Auto Speed Date: Cina e 2035, le sfide dell'automotive

Auto Speed Date: Cina e 2035, le sfide dell'automotive

Le parole chiare espresse da Tavares (Stellantis) e de Meo (Renault) analizzano il presente e il futuro dell'auto in Europa: facciamo il punto della situazione

di Andrea Brambilla

31.07.2023 ( Aggiornata il 31.07.2023 16:21 )

Recentemente ci sono state due esternazioni molto chiare da parte di due figure importanti del mondo automotive, Il CEO di Stellantis Carlos Tavares e quello di Renault e Presidente dei costruttori europei (ACEA) Luca de Meo. Ma cosa hanno detto, l'occasione per entrambi era l'analisi della semestrale dei loro brand, di così importante? Li sintetizzo e poi li commentiamo.

Auto Speed Date: Tavares e de Meo tra Cina, 2035 ed Euro 7

Auto Speed Date: Tavares e de Meo tra Cina, 2035 ed Euro 7

Parole molto chiare, quelle espresse dai due manager sul futuro dell'automotive: il punto della situazione del Direttore Andrea Brambilla

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Tavares: l'Europa non sia autofobica

Tavares ha dichiarato che la competizione con i brand cinesi è ora aperta visto che oramai sono già in Europa. La miopia dei politici europei ha permesso, nonostante i gridi di allarme, di aprire le porte a questi costruttori senza imporre delle regole e soprattutto senza preservare l'industria europea che ha regole e quindi costi maggiori e soprattutto non ha quelle materie prime che dispone la Cina e che lavora senza regole. Ma l'altro monito importante è che l'Europa non deve essere autofobica. Cosa significa in pratica? Che queste continue limitazioni all'uso delle vetture private che stanno imponendo amministrazioni, come ad esempio il Comune di Milano con l'assurda Area B e altre limitazioni che vuole mettere in atto, creerà solo dei danni al settore automotive riducendo la libertà di circolazione dei singoli individui praticamente imponendogli di non acquistare vetture. Un processo che porterà quindi un'ulteriore riduzione del mercato con una ricaduta diretta sulle aziende automotive europee.

De Meo: stop ai motori termici, 5 anni in più

Anche de Meo in occasione della presentazione dei risultati finanziari del primo semestre del Gruppo Renault ha chiarito che il processo di transizione verso l'elettrico è oramai certo e che non si può tornare indietro. La sua proposta è però di spostare lo stop alla vendita delle vetture con motori endotermici al 2040, ovvero spostare il blocco di 5 anni. Una soluzione che permetterebbe all'industria europea di attuare maggiori contromisure all'arrivo delle Case cinesi.

L'Euro 7 non conviene: il motivo

Un tema è univoco per entrambi i CEO dei due Gruppi, ovvero l'Euro 7. Per Tavares e de Meo l'introduzione della nuova normativa, così come è stata pensata dall'Europa non porterebbe nessun beneficio ma anticiperebbe solamente l'eliminazione dei motori endotermici visto che nessuna Casa auto si adeguerebbe investendo soldi su una tecnologia che a breve sarebbe destinata a scomparire.

Auto Speed Date: elezioni europee ed equilibri sull'auto che cambiano

Soluzioni e proposte per combattere l'arrivo dei brand cinesi che però evidenziano quanto l'industria dell’auto europea non sia stata, e non lo sia ancora, supportata dal Parlamento Europeo. E intanto anche MG tra due/tre anni produrrà le sue vetture in Europa perché, come fecero giapponesi e coreani a suo tempo, anche i cinesi che hanno acquistato brand europei ma non solo porteranno parte della produzione nel Vecchio Continente... speriamo.

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