Auto nostalgia: Abarth Grande Punto, il ritorno dello Scorpione

Assetto ben piantato per la Grande Punto

Quattro belle gomme ben piantate per terra sono il biglietto da visita della Grande Punto riveduta dall’Abarth. E che questi pneumatici di dimensioni generose non abbiano solo una finalita? estetica lo si scopre sin dalla seconda o terza curva affrontata andando a cercare il limite. L’assetto ribassato, in combinazione con l’aderenza generata dalle gomme, conferisce un’ottima tenuta di strada alla vettura. Del resto essendo destinata soprattutto ai giovani, l’auto non e? dotata della possibilita? di disinserire il controllo di stabilità come magari ci si potrebbe attenderebbe da una sportiva. Al limite la tendenza risulta progressivamente sottosterzante, con una discreta reattività al rilascio dell’acceleratore. Solo togliendo il gas in maniera particolarmente brusca si verificano dei sovrasterzi marcati prima dell’intervento dell’ESP, peraltro abbastanza ben calibrato e non invasivo.

Dei vari controlli elettronici solo quello di trazione può essere disinserito, per agevolare eventuali partenze su fondi a scarsissima aderenza. Nonostante l’indiscutibile rigidità delle sospensioni, il rollio in curva si rivela sensibile. Lo sterzo è dotato di un comando preciso, ma bisogna fare l’abitudine alle sensazioni generate dalla servoassistenza elettrica. Premendo il tasto “sport boost” diventa leggermente più duro e diretto, migliorando ulteriormente il controllo della vettura nella guida pù brillante. La tentazione di schiacciare il pulsante risulta sempre molto forte dato che, in contemporanea, viene aumentato il valore di coppia massima (da 21,0 a 23,4 kgm), ovvero si hanno reazioni più pronte da parte del motore.

Tanta velocità, ma non consuma poco

Il quattro cilindri turbo in configurazione Abarth si lascia usare volentieri già a 2.000 giri ma, naturalmente, si esprime con molta più sostanza una volta che la lancetta arriva in prossimità dei 4.500/5.000 giri. La velocità massima (207,7 km/h), che si raggiunge dopo avere tirato tutta la quinta prima di inserire la sesta, non delude le attese, attestandosi su un valore praticamente uguale a quello dichiarato. Sono addirittura sorprendenti, invece, le accelerazioni con un tempo di soli 7”76 per raggiungere i 100 orari con partenza da fermo. Non male nemmeno la prestazione sul chilometro, che si copre in 28”98. Una calibrata spaziatura dei rapporti, poi, permette di ottenere riprese sufficientemente pronte in entrambe le marce più alte, con un passaggio da 80 a 120 km/h in 9”68 davvero di ottimo rilievo.

I consumi sono in assoluto abbastanza elevati (circa 11 km/litro), nonostante il peso non eccessivo. Guidando con piglio sportivo la cosa finisce col farsi sentire negativamente sull’autonomia, dati i soli 45 litri di capacita? del serbatoio. L’impianto frenante, messo a punto specificamente per questo modello, garantisce un’azione piu? che accettabile. Sull’asciutto non ci sono problemi, con un inter- vento mirato dell’ABS, mentre sui fondi a scarsa aderenza gli spazi di frenata si allungano, anche a causa dell’ampio battistrada.

Trattandosi di una sportiva, normale che il poco comfort faccia parte del suo DNA caratteristico. La rigidità delle sospensioni, infatti, alla lunga si avverte anche su strade non molto sconnesse. Questo, nonostante in curva i movimenti di rollio non particolarmente contenuti facciano pensare a un assetto abbastanza morbido. Ben percepibile nell’abitacolo la sonorità del motore, in particolare in fase di accelerazione. A partire da 120 km/h diventano invece sensibili i fruscii aerodinamici: a 130 effettivi sono ben 74,6/75,9 i decibel a bordo.

Fiat Multipla: il tuning della monovolume è decisamente stravagante