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Polestar O2 concept dà ossigeno alla sportività e al design

La show car esalta per le forme e per la tecnica, con l'architettura in alluminio fasciato. Non è prevista la produzione, Polestar lancerà due suv tra 2022 e 2023

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

2 mar 2022 (Aggiornato alle 17:28)

Sognare non costa nulla e, per un attimo, finisce in un angolo il dettaglio della propulsione elettrica. Polestar O2 dà... ossigeno ai sogni, alla sportività. È un concept immaginato su architettura Polestar 5, accorciata ovviamente. La granturismo elettrica arriverà sul mercato nel 2024, dopo il suv Polestar 3 (quest'anno) e Polestar 4, proposta suv-coupé compatta rispetto alla "3".

Alluminio bonded

Ecco, c'è la novità anzitutto dei materiali, perché l'architettura non è semplicemente in alluminio ma sviluppa un processo produttivo a garanzia di altissima rigidità e leggerezza. Le lavorazioni in alluminio sono tra loro fasciate, mediante collanti specifici. Differenti gradazioni - livelli di durezza - dell'alluminio garantiscono l'ottimale equilibrio tra rigidità e leggerezza nelle diverse parti dell'auto.

Sarà una tecnologia destinata alla Polestar 5, è una tecnologia utilizzata per il concept Polestar O2.

Roadster con tetto rigido

La configurazione è tipica della roadster con hard-top, in uno schema di interni 2+2 all'insegna della massima sostenibilità. Un unico materiale, riciclato, termoplastico, dà vita alle forme dell'abitacolo, dove il poliestere è impiegato per realizzare tutti gli elementi "morbidi".

È il design delle forme esterne, tuttavia, che esalta. Spigoli vivi danno personalità alla roadster, linee pulite ed essenziali. L'effetto avvolgente del parabrezza con le vetrature laterali è un po' un richiamo a stilemi noti perché propri di Zagato e applicati spesso a specialissime Aston Martin, vedi DBS.

Aero curatissima

Tutto Polestar è, invece, il linguaggio dei gruppi ottici anteriori, quelli posteriori hanno un profilo che agisce in chiave aerodinamica. La materia è cruciale per la prestazione e la riduzione del drag. Le attenzioni nello sviluppo del concept sono passate dalla gestione dei flussi laminari lungo le fiancate e le ruote, con cerchi dal design aero, per ridurre le turbolenze.

La chicca tecnologica che accompagna la show car è in un drone autonomo. Si solleva in volo per riprendere l'auto, fino a 90 km/h di velocità, e le immagini possono essere montate successivamente anche dal display da 15" dell'infotainment.

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