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Fabiano Polimeni
20 giu 2025
Tra le sfide che attendono Antonio Filosa, da lunedì 23 giugno amministratore delegato in carica di Stellantis, il futuro di Maserati è la sfida più complessa e, di certo, tra quelle più a cuore per gli appassionati.
Tornano le indiscrezioni di una possibile cessione del marchio, voci già circolate nel 2024 e allora - come oggi - smentite dai vertici Stellantis. L’agenzia Reuters ha tratteggiato lo scenario intorno alla casa del Tridente, supportato dalle indicazioni di fonti prossime alla vicenda, e indicando la “valutazione della possibile cessione di Maserati” da parte di Stellantis. Ricostruzione smentita da un portavoce del Gruppo.
La vendita è tra le opzioni future, una delle soluzioni al vaglio della compagnia di consulenze americana McKinsey, incaricata lo scorso aprile di condurre una valutazione in merito all’impatto dei dazi statunitensi sulle vendite di Maserati e Alfa Romeo. Non solo, sulla casa del Tridente verrà avanzata un’analisi strategica che contempli tutte le opzioni per Stellantis, le più vantaggiose per il potenziale del marchio e l'impegno finanziario da sostenere per il rilancio.
Tornando al 2024, quando l’ipotesi di vendita era già attuale, i vertici finanziari di Stellantis - successivamente azzerati - confermarono un piano industriale con le coperture finanziarie necessarie su tutti i 14 marchi del Gruppo fino al 2027. Sarebbe stata quella la data per il classico “tirare le somme” e valutare quali dei 14 brand fossero stati redditizi e da conservare in portafoglio, quali invece cedere.
Oggi lo scenario intorno al settore auto è diversissimo da 12 mesi fa, con l’impatto dei dazi statunitensi che si fa sentire. Ma qual è il rapporto di Maserati con le vendite Oltreoceano? Nel 2024 Maserati ha venduto 14.275 auto, in calo del 12% sull’anno precedente. Di queste, 4.807 vetture sono state vendute negli USA e in Messico, ovvero, il 32% della domanda totale, contro un 25% ricoperto dai quattro principali mercati europei (Italia, Germania, Francia, Spagna), a 3.733 auto vendute.
I dazi del 25% incideranno nel 2025 su quel 30% circa di auto destinate negli USA, al netto di volumi produttivi in calo, com’è emerso nel primo trimestre dell’anno (1.700 unità vendute, -48% sullo stesso periodo del 2024).
Questione dazi a parte, c’è il tema del riposizionamento di molti marchi del lusso e della sportività sull’auto elettrica. Ambiziosi piani di una gamma sempre più elettrica, dove non esclusivamente a batteria, sono stati rimessi in soffitta, non senza shock sui bilanci come nel caso Porsche.
Maserati manca di un'ampia gamma di modelli termici che sia in linea con le aspettative dei clienti sulla storia e il profilo del marchio. Si attende la presentazione del nuovo piano industriale nei prossimi mesi per scoprire con quali proposte dovrà arrivare la rinascita del marchio all’interno di Stellantis. Il piano di affiancare la MC20 Folgore alla gamma V6 Nettuno è stato cancellato per l'assenza di domanda da parte dei clienti. Un'analisi che dovrebbe suggerire su quali future fondamenta costruire il rilancio del marchio.
La produzione della Fiat 500 Hybrid a Mirafiori ha riportato a Modena le linee di produzione delle Maserati Granturismo e Grancabrio, termiche ed elettriche, accanto alla MC20 che nel 2025 dovrebbe accogliere un aggiornamento. Del Piano Italia presentato a dicembre da Stellantis, a Cassino, su architettura STLA Large, arriverà nel 2027 un grande modello di lusso. Sarà un modello Maserati, in sinergia con Alfa Romeo e la nuova Stelvio o, piuttosto, si tratterà di un terzo modello di fascia alta per la casa di Arese?
Tra le ipotesi circolate negli ultimi mesi sul futuro di Maserati, si è passati dall’interesse all’acquisto da parte di costruttori cinesi, alla creazione di un polo Maserati-Alfa Romeo. Fino all’ipotesi, ventilata, di una sinergia tecnica nel cuore della Motor Valley tra Maserati e Ferrari, già esistita tra fine anni Novanta e i primi Duemila, poi ridimensionata fino alla fase più recente, di fornitura di alcuni motori V8 per le sportive Maserati.
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