Il 10% delle autostrade italiane è bloccato da un cantiere

Il 10% delle autostrade italiane è bloccato da un cantiere

Se nel 2021 in media c'era un cantiere ogni 18 km, nel 2023 si incontra in media un cantiere ogni 12 km. Ecco quali sono i tratti peggiori in Italia

di Redazione

29.05.2023 ( Aggiornata il 29.05.2023 18:19 )

Le autostrade italiane continuano a rappresentare un disagio enorme per lgli automobilisti italiani, con la situazione che non cambierà neanche in vista dell'estate ormai alle porte. Secondo l'inchiesta di Altroconsumo, che tra il 3 e il 9 aprile scorso è tornata a viaggiare attraverso l'Italia per monitorare la situazione autostradale, mettendola a confronto con quella riscontrata a maggio 2021, il numero di cantieri è ancora troppo elevato. Infatti, seguendo lo stesso itinerario di due anni fa, Altroconsumo ha percorso 9 diverse autostrade italiane, per un totale di circa 1.500 km: di questi, quasi il 10% - ovvero 134 km - erano interessati da cantieri.

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Cantieri e tratti inagibili: i numeri

Nello specifico, a crescere è sia il numero che la frequenza: se nel 2021 in media c'era un cantiere ogni 18 km, nel 2023 si incontra in media un cantiere ogni 12 km. Due anni fa erano stati in tutto 80 i cantieri rilevati in circa 1.500 km percorsi, mentre ad aprile di quest'anno il totale è salito a 117. In alcuni tratti autostradali, inoltre, i cantieri presentano una durata complessiva di più di un anno. Preoccupante anche il dato sullo delle corsie di emergenza. Durante il tragitto sono stati rilevati lunghi tratti in cui queste ultime erano chiuse a causa di lavori, per 106 tratti inagibili, per un totale di 120 km di corsie di emergenza inaccessibili. In alcune zone, addirittura, sono completamente assenti.

Le tratte peggiori in Italia

Altroconsumo ha stilato anche l'elenco delle tratte peggiori in tal senso. Sulla A1 Milano-Bologna, l'associazione per la tutela e la difesa dei consumatori ha viaggiato per circa 10 km senza corsia di emergenza incontrando 13 cantieri su un totale di 180 km. Sulla A14 Bologna-Pescara per quasi 360 km si contano 30 cantieri (uno ogni 12 km) per un totale di circa 34 km interessati da lavori stradali. Da Bologna a Pescara la corsia di emergenza era chiusa per quasi 28 km. La situazione più critica si riscontra invece tra Marche e Abruzzo: su 150 km di autostrada quasi 17 si percorrono su un'unica corsia. Giungendo alla A24 e la A25, sono 10 i cantieri in 200 km e si viaggia per quasi 7 km su una sola corsia e per 6,5 km senza corsia di emergenza. Di ritorno sulla A1, tra Roma e Firenze i cantieri erano 26, distribuiti in soli 24 km, durante i quali la corsia di emergenza era chiusa. Lungo la A12 Viareggio-Genova, in poco più di 80 km di autostrada erano i 4 cantieri rilevati. Infine, nel viaggio da La Spezia a Milano, Altroconsumo ha percorso due autostrade, la A12 Viareggio Genova verso nord e la A7 Genova-Milano: 11 i cantieri trovati lungo la prima tratta per un totale di circa 16 km - qui si viaggia in un'unica corsia con salti di carreggiata per lunghi tratti, anche all'interno delle gallerie e viadotti, e una velocità massima di 60 km/h -; nella seconda tratta invece su 120 km circa 39 erano interessati da 19 cantieri, ovvero il 32%.

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Il disagio dei cittadini

"Cantieri in aumento, restringimenti e conseguenze importanti su traffico e sicurezza: ecco a cosa hanno portato i disinvestimenti nella manutenzione da parte di Autostrade dal 2009 al 2018 - afferma Federico Cavallo, Responsabile Relazioni esterne di Altroconsumo -. L’inversione di marcia intrapresa dalla nuova gestione, per quanto apprezzabile, si confronta ancora con la pesante eredità del passato. Cosicché i mancati interventi di ieri finiscono per comportare, oggi, un effetto accumulo lungo la rete e forti ripercussioni sugli utenti. Insomma, la strada è imboccata ma c’è ancora molto da fare. Sappiamo che recuperare il tempo perso porta all’apertura di nuovi cantieri i quali, se da un lato sono assolutamente necessari e vanno conclusi presto e bene, dall’altro finiscono inevitabilmente per creare maggiori disagi alla circolazione. Una situazione solo in apparenza paradossale, quindi, che nasce da lontano. Proprio la mala gestione precedente aveva spinto, infatti Altroconsumo a lanciare una class action che conta ad oggi oltre 104mila partecipanti: automobilisti che chiedono un ristoro dei disagi subiti fino al 2021 a causa della mancata o scarsa pianificazione degli interventi di manutenzione e della conseguente riduzione della qualità del servizio. Numeri importanti, questi, che dimostrano quanto ampia e forte sia la domanda espressa dai cittadini".

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"Auspichiamo che gli sforzi attuali, nonostante i disagi ancora presenti, possano portare presto al miglioramento effettivo della rete autostradale di Aspi, consentendo di chiudere finalmente col passato e guardare al futuro - ha concluso Cavallo -. Necessità non più rimandabile, questa, che deve però chiamare altrettanto in causa tutti i gestori, le Istituzioni e la politica: tanto più in un momento in cui, tra incertezze sui fondi PNRR e nuovi progetti annunciati, l’attenzione deve rimanere alta innanzitutto nei confronti di chi, saltuariamente come ogni giorno, viaggia sulle autostrade italiane e merita di farlo con qualità e in sicurezza".

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