Opel Insignia, l'ammiraglia va in pensione senza eredi

Opel Insignia, l'ammiraglia va in pensione senza eredi

La Casa del Fulmine ha annunciato l'uscita di scena della sua berlina di fascia alta: ecco la sua storia

di Redazione

22.03.2023 ( Aggiornata il 22.03.2023 11:33 )

Opel Insignia si prepara a uscire di scena: dopo due generazioni e quasi 15 anni sul mercato, la berlina di Rüsselsheim scompare dai listini della Casa tedesca senza lasciare una sostituta. Assai apprezzata dal pubblico nei primi anni della sua commercializzazione, l'ammiraglia Opel ha sofferto il calo di interesse del mercato nei confronti delle berline tradizionali. Tanto da spingere Stellantis a sacrificarla eliminandola dai listini. Ecco la sua storia.

Opel Insignia, addio: la sua storia

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Opel fa uscire di scena la sua ammiraglia: ecco la sua storia, dalla prima concept car alle ultime versioni

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Opel Insignia, dalla concept alla OPC da 325 cavalli

Il lancio della Opel Insignia è avvenuto ufficialmente nel 2008, ma il progetto della berlina affonda le sue radici ad alcuni anni prima. Nel 2003, infatti, la Casa del Fulmine presenta la Insignia Concept: una show car dalle linee moderne e sportive, che anticipa alcuni concetti del modello di serie. Il secondo passo di avvicinamento al modello definitivo si ha 4 anni dopo, nel 2007, con la GTC Concept, una coupé filante dallo stile pressoché identico a quello della Insignia di produzione.

Ed eccoci finalmente tornati al 2008, quando la berlina Opel viene presentata in uno spettacolare evento al Tower Bridge di Londra. Ideata per sostituire la Vectra, la Insignia nasce sulla piattaforma Epsilon II, evoluzione di quella sviluppata pochi anni prima da GM insieme a Fiat, e che aveva fatto da base anche alla Croma. La prima generazione dell'ammiraglia Opel è offerta in versione berlina a 4 o 5 porte, a cui si aggiunge la station wagon denominata Sports Tourer. Le dimensioni sono generose (la sedan è lunga 4,83 metri) e la gamma dei motori estremamente variegata.

Per quanto riguarda le unità a benzina, l'offerta si apriva con un 1.4 turbo da 140 cavalli, a cui si affiancava un 1.6, sempre turbo, proposto in due varianti da 180 cv, e un 2 litri da 200 cv. I Diesel erano tutti 2.0 CDTI, con potenze incluse tra i 110 e i 195 cv. Non mancava neppure una versione sportiva, identificata dalla sigla OPC, con un V6 2.8 che erogava fino a 325 cavalli e garantiva prestazioni di primo livello: la 4x4 accelerava da 0 a 100 orari in appena 6,3 secondi, mentre la velocità massima era di ben 250 km/h.

La seconda serie e l'addio

La seconda (e ultima) serie dell'ammiraglia Opel è uscita nel 2017, in corrispondenza con il passaggio della Casa tedesca nel Gruppo PSA. Rinnovata nel design e nei contenuti, la nuova Insignia cresceva di taglia arrivando a sfiorare i 4,9 metri, e si proponeva in tre versioni: la classica berlina, denominata Grand Sport, la station wagon Sports Tourer e l'inedita variante Country Tourer, caratterizzata da assetto rialzato e protezioni per la carrozzeria.

Anche questa serie di Insignia offriva una gamma di motori estremamente variegata, con unità 4 cilindri a benzina da 1,5 e 1,6 litri, rispettivamente da 140-166 e 200 cavalli, e Diesel 1.6 e 2.0 da 110 a 210 cv. Al top della gamma non c'era più l'esuberante OPC a 6 cilindri, ma la più parca 2.0 Turbo Gsi da “soli” 260 cavalli, abbinata alla trazione integrale. Col passare del tempo la gamma è stata razionalizzata, per ridursi, sul mercato italiano, ai soli propulsori a gasolio con 2 ruote motrici.

Ora per la Insignia è arrivato il momento di uscire di scena. Sarà un addio o un arrivederci? Difficile dirlo, di certo c'è che nei piani di Opel non c'è, almeno nel breve termine, una nuova berlina di fascia alta.

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