Dalla Lamborghini Miura P400 fino alla Bugatti Veyron: ecco le 10 auto che sono state le più veloci al mondo dagli anni '60 all'inizio del terzo millennio

Supercar, le 10 più veloci di sempre dagli anni '60 fino alla Bugatti

<p><strong>La ricerca della velocit&agrave; massima pi&ugrave; elevata possibile &egrave; una costante</strong> che accompagna l'automobile sin dai propri albori. Da oltre un secolo, i Costruttori spremono cavalli, allungano rapporti e sviluppano soluzioni e tecnologie finalizzate ad <strong>aumentare, anche di pochi chilometri orari, la velocit&agrave; di punta delle loro vetture</strong>. Sfidando la resistenza aerodinamica e i limiti della meccanica per stabilire un nuovo record, destinato inevitabilmente a essere migliorato una volta che la tecnica avr&agrave; fatto un ulteriore passo avanti.</p>
<p>A oggi, le auto stradali hanno gi&agrave; abbondantemente superato i 400 km/h di velocit&agrave; massima, e i 500 orari saranno probabilmente il prossimo limite a venire infranto. Ma <strong>quali sono le auto che, nel corso degli anni, sono state le pi&ugrave; veloci al mondo?</strong> Eccole, partendo dagli anni '60 fino ai primi anni 2000.</p>
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<h2>Lamborghini Miura P400 &ndash; 1967 (276 km/h)</h2>
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<p>All'inizio degli anni '60, <a href="https://www.auto.it/marche/lamborghini">Lamborghini</a> inizi&ograve; a lavorare a una <strong>nuova auto sportiva, con motore installato in posizione centrale</strong> e un design dalle linee morbide e aerodinamiche. Stiamo parlando della Lamborghini Miura, una vettura destinata a entrare nella storia dell'auto per il suo design, formato da Marcello Gandini, ma anche per le sue prestazioni. Nel vano motore infatti trovava spazio un <strong>V12 da 4 litri, capace di erogare 355 cavalli di potenza e 367 Nm di coppia.</strong> Numeri assai elevati per l'epoca, cos&igrave; come lo erano quelli relativi alle prestazioni: l'accelerazione da 0 a 100 era di 6,7 secondi, mentre la <strong>velocit&agrave; massima di 276 km/h</strong>. Tanto da renderla l'auto stradale pi&ugrave; veloce della sua epoca.</p>
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<h2>Ferrari 365 GTB/4 Daytona &ndash; 1968 (280 km/h)</h2>
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<p>Il primato della Lamborghini Miura venne battuto poco dopo dalla &ldquo;rivale&rdquo; di sempre, la <a href="https://www.auto.it/marche/ferrari">Ferrari</a>, che nel 1968 lanci&ograve; la 365 Daytona in versione GTB/4. A differenza della Miura, che adottava il motore in posizione centrale, l<strong>a Ferrari montava il suo V12 all'anteriore </strong>come tradizione del Cavallino Rampante. Il propulsore misurava<strong> 4,4 litri di cilindrata ed erogava 352 cavalli</strong> di potenza. Sufficienti per spingere la vettura del Cavallino Rampante alla <strong>velocit&agrave; massima di 280 km/h</strong>.</p>
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<h2>Ferrari 288 GTO &ndash; 1984 (305 km/h)</h2>
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<p>Anni dopo, fu di nuovo una <a href="https://www.auto.it/marche/ferrari">Ferrari</a> a migliorare il primato, andando a superare la soglia psicologica dei 300 km/h. Dotata stavolta di motore in posizione centrale, <strong>la 288 GTO montava un V8 di 2,8 litri</strong> (da cui il nome della vettura) dotato di iniezione elettronica derivata dalla Formula 1 e con doppia sovralimentazione. La potenza era cos&igrave; di <strong>400 cavalli, con quasi 500 Nm di coppia</strong>. Costruita in appena 272 esemplari, la Ferrari 288 GTO accelerava da 0 a 100 in 4,9 secondi, e raggiungeva una <strong>velocit&agrave; massima dichiarata di 305 km/h.</strong></p>
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<h2>Porsche 959 &ndash; 1986 (317 km/h)</h2>
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<p>Nel 1986 a ottenere il primato fu poi la <a href="https://www.auto.it/marche/porsche">Porsche</a> 959, iconica supersportiva della Casa di Zuffenhausen derivata direttamente dalle corse. L'auto infatti era stata realizzata in versione stradale per poter omologare il modello destinato alle competizioni del Gruppo B. Dotata di un <strong>motore boxer a 6 cilindri da 2,8 litri e di trazione integrale, la 959 poteva contare su 450 cavalli</strong> e prestazioni da vettura da corsa: lo zerocento veniva bruciato in 3,7 secondi, mentre la velocit&agrave; massima &ndash; quella che segn&ograve; il record dell'epoca &ndash; era di <strong>314 km/h</strong>.</p>
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<h2>Ferrari F40 &ndash; 1987 (326 km/h)</h2>
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<p>Il primato della Porsche 959 non dur&ograve; a lungo: l'anno successivo, il 1987, fu infatti quello del debutto della <a href="https://www.auto.it/marche/ferrari">Ferrari</a> F40, leggendaria supercar della Casa del Cavallino Rampante capace di migliorare il record della tedesca di 9 km/h:<strong> la Rossa raggiungeva i 326 orari, ottenuti grazie al V8 biturbo da 2,9 litri e ben 478 cavalli.</strong> Realizzata per celebrare i primi 40 anni della Ferrari, la F40 era una vettura stradale concepita con <strong>criteri molto simili a quelli delle auto da corsa</strong>: spartana ed essenziale, riusciva a contenere il peso in circa 1.150 kg grazie ad accorgimenti come la carrozzeria in fibra di vetro. L'accelerazione 0-100 km/h era invece di 4,1 secondi.</p>
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<h2>Bugatti EB110 GT &ndash; 1991 (336 km/h)</h2>
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<p>Il 1987 fu anche l'anno in cui l'imprenditore italiano Romano Artioli rilev&ograve; i diritti del brand Bugatti, per riportarlo a nuova vita dopo decenni nell'oblio. Il risultato del lavoro dei progettisti Paolo Stanzani e Nicola Materazzi fu la<strong> EB110</strong>, supercar prodotta nello stabilimento di Campogalliano e <strong>dotata di un V12 da 3,5 litri e sovralimentato da ben 4 turbocompressori</strong>. La potenza raggiungeva i 560 cavalli, con 611 Nm di coppia, mentre la velocit&agrave; massima era invece pari a <strong>336 km/h</strong>, nuovo record. Ma non l'unico: della EB110, nel 1994, venne sviluppata anche una versione alimentata a metano e che con pi&ugrave; alto rapporto di compressione garantiva 650 cavalli di potenza, con una velocit&agrave; di punta di ben 344 km/h.</p>
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<h2>Jaguar XJ220 &ndash; 1992 (342 km/h)</h2>
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<p>Negli anni '80, <a href="https://www.auto.it/marche/jaguar">Jaguar</a> inizi&ograve; a lavorare su un modello a elevatissime prestazioni per mostrare tutto il potenziale sportivo del Marchio inglese. Nel 1988 <strong>la Casa present&ograve; la concept XJ220, dotata di motore V12 e trazione integrale</strong>, e il cui nome andava a indicare la velocit&agrave; massima del modello (220 miglia orarie, ovvero 354 km orari). La versione di produzione aveva caratteristiche &ndash; e prestazioni &ndash; leggermente diverse: il motore era un <strong>V6 sovralimentato da 3,5 litri da 550 cavalli</strong>, mentre la trazione divent&ograve; solo posteriore. La velocit&agrave; massima era leggermente inferiore rispetto alla concept, ma sufficiente per garantire alla XJ220 un posto in cima alla classifica dell'epoca, con <strong>342 km/h</strong>.</p>
<p><a href="https://www.auto.it/annunci/jaguar">Jaguar, scopri i modelli sul mercato dell'usato</a></p>
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<h2>McLaren F1 &ndash; 1993 (386 km/h)</h2>
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<p>Il record della Jaguar ebbe vita brevissima, perch&eacute; <strong>nel 1993 usc&igrave; una vettura destinata a rivoluzionare il segmento delle supersportive</strong>, spostando di molto l'asticella verso l'alto. La <a href="https://www.auto.it/marche/mclaren">McLaren</a> F1, lanciata nel 1993, riassumeva tutta l'esperienza e le conoscenze della Casa di Woking acquisite in anni di partecipazione ai campionati motoristici pi&ugrave; importanti. Caratterizzata da un'aerodinamica raffinata e da un peso estremamente contenuto, <strong>la F1 era equipaggiata con un V12 6 litri di origine BMW, con 627 cavalli di potenza e una velocit&agrave; di punta di ben 386 km/h</strong>, vale a dire ben 44 km/h in pi&ugrave; rispetto alla Jaguar che fino a quel momento deteneva il record. Tuttora, &egrave; l'auto ad aspirazione naturale pi&ugrave; veloce di sempre.</p>
<p><a href="https://www.auto.it/news/attualita/2022/05/13-5384342/mclaren_due_regali_esclusivi_per_la_regina_elisabetta">McLaren, due regali esclusivi per la regina Elisabetta</a></p>
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<h2>Koenigsegg CCR &ndash; 2004 (388 km/h)</h2>
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<p>La McLaren F1 si era rivelata cos&igrave; veloce che nessuno, per oltre un decennio, fu in grado di batterla. La prima a riuscirci &egrave; stata, sebbene di pochissimo, <strong>la Koenigsegg CCR, ben 11 anni dopo il lancio della supercar inglese</strong>. Realizzata da una Casa svedese specializzata in vetture ad altissime prestazioni e in tiratura limitata, la Koenigsegg CCR venne costruita in appena 14 unit&agrave;. Forte di un corpo vettura estremamente aerodinamico e dimensioni contenute, era dotata di un motore<strong> V8 sovralimentato da 806 cavalli, capace di erogare oltre 900 Nm e di spingere la vettura alla velocit&agrave; massima di 388 km/h</strong>. Sufficienti, anche se di poco, per detronizzare la McLaren.</p>
<p><a href="https://www.auto.it/news/attualita/2022/04/11-5298592/a_dubai_si_dimenticano_una_koenigsegg_da_1_5_milioni_di_euro">A Dubai hanno abbandonato una Koenigsegg da 1,5 milioni di euro</a></p>
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<h2>Bugatti Veyron &ndash; 2005 (408 km/h)</h2>
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<p>La vera svolta arriv&ograve; tuttavia l'anno successivo, con la Bugatti Veyron, prima vettura stradale in grado di infrangere la soglia dei 400 orar. Frutto di un lavoro lunghissimo e complesso da parte del Gruppo Volkswagen, nuovo proprietario del Marchio francese dopo la parentesi italiana, <strong>la Veyron riscriveva a sua volta i limiti delle vetture stradali</strong> con una coup&eacute; estrema, dotata di un grande motore a 16 cilindri a W, con 8 litri di cilindrata. E <strong>una potenza di 1.001 cavalli, sufficienti a spingere la Bugatti oltre la soglia dei 400 chilometri orari</strong>, 408 per la precisione.</p>
<p>Un nuovo record che avrebbe dato il via a una nuova generazione di hypercar con potenze monstre e velocit&agrave; massime sempre pi&ugrave; alte. Protagoniste di questa nuova fase, <strong>Costruttori storici come la stessa Bugatti</strong> (con le versioni pi&ugrave; estreme della Veyron, e poi la nuova Chiron), ma anche nomi nuovi come <strong>le americane SSC e Hennessey, la svedese Koenigsegg e altre ancora</strong>. In attesa di superare il muro dei 500 km/h e della nuova generazione di supersportive ad alimentazione alternativa, elettriche ma pure a idrogeno. La sfida continua.</p>
<p><a href="https://www.auto.it/news/news/2021/06/07-4340265/top_10_le_auto_piu_veloci_al_mondo_nel_2021">Top 10, le auto pi&ugrave; veloci al mondo nel 2022</a></p>

Uno dei fiori più belli mai sbocciati a Maranello, nato dalle intemperie e frutto delle idee dell'ingegnere Nicola Materazzi, che ha dato vita a una delle auto sportive più belle di sempre. Nacque per stupire su strada e su pista, con i suoi 478 CV e la velocità massima dichiarata di 324 km/h

Ferrari F40 FOTO

Nata per contrastare Ferrari F40 e Porsche 959, nel 1992 a Nardò conquistò il primato di auto di serie più veloce al mondo (349,2 km/h), perso un anno dopo a causa della McLaren F1. Da lì cominciò il declino e l'insuccesso commerciale, per una delle supercar più sfortunate e ambiziose della storia


Jaguar XJ220 FOTO

La granturismo che sapeva essere veloce e comfortevole allo stesso tempo: leggerissima e potentissima, ha rivoluzionato il segmento delle supercar per sempre. Spinta da un BMW V12 6 litri da 627 CV, a distanza di trent'anni dal lancio rimane l'auto a motore aspirato naturale più potente della storia


McLaren F1 FOTO

<p>Dalla Lamborghini Miura P400 fino alla Bugatti Veyron: ecco le 10 auto che sono state le pi&ugrave; veloci al mondo dagli anni '60 all'inizio del terzo millennio</p>

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Ferrari F40 – 1987 (326 km/h)

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