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Fuoristrada duri e puri, Suv di lusso e piccoli crossover: ecco quelli che, secondo noi, sono i modelli più importanti di Jeep
11 mag 2022 (Aggiornato alle 17:13)
La vettura con cui tutto è cominciato è nata ancora prima del brand stesso. Come detto, infatti, gli USA si erano trovati a dover intervenire nella Seconda Guerra Mondiale e avevano bisogno di un veicolo adatto alle ricognizioni, agile e affidabile. Vagliati vari progetti, dopo l'uscita di scena della Bantam che aveva realizzato i prototipi iniziali, alla fine fu scelto quello della Willys, che poi fu prodotto su licenza anche dalla Ford per rispondere alla grande richiesta di mezzi. Piccolo e leggero, il veicolo era estremamente spartano, e non prevedeva comfort né tantomeno protezioni. Al punto che, per risparmiare acciaio, era previsto che la carrozzeria potesse essere realizzata anche con pannelli di compensato. Dopo la fine delle ostilità, gli esemplari del fuoristrada ormai sparsi in tutta Europa, e non solo, vennero riconvertiti per gli utilizzi più disparati.
Chiusa la produzione della versione MB, quella militare, si passò così a quella per uso civile, denominata CJ, che rimase in produzione fino agli anni '80, totalizzando oltre 1,5 milioni di esemplari. Tante le varianti, e diversi anche i motori, benzina e Diesel, montati nel corso degli anni. Tra questi, un 2,4 litri a gasolio e un 6 cilindri a benzina da 4,2 litri. Oltre a essere stata di fatto la prima Jeep della storia, la Willys ha anche definito lo stile dei modelli del Marchio che sarebbero venuti dopo, con forme squadrate e la griglia anteriore con le feritoie verticali: elementi che ritroviamo ancora oggi sulle Jeep moderne.
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