Dalla 500 alla Panda, ecco la nostra top 5 delle Fiat più importanti e indimenticabili di sempre

Fiat, i 5 (+1) modelli iconici che hanno fatto la storia della Casa torinese

Era l'11 luglio 1899 quando nacque ufficialmente la Fabbrica Italiana di Automobili Torino. Una storia, quella della Casa piemontese, destinata a diventare ultracentenaria e a legarsi a doppio filo con quella dell'Italia, attraverso boom economici, crisi e momenti burrascosi. Nei suoi quasi 122 anni, la <a href="https://www.auto.it/search?p=1&key=fiat">Fiat</a> ha lanciato centinaia di vetture, alcune dai grandissimi numeri e che hanno letteralmente motorizzato il Paese, altre prodotti in pochissimi esemplari ma ancora oggi ricordati per la loro linea e le loro prestazioni.
La Casa torinese, del resto, ha sempre spaziato molto la sua produzione, includendo vetture di ogni tipo, dalle più economiche delle utilitarie fino alle ammiraglie e alle sportive. Senza mai perdere di vista le competizioni, anche grazie a un Marchio a suo volta legato indissolubilmente alle sorti della Fiat, Abarth. In questo scenario così ampio e variegato, quali sono quindi le vetture più iconiche e significative della Casa italiana?
Ecco la nostra selezione delle 5 auto (più una) più importanti per Fiat, tra city car e sportive.
<a href="https://www.auto.it/news/green/2021/06/04-4324196/fiat_l_annuncio_di_olivier_franc_ois_solo_elettriche_dal_2030_/">Fiat, l'annuncio di Olivier François: "Solo elettriche dal 2030"</a>
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<h2 style="text-align: justify;">Fiat 500</h2>

Quando si parla di Fiat, è inevitabile far andare il primo pensiero alla <a href="https://www.auto.it/news/news/2021/06/04-4325063/fiat_500_storica_il_64_compleanno_sara_anche_la_sua_prima_giornata_mondiale/">500</a>. Un modello iconico in tutto il mondo, e che in particolar modo in Italia è apprezzato ancora oggi e oggetto di un vero e proprio “culto” da parte dei suoi possessori. Lanciata nel 1957 per affiancare la più grande 600, la 500 è diventata l'auto simbolo del boom economico degli anni '60. In quel periodo la piccola Fiat è stata per migliaia di famiglie la prima possibilità di acquistare un'auto di proprietà. Che, seppure di piccole dimensioni (era lunga meno di 3 metri, poco più di una moderna Smart Fortwo) si rivelava adatta a tutte le necessità, dal traffico urbano alle gite domenicali fuori porta.
La Fiat Nuova 500 (questo il suo nome completo, per distinguerla dalle Fiat 500 A, B e C soprannominate “Topolino”) deve il suo nome al motore bicilindrico, con cilindrata appunto di 0,5 litri, capace di 13 cavalli. L'auto negli anni è stata oggetto di numerosi aggiornamenti che però non hanno mai stravolto il progetto originale di Dante Giacosa. La Fiat 500 è rimasta in produzione per quasi due decenni, fino al 1975. Ma il suo nome è rimasto scolpito nella storia del Marchio torinese, tanto da essere riproposta in chiave moderna nel 2007 (esattamente mezzo secolo dopo il lancio del primo modello) e nel 2020 con una ulteriore nuova generazione elettrica. Senza dimenticare le auto nate della stessa famiglia, dalla monovolume 500L al crossover 500X.
<a href="https://www.auto.it/news/green/2021/06/08-4344139/leapmotor_t03_il_clone_elettrico_di_fiat_500_sbarchera_in_europa_/">Leapmotor T03, il clone elettrico di Fiat 500 sbarcherà in Europa?</a>
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<h2 style="text-align: justify;">Fiat 124 Spider</h2>

Come detto, benché le utilitarie siano da sempre il fiore all'occhiello di Fiat, le sportive rivestono un ruolo fondamentale nella storia dell'azienda. Una in particolare risulta iconica: la 124 Spider. Presentata nel 1966, questo modello ha rappresentato un simbolo di sportività e lusso alla portata di quasi tutte le tasche. Derivata dalla 124 e realizzata anche in versione “Sport Coupé”, la Spider aveva in realtà poco in comune con la berlina: il pianale venne accorciato e modificato e il design totalmente rivisto.
Prodotta in circa 150mila esemplari in due decenni, la 124 Spider sfoggiava prestazioni di primo piano grazie al moderno motore 1,5 litri bialbero da 90 cavalli, che spingeva la vettura fino a 170 km/h. La sportiva torinese, inoltre, offriva soluzioni moderne come i quattro freni a disco, il cambio a cinque rapporti e il tergicristallo a intermittenza. Come per la 500, anche la 124 Spider è stata ripresa in chiave moderna. Nel 2016 infatti, grazie alla collaborazione con Mazda, l'iconica scoperta è stata riproposta con meccanica derivata da quella della MX-5 e motori turbo MultiAir.
<a href="https://www.auto.it/news/news/2020/06/25-3095191/fiat_124_spider_ecco_quella_con_un_v8/">Fiat 124 Spider, ecco quella con un V8</a>
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<h2 style="text-align: justify;">Fiat 127</h2>

Insieme alla 500, è una delle utilitarie della Fiat che hanno contribuito maggiormente a motorizzare il Paese, diventando un simbolo della propria epoca. La 127 è stata lanciata nel 1971, voluta da Dante Giacosa per sostituire l'ormai datata 850. Questo nuovo modello però era completamente diverso e a tratti rivoluzionario, sia dal punto di vista meccanico che estetico. Per la prima volta infatti la Fiat affidava a una city car lo schema “tutto avanti”, ossia con motore e trazione anteriori. Inoltre, la 127 si presentava con i freni davanti a disco e una carrozzeria a due volumi che l'ha resa di fatto la prima hatchback moderna della storia.
La storia della 127 ebbe tuttavia un inizio tragico: l'auto venne disegnata da Pio Manzù, giovane designer figlio dell'artista Giacomo, che morì in un incidente stradale prima di veder completata la sua opera su quattro ruote. La 127 diventò comunque una delle auto più vendute in Europa (oltre 5 milioni di esemplari prodotti) diventando un punto di riferimento per l'intero segmento, che da quel momento si sarebbe adeguato ai nuovi standard meccanici lanciati dalla piccola Fiat.
<a href="https://www.auto.it/news/news/2020/10/21-3501557/fiat_127_un_render_la_rielabora_in_chiave_moderna/">Fiat 127, un render la rielabora in chiave moderna</a>
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<h2 style="text-align: justify;">Fiat Panda</h2>

Un'auto diventata un simbolo, prodotta per ben 23 anni (dal 1980 fino al 2003) e tuttora ricercatissima nel mercato dell'usato, con quotazioni che non fanno certo pensare a un'economica utilitaria del secolo scorso (specie per le versioni 4x4). La Panda è entrata a far parte delle vite di milioni di italiani, per diventare poi, in tempi recenti, un oggetto di culto. Disegnata dalla Italdesign di Giugiaro e progettata per costare il meno possibile, la city car di Fiat si è rivelata un successo enorme per oltre vent'anni, arrivando a sfiorare le 5 milioni di unità prodotte.
Dotata inizialmente di un motore bicilindrico da 652 cm³ derivato da quello della 126 con 30 cavalli e da un 900 da 45 cv, la Panda ha visto nel corso degli anni aggiornare la propria offerta dei propulsori, arrivando al 4 cilindri da 1,1 litri e 54 cv dell'ultima versione. Tra le tante varianti offerte spiccano la 4x4, la Diesel e la Elettra, vettura a zero emissioni ante litteram prodotta dal '90 al '98. Il nome Panda è stato ripreso poi per le nuove generazioni della city car Fiat. Anche se si trattò in realtà di una scelta non pianificata: il modello del 2003 doveva inizialmente chiamarsi “Gingo”, ma a causa delle lamentele della Renault (che lo giudicava troppo simile a “Twingo”) Fiat decise di riprendere il nome “Panda”. Una decisione che col senno di poi si è rivelata decisamente azzeccata.
<a href="https://www.auto.it/news/news/2021/04/12-4108655/garage_italia_customs_panda_integral-e_restomod_al_top/">Garage Italia Customs Panda Integral-e, restomod al top</a>
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<h2 style="text-align: justify;">Fiat Punto</h2>

All'inizio degli anni '90 la Fiat si trovò di fronte alla necessità di sostituire l'apprezzatissima Uno con un nuovo modello. Per farlo, la Casa scelse di affidarsi nuovamente alla matita di Giugiaro, che sfornò un modello dal design moderno e tondeggiante, di netta rottura rispetto a quello delle Fiat degli anni precedenti. La nuova vettura venne chiamata Punto e lanciata nel 1993, in versione a 3 o 5 porte e con motori a 4 cilindri benzina e Diesel. Il successo dell'auto fu immediato, tanto che alla fine della sua carriera furono 3,4 milioni le Punto di prima generazione prodotte.
Oltre alle versioni già citate, la piccola hatchback torinese venne declinata nella variante sportiva GT, diventata un cult per gli amanti delle sportive anni '90 grazie al potente motore 1.4 turbo da 131 cv (che le permetteva di superare i 200 km/h) e la Cabrio, realizzata in piccola serie da Bertone. Lo stesso carrozziere propose anche una versione coupé dell'auto, la Racer, che tuttavia non fu mai prodotta in serie, mentre Giannini realizzò una versione ancor più sportiva con 158 cavalli e soprannominata "Drago". Nel 1999 la Punto Mk1 lascò il testimone a una nuova generazione, sostituita a sua volta nel 2005 dalla Grande Punto. Nonostante il grande successo commerciale riscosso da tutte le versioni, dopo l'uscita di produzione della Punto nel 2018, il modello non ha al momento un'erede diretta.
<a href="https://www.auto.it/news/youngtimer/2020/06/05-3047002/fiat_punto_gt_emozioni_e_brividi_inconfondibili_nello_stile_anni_90/">Fiat Punto GT: emozioni e brividi inconfondibili nello stile anni 90</a>
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<h2 style="text-align: justify;">Bonus: Fiat Duna</h2>

Come abbiamo visto finora, la storia della Fiat è ricca di modelli di grande successo, apprezzati dal pubblico dell'epoca e dagli appassionati di oggi. Ci sono poi vetture che sono state molto contestate e nel contempo apprezzate per le proprie soluzioni intelligenti, come la Multipla. Infine, ci sono auto che si sono rivelate “sbagliate” sotto ogni punto di vista. Passi falsi inevitabili nel caso di un brand dalla storia così lunga e complessa, e di cui la Duna rappresenta il perfetto esempio.
Lanciata nel 1985 nel mercato sudamericano con meccanica di derivazione Uno, la Duna fu importata anche in Europa dall'87. Una decisione che tuttavia non pagò, viste le scarse vendite del modello e le forti critiche di cui fu bersaglio. La Duna infatti fu chiamata a prendere il posto di una vettura iconica come la 128 berlina, e nonostante il design fosse curato da Giugiaro, la linea fu aspramente criticata. Nel 1991, dopo questa breve parentesi, la Casa decise di terminare l'avventura europea della Duna, diventata ormai oggetto di scherno e facezie (in particolare dal settimanale satirico Cuore, che le dedicò un calendario). Nonostante tutto, in Sud America questo modello (con il nome di Fiat Premio) ebbe un buon successo, tanto che ancora oggi esistono club di proprietari e appassionati.
<a href="https://www.auto.it/news/news/2021/06/03-4319056/fiat_svelato_il_nome_del_nuovo_suv_per_il_brasile_si_chiamera_pulse/">Fiat, svelato il nome del nuovo Suv per il Brasile: si chiamerà Pulse</a>

Dal 2 al 4 luglio 2021 avrà luogo il raduno mondiale diffuso organizzato dal Fiat 500 Club Italia. Ecco gli esemplari più strani che hanno partecipato alle edizioni passate

Fiat 500 Club, ecco quelle più strane viste ai raduni

L'utilitaria vide la luce nel 1971, un anno dopo vinse il titolo di Auto dell'Anno, battendo Renault e Mercedes. Ideata per la famiglia, il principio cardine era rappresentato dallo spazio e dall'abitabilità interna. Montava lo stesso 4 cilindri della 850, depotenziato però a 47 CV, ma era più prestazionale, grazie anche alla nuova posizione del motore, in posizione anteriore trasversale

Fiat 127: FOTO

Nel 1981, la Fiat Panda perde il titolo di auto dell'anno per soli 18 voti, a vantaggio della Ford Escort. La Panda, entrata in produzione nel 1980 rimarrà sul mercato fino al 2003, quando verrà  interrotta la produzione, dopo circa 4 milioni e mezzo di esemplari venduti. Proprio nel 2003, la Panda sarà "vendicata" dalla Panda seconda serie che si aggiudica il titolo mettendo in riga la Mazda 3 e la Volkswagen Golf V. Nella Gallery alcune declinazioni del modello base. 

Auto dell'anno: 1981, quando la Fiat Panda arrivò seconda

Erede della Uno Turbo I.E., vantava un propulsore sovralimentato ma sovradimensionato rispetto al telaio. Sul dritto era un bolide, ma faticava tanto in curva. Rappresenta un pezzo di storia dell'automobile italiana, modello sportivo figlio degli anni '90

Fiat Punto GT FOTO

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