Acea, cosa piace e cosa ancora manca nel Piano d'azione dell'Europa

Promossa la flessibilità degli obiettivi 2025 sulla CO2, target da centrare entro il 2027, restano ancora temi caldi le emissioni dei mezzi pesanti e gli incentivi all'acquisto

Acea, cosa piace e cosa ancora manca nel Piano d'azione dell'Europa

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

Pubblicato il 5 marzo 2025, 17:30

Il Piano d'azione sull'industria dell'auto, presentato dal Commissario Tzitzikostas, è frutto di un confronto al quale ha preso parte anche l'Acea, l'organizzazione che riunisce 16 Costruttori di auto con base in Europa.

L'accoglienza riservata dall'associazione è nel complesso positiva, d'altronde il punto più caldo e di maggiore preoccupazione per i Costruttori - il rispetto del target 2025 sulle emissioni di CO2 - ha trovato il compromesso di un risultato da centrare entro il 2027. Tre anni per uniformarsi all'obiettivo altrimenti previsto con le vendite di auto nuove nel 2025, ovvero, la media di 93,6 g/km di CO2 emessa.

Un po' di respiro ai Costruttori

"Il Piano d'azione identifica molti settori chiave sui quali è necessario lavorare immediatamente. La flessibilità proposta per il raggiungimento degli obiettivi di CO2 nei prossimi anni è un primo passo positivo verso un approccio più pragmatico alla decarbonizzazione, dettato dalle realtà di mercato e geopolitiche. 

Promette di dare un po' di respiro ai produttori di auto e furgoni, a patto che le tanto necessarie misure relative alla domanda e alle infrastrutture di ricarica prendano effettivamente il via, ha dichiarato Sigrid de Vries, direttrice generale dell'Associazione Europea dei Produttori di Automobili (ACEA).

Case auto che hanno ribadito l'impegno alla mobilità a zero emissioni, come peraltro è emerso dal Piano d'azione. In attesa della revisione del Fit for 55 che verrà discussa nei prossimi mesi - da capire con quali margini di manovra - a oggi il 2035 sarà (ancora) di messa al bando delle auto non a emissioni zero. Al netto delle concessioni che verranno fatte agli e-fuels.

Incentivi alla domanda e costo della produzione europea

Restano aspetti critici, secondo i Costruttori d'auto rappresentati in Acea. Urgono misure in materia di infrastruttura di ricarica, di incentivi alla domanda, oltre a provvedimenti che riducano il costo della produzione europea. Un aspetto, quest'ultimo, sul quale il costo dell'energia è noto quanto sia impattante.

“Nonostante siano state delineate diverse misure promettenti per incentivare la realizzazione di infrastrutture e l'adozione di veicoli pesanti a emissioni zero, per questo segmento di veicoli manca ancora un impegno esplicito ad avviare la revisione degli standard di CO2 nel 2025, compresa una valutazione urgente delle condizioni di base”, prosegue de Vries. Neutralizzato il target 2025 su auto e furgoni, resta aperto il tema dei mezzi pesanti.

Commenti favorevoli, invece, sulla disponibilità dell'Europa a snellire normative e procedure, semplificare per aiutare la competitività dell'industria auto e favorire la collaborazione tra Costruttori sullo sviluppo tecnologico. Che siano gli Adas di livello più avanzato e la progettazione di veicoli software defined. Quelli, cioè, caratterizzati dalla predominanza della parte software e delle nuove funzioni e caratteristiche implementabili sui veicoli, ad architettura hardware invariata. Un passo importantissimo per superare l'obsolescenza tecnologica dei veicoli.

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