Lamborghini, la guerra in Ucraina la produzione della Huracán va a singhiozzo

Come spiegato più volte, il conflitto in Ucraina sta causando numerosi problemi anche al comparto automotive. Tralasciando per un momento il caro benzina, ci si trova a vivere momenti di grande difficoltà causati dalla carenza di componenti, a cui ovviamente dobbiamo aggiungere il blocco dell’export di veicoli e ricambi verso la Russia. Un insieme di fattori che ha costretto Lamborghini a riprogrammare temporaneamente la produzione della Huracán: mancano i cablaggi necessari per la costruzione della supercar, e proprio questi cablaggi dovrebbero arrivare dall’Ucraina, che attualmente non è in grado di mandare avanti il lavoro delle fabbriche. Per quest tutto procede a singhiozzo, con interruzioni e rirpese senza potrer garantire una regolarità.

Stessa situazione per BMW e Volkswagen

Ma Lamborghini non è certo l’unico caso di produzioni sospese. In Europa la stessa sorte è toccata anche ad alcuni stabilimenti BMW e Volkswagen. “Le criticità sono sostanzialmente due - spiega Massimo Mazzeo, segretario generale di Fim Cisl a Bologna -. Da una parte la difficoltà a reperire componenti da fornitori ucraini, dall’altra il blocco delle esportazioni verso la Russia. Questa situazione ha determinato la sospensione della linea produttiva della Huracán. La giornata è stata comunque coperta da un punto di vista retributivo attraverso l’organizzazione di un corso di formazione. L’azienda ci ha fatto sapere che sta monitorando la situazione e non esclude il ricorso ad altri strumenti quali la flessibilità negativa”. La Casa di Sant'Agata Bolognese, dunque, sta tentando di organizzarsi, per gestire al meglio questa situazione che coinvolge circa 170 lavoratori.

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