Maserati Ghibli, 55 anni fa l'esordio della veloce granturismo

Maserati Ghibli, 55 anni fa l'esordio della veloce granturismo

La coupé dall'anima racing venne svelata il 3 novembre 1966 nello stand Ghia del Salone di Torino, mostrando come combinare sapientemente prestazioni e lusso

di Redazione

03.11.2021 ( Aggiornata il 03.11.2021 17:52 )

Serviva un'auto affascinante per scaldare Torino e gli appassionati delle quattro ruote, il 3 novembre del 1966. Come ogni novembre, fa freddo nel capoluogo piemontese. Ma le temperature rigide non impediscono al mondo dell'automotive di radunarsi al Salone dell'automobile, dove nello stand Ghia viene presentata una nuova vettura che con il freddo non c'entra proprio niente. Anzi.

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Prende il nome da un caldo vento del nord Africa in grado di trasportare una grande quantità di sabbia; scelta non casuale, perché secondo le intenzioni dei progettisti la nuova macchina si distingue dalle altre per la velocità e per il "calore" dei suoi contenuti tecnici e stilistici. In Italia tutti vanno pazzi per "Strangers in the night" di Frank Sinatra, ma coloro che prediligono la musica italiana si buttano su Gianni Morandi, Little Tony e l'Equipe 84. Alcuni fortunati tra loro potranno ascoltarli direttamente dall'abitacolo della nuova e fascinosa Maserati Ghibli.

Maserati Ghibli, la granturismo che unì lusso e velocità

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La coupé 2 posti della Casa del Tridente esordì al Salone di Torino esattamente 55 anni fa, il 3 novembre 1966 allo stand Ghia. Disegnata da Giorgetto Giugiaro, sfoggiava una linea snella e aggressiva, ma dava grande spazio alla sportività grazie al suo V8 da 330 cavalli. La prima serie rimase in produzione fino al 1972

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DISEGNATA DA GIUGIARO PER GHIA

Disegnata da Giorgetto Giugiaro proprio per Ghia, Ghibli intende ristabilire i canoni di una granturismo due posti. Lo fa con un design innovativo, in cui non c'è distinzione tra corpo vettura e abitacolo. Quest'ultimo infatti è allineato in un'unica superficie, con linee geometriche e tese, ma non rigide, quanto semmai slanciate. Il frontale adotta i fari a scomparsa, con una calandra sottilissima e il logo del Tridente al centro. Il montante triangolare posteriore assume una propria identità, diventando un elemento iconico ripreso anche in successivi modelli della Casa modenese.

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330 CAVALLI DI DERIVAZIONE CORSAIOLA

Poi, c'è anche il divertimento e la sportività pura. Che in Maserati Ghibli si esprime nel motore progettato sull'esperienza del celebre 8 cilindri, usato dalla Mexico, capace di erogare una potenza di 330 cavalli nella versione 4,7 L, a cui fece seguito una ancora più prestazionale versione da 4,9 L. Tale propulsore venne dotato di carter secco, soluzione prettamente di stampo racing, che lo vedeva montato sul telaio, di tipo tubolare, in posizione molto bassa: una soluzione che conferiva alla vettura quel caratteristico aspetto aggressivo che fu tra i motivi del suo successo.

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UN'ISPIRAZIONE 

Lanciata sul mercato nel 1967 e prodotta fino al 1972, Ghibli venne realizzata in 1.200 esemplari coupé e128 Spyder. Uno dei modelli con tettuccio venne acquistato persino da Henry Ford, numero 1 del marchio di Detroit, per posizionarla nella hall del Ford Product Development Center di Detroit, presentandola come un esempio da seguire e una fonte di ispirazione. Quasi a indicare la strada per chi volesse creare un'auto che avrebbe saputo combinare comfort, lusso e velocità. Un'ispirazione che, come tutti sanno, continua ancora oggi.

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