 sempre all’asta, a gennaio del 2020.  
L’auto, un’Audi 80 cabrio, cambio automatico, 2300 cc di cilindrata e 131 cavalli, colore “verde Gomera Pearl”, era stata donata da un concessionario Audi di Londra alla principessa a marzo del 1994, ma fu restituita dopo pochi mesi, perché i sudditi della casa reale mal sopportavano che Diana e i giovani figli, girassero per Londra con un’automobile tedesca.
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L’auto, un’Audi 80 cabrio, cambio automatico, 2300 cc di cilindrata e 131 cavalli, colore “verde Gomera Pearl”, era stata donata da un concessionario Audi di Londra alla principessa a marzo del 1994, ma fu restituita dopo pochi mesi, perché i sudditi della casa reale mal sopportavano che Diana e i giovani figli, girassero per Londra con un’automobile tedesca.
L’Audi 80, con targa originale L449TRP, è stata poi acquistata dallo scrittore Iain Dale, cambiando poi altre due volte proprietà, percorrendo in totale meno di 36 mila chilometri. Attualmente è proprietà di un collezionista privato.  
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L’Audi 80, con targa originale L449TRP, è stata poi acquistata dallo scrittore Iain Dale, cambiando poi altre due volte proprietà, percorrendo in totale meno di 36 mila chilometri. Attualmente è proprietà di un collezionista privato.  

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