Dalla capostipite A6 1500 del 1947 fino alla nuovissima MC20 Cielo, ecco tutte le auto scoperte più iconiche della Casa modenese

Maserati, le 10 spider e cabrio più iconiche del Tridente

<p>Con la nuova <a href="https://www.auto.it/news/anteprime/2022/05/25-5420960/maserati_mc20_cielo_la_spider_del_tridente_finalmente_e_tornata"><strong>MC20 Cielo</strong></a>, Maserati ha fatto il suo ritorno, in grande stile, nel segmento delle auto sportive scoperte. <strong>Una tradizione, quelle delle <a href="https://www.auto.it/marche/maserati">Maserati</a> a cielo aperto, che affonda le sue radici negli anni '40</strong> e che ha accompagnato il tridente attraverso i decenni fino a oggi. Con auto anche profondamente diverse tra loro, ma sempre all'insegna del piacere di guida<strong> con il vento tra i capelli</strong> e il sound dei motori nelle orecchie senza alcun filtro.</p>
<p><strong>Dalle spider “dure e pure” con due posti secchi alle cabrio più confortevoli</strong> con spazio anche per i passeggeri posteriori, sono numerose le auto della Casa modenese che hanno deciso di abbandonare il tetto fisso e di viaggiare con l'abitacolo aperto. In attesa che, in un futuro non troppo lontano, <strong>arrivino anche le prime scoperte del Tridente 100% elettriche</strong>, per vivere un'esperienza di guida en plein air del tutto nuova.</p>
<p>Ecco <strong>i modelli spider e cabrio di Maserati </strong>più iconici di sempre:</p>
<p><a href="https://www.auto.it/annunci/maserati">Maserati, scopri tutti i modelli sul mercato dell'usato</a></p>
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<h2>A6 1500 Cabriolet (1947)</h2>
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<p><strong>La lunga tradizione delle Maserati grantusimo prende il via con la A6 1500</strong>, un modello lanciato nel secondo dopoguerra e che fu la prima vettura stradale del Tridente dopo che i primi anni di attività del marchio erano stati interamente dedicati alle competizioni. L'auto fu voluta da Adolfo Orsi, proprietario della Casa modenese dopo che, nel '37, aveva rilevato il brand dai fratelli Maserati. Ed è proprio a uno di loro che questo modello è dedicato: <strong>la “A” del nome della vettura è infatti un riferimento ad Alfieri</strong>, cofondatore della Casa scomparso nel 1932.</p>
<p>La A6 1500, sia in versione coupé che cabriolet, era dotata di un<strong> motore a 6 cilindri da 1,5 litri, che erogava appena 65 cavalli e spingeva la vettura a una velocità massima di 141 km/h</strong>. Estremamente leggera grazie alla carrozzeria in alluminio, la A6 1500 cabrio venne realizzata da Pininfarina e diventò a tutti gli effetti la prima scoperta stradale del Tridente. Diventando, nonostante i pochissimi esemplari prodotti, la capostipite delle Maserati sportive a cielo aperto.</p>
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<h2>A6 G 2000 Spider (1950)</h2>
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<p>Pochi anni dopo il lancio della A6 1500, la Casa modenese, sempre sotto la guida della famiglia Orsi, diede alla luce un nuovo modello evoluto, denominato <strong>A6 G 2000. Come il nome lascia intuire, la cilindrata venne aumentata a 2 litri, mentre la “G” andava a indicare la ghisa</strong>, materiale utilizzato per realizzare il blocco motore. Sebbene lanciata solo 3 anni dopo la A6 1500, la nuova 2000 faceva un deciso balzo in avanti nelle prestazioni, con 100 cavalli di potenza massima nella versione più performante e una <strong>velocità di punta che arrivava a 180 km/h. </strong></p>
<p>Anch'essa iconica, la A6 G 2000 venne prodotta in un numero limitatissimo di esemplari: appena 16 tra coupé e spider. <strong>Le decappottabili, 5 in totale, erano realizzate da Frua.</strong> Un'evoluzione ulteriore del modello ci fu pochi anni dopo, con la <strong>A6 G 54</strong>, anch'essa declinata da Frua in versione scoperta e dotata stavolta di un<strong> motore da 150 cavalli,</strong> sempre a 6 cilindri e da 2.000 centimetri cubici, con una velocità massima che raggiungeva i 200 orari.</p>
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<h2>3500 GT Spider Vignale (1958)</h2>
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<p><strong>La Maserati 3500 GT rappresenta il primo esempio di coupé di lusso di grandi dimensioni</strong> realizzata dalla Casa modenese. Lunga 4,78 metri (ben 69 cm in più della A6G 54 di cui andava a prendere il posto), il nuovo modello venne prodotto anche in versione spider dal 1958. Il compito di realizzare la 3500 GT scoperta fu affidato alla <strong>carrozzeria Vignale di Torino</strong>, che adattò la carrozzeria di Giovanni Michelotti al nuovo scopo.</p>
<p>Più corta di 10 centimetri rispetto alla coupé, la 3500 GT Spider adottava gli stessi motori della versione con il tetto chiuso. In particolare, si trattava di un <strong>6 cilindri in linea da 3,5 litri e 220 cavalli, che poi fu declinato anche in una versione leggermente più potente da 235 cv</strong> che prese il nome di 3500 Gti. Il modello scoperto è stato realizzato in 250 unità, contro le oltre 2mila della versione coupé. Numeri estremamente elevati per la Casa del Tridente, che fino ad allora aveva avuto una produzione artigianale limitata a pochissimi esemplari al mese.</p>
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<h2>Mistral Spider (1963)</h2>
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<p>Nel 1963 Maserati presentò l'erede della 3500 GT, che prese il nome di Mistral. L'auto, che fu <strong>la prima vettura del Tridente a utilizzare nomi di venti</strong> (una tradizione che sopravvive tuttora) venne declinata in versione scoperta pochi mesi dopo, e lanciata ufficialmente al Salone di Ginevra del '64. Derivata direttamente dalla versione coupé, la Mistral Spider presentava alcune differenze stilistiche a opera Giovanni Michelotti (lo stile originale era di Pietro Frua), ed<strong> era realizzata da Vignale a Torino</strong>.</p>
<p>Sotto al cofano,<strong> la Mistral scoperta era dotata di un motore a 6 cilindri in linea con doppio albero a camme, con 3,5 litri di cilindrata e 235 cavalli</strong>, capace di portare l'auto fino alla sua velocità massima di 255 km/h. Furono poi realizzate ulteriori versioni più potenti e prestanti, con cilindrata portata prima 3,7 e poi a 4 litri, e potenze rispettivamente di 245 e 265 cavalli. Con <strong>appena 124 esemplari realizzati complessivamente</strong>, la Mistral Spider è una delle Maserati più rare e ricercate di sempre.</p>
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<h2>Ghibli Spider (1969)</h2>
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<p>Se oggi conosciamo la Ghibli come una grande berlina, <strong>in origine questo nome era appannaggio di una coupé sportiva</strong> dalle prestazioni assai elevate, e declinata anche in versione spider. L'auto in questione è la Ghibli del 1967, iconica coupé <strong>disegnata da Giorgetto Giugiaro e presentata allo stand Ghia del Salone di Torino nel '66</strong>. Dotata di linee a cuneo tese e sportive, e di una meccanica di primo livello, all'epoca ebbe un notevole successo commerciale, con numeri di vendita decisamente superiori a quelle di Lamborghini Miura e Ferrari 365 Daytona.</p>
<p>Nel 1969 venne presentata la versione spider della Ghibli, con due posti e <strong>motore V8 da 4,7 litri capace di erogare 310 cavalli di potenza massima e di spingere l'auto fino a 265 km/h</strong>. Prestazioni che migliorarono ulteriormente con la <strong>versione SS, che portava la cilindrata a 4,9 litri</strong> e la potenza a quota 335 cv, con una top speed di ben 285 km/h. Rispetto alla coupé, prodotta in oltre 1.100 esemplari, la Ghibli Spider venne realizzata in appena 128 unità, di cui 83 in versione standard e 45 SS.</p>
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<h2>Biturbo Spyder (1985)</h2>
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<p>La Biturbo rappresenta uno dei modelli di maggior successo della Casa di Modena. <strong>Lanciata per la prima volta nel 1982, è nata nel periodo in cui il Tridente era sotto la gestione De Tomaso</strong>. La Biturbo è stata una vettura estremamente versatile per Maserati, tanto da essere declinata, oltre che come coupé, anche in versione berlina a quattro porte (la serie 420) che spider. Quest'ultima è datata 1985, e fu realizzata da Zagato a partire dal pianale accorciato della coupé.</p>
<p>Sotto al cofano, al momento del lancio, la Biturbo Spider era equipaggiata di un <strong>V6 da 2,5 litri dotato, come suggerito dal nome dell'auto, di doppia sovralimentazione, con una potenza di 192 cavalli</strong>. Successivamente venne introdotta una versione con <strong>cilindrata ridotta a 2 litri </strong>per ragioni fiscali, e 180 cv. Nell'87, grazie all'adozione dell'iniezione elettronica Multipoint, la potenza dei due motori salì leggermente fino rispettivamente a quota 196 e 187 cv.</p>
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<h2>Spyder GT (2001)</h2>
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<p>All'alba del nuovo millennio, Maserati diede vita a una nuova generazione di vetture scoperte, con un <strong>design moderno e filante, e un carattere decisamente sportivo</strong>. La base della nuova Spyder era derivata direttamente dalla 3200 GT del 1998, con la differenza più sostanziale – oltre al tetto apribile – del motore. Se la coupé era dotata di un piccolo V8 da appena 3,2 litri, che grazie alla doppia sovralimentazione erogava 370 cavalli, la nuova Spyder adottava <strong>una più tradizionale unità aspirata, sempre a 8 cilindri ma da 4,2 litri e con 390 cavalli di potenza</strong>.</p>
<p>Disegnata da Giugiaro, la Spyder era dotata di tetto in tela e aveva<strong> prestazioni elevate grazie anche al peso contenuto in poco più di 1.600 kg</strong>: da zero a cento impiegava 5 secondi, mentre la velocità di punta era di 285 km/h. Successivamente, la Maserati Spyder con il V8 aspirata è stata declinata anche in versione chiusa, che ha preso nome di Coupé andando a rimpiazzare la 3200 GT.</p>
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<h2>GranSport Spyder (2006)</h2>
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<p>Nel 2005, Maserati aggiornò la Coupé, <strong>donando alla vettura un leggero restyling estetico e alcuni upgrade tecnici</strong>, tra cui una rivisitazione del V8 da 4,2 litri che<strong> guadagnava 10 cavalli arrivando così a quota 400 cv</strong>. Il nome della nuova vettura era GranSport, e l'anno dopo arrivò anche la versione a cielo aperto, la GranSport Spyder.</p>
<p>Grazie agli aggiornamenti, la scoperta del Tridente offriva un leggero aumento delle prestazioni: <strong>zerocento in 4”95, velocità massima di 290 km/h</strong>. La GranSport Spyder prevedeva poi la possibilità di scegliere alcuni accessori estetici, tra cui le griglie per le prese d'aria anteriori, <strong>ispirati alla Maserati 3500.</strong> L'auto è rimasta in produzione fino al 2007.</p>
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<h2>GranCabrio (2009)</h2>
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<p>Nel 2007, Maserati ha lanciato<strong> una delle auto moderne più iconiche della propria storia, la GranTurismo</strong>. Coupé elegante, confortevole e raffinata, due anni dopo è stata declinata anche in versione scoperta, denominata <strong>GranCabrio</strong>. Un modello dalle dimensioni generose sia fuori (era lunga 4,88 metri) che dentro. Dotata di 4 posti comodi, impiegava 28 secondi a ripiegare il tetto in tela multistrato. “Cuore” della Maserati GranCabrio era uno il <strong>V8 da 4,7 litri </strong>(la versione 4.2 venne utilizzata solo dalla coupé nei primi anni di commercializzazione) ereditato dalla GranTurismo S e dall'Alfa Romeo 8C Competizione.</p>
<p><strong>Con 439 cavalli di potenza, che diventavano 449 nella versione Sport</strong>, la GranCabrio vantava una velocità massima fino a 285 km/h e un'accelerazione zerocento che, per la variante più potente, era di 5,2 secondi. Numeri di tutto rispetto per un0auto votata al comfort e che aveva comunque un peso in ordine di marcia intorno alle due tonnellate. <strong>Pezzo forte di quest'auto? Il sound iconico del V8 da 4,7 litri aspirato</strong>.</p>
<p><a href="https://www.auto.it/news/anteprime/2022/04/11-5299793/maserati_granturismo_folgore_nuovi_dettagli_dall_eprix_di_roma">Maserati Granturismo Folgore, nuovi dettagli della GT elettrica</a></p>
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<h2>MC20 Cielo (2022)</h2>
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<p><strong>L'ultima nata tra le scoperte del Tridente è anche la più sportiva, potente e veloce di sempre</strong>. Basata su una scocca in fibra di carbonio, pesa appena 65 kg in più della corrispettiva coupé, e sebbene Maserati non abbia comunicato le prestazioni rilevate, è facile immaginare che siano molto simili a quelle della versione con il tetto (che raggiunge i 325 km/h e accelera da 0 a 100 in appena 2”9). Il V6 denominato Nettuno, infatti, è il medesimo della MC20 normale, con <strong>630 cavalli di potenza e 730 Nm di coppia</strong>. Da ascoltare senza filtri ogni volta che si decide di viaggiare con il vento tra i capelli.</p>
<p>Per la nuova MC20 Cielo, Maserati ha deciso di puntare su una soluzione assai originale: <strong>il tetto infatti è in vetro, e può passare da trasparente a opaco solo premendo un pulsante</strong> grazie alla tecnologia PDLC. Per aprire il tetto, invece, sono necessari 12 secondi, e si può eseguire l'operazione fino a una velocità di 50 km/h. Non ancora noto il prezzo di questa supercar scoperta, che dovrebbe costare circa 30mila euro in più rispetto ai 217mila della coupé.<strong> In attesa che la Casa modenese sveli la MC20 Folgore, versione full electric</strong> che sarà anch'essa declinata in versione spider e donerà un'esperienza di guida a cielo aperto del tutto nuova per Maserati.</p>
<p><a href="https://www.auto.it/news/anteprime/2022/05/25-5420960/maserati_mc20_cielo_la_spider_del_tridente_finalmente_e_tornata">Maserati MC20 Cielo, la spider del Tridente finalmente è tornata</a></p>

Il Tridente svela la super sportiva MC20 spyder dalla doppia anima, unica nel suo genere con il tetto elettrico retrattile in vetro. MC infatti è l’acronimo di Maserati Corse; 20 fa riferimento al 2020, anno in cui è iniziata la nuova Era del Brand; mentre Cielo sottolinea che si tratta di un modello votato al piacere di guida “open air”, pur mantenendo tutte le prerogative della coupé. Ecco le foto

Maserati MC20 Cielo

<p>Dalla capostipite A6 1500 del 1947 fino alla nuovissima MC20 Cielo, ecco tutte le auto scoperte più iconiche della Casa modenese</p>