L'UE impone l'RC Auto obbligatoria: "È una scelta che non ha una motivazione reale"

In un periodo in cui si lotta per la ripartenza dopo il COVID e si chiede ai Governi di abbassare le tasse, l’Unione Europea invece le impone a vantaggio delle Compagnie di Assicurazione

L'UE impone l'RC Auto obbligatoria: "È una scelta che non ha una motivazione reale"

Andrea BrambillaAndrea Brambilla

2 nov 2021 (Aggiornato il 16 nov 2021 alle 17:40)

La scelta dell’Unione Europea di obbligare il pagamento dell’assicurazione anche per i veicoli che sono fermi per alcuni mesi o che non vengono utilizzati e ricoverati in aree private colpisce sempre, e in questo caso inutilmente, il portafoglio dell’utente. Le Compagnie di Assicurazione da diversi anni avevano studiato delle polizze che si potevano sospendere in caso di non utilizzo del mezzo o di attivazione quando veniva usato. Formule che, seppur globalmente più care, permettevano di risparmiare nella sua totalità.

Penso a chi ha una seconda auto in zone estive, o una vettura magari d’epoca che usa solo in certi periodi dell’anno e ai molti che le due ruote (moto e scooter) le usano solo nei mesi più caldi. Ma anche chi magari ha una vecchia vespa del padre in salotto e certamente non vuole radiarla perché, chissà, magari un giorno la userà nuovamente.

Insomma le soluzioni sono più di quanto possiamo immaginare e quasi sempre non sono quelle dei grandi collezionisti di vetture d’epoca ma dei semplici automobilisti o motociclisti che hanno la passione per i loro mezzi. Una scelta a tutto vantaggio delle Compagnie di Assicurazione, forse, ma che non ha una motivazione reale.

In Italia abbiamo alcuni mesi per recepire questa direttiva UE e capire quanto inciderà per gli automobilisti, certo è che in un periodo in cui si lotta per la ripartenza dopo il COVID e si chiede ai Governi di abbassare le tasse, l’Unione Europea invece le impone.

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