Jeep, i 5 (+1) modelli più importanti della Casa americana

Wrangler

Negli anni '80, la Jeep decise di dare un'erede all'ormai vetusta CJ, mantenendo il concetto di fuoristrada duro ma con tecnologie al passo con i tempi, migliore sicurezza e soprattutto qualche comfort in più. Nel 1986 nacque così la prima generazione di Wrangler, fuoristrada di dimensioni contenute (era lunga 3,9 metri) e con tetto removibile. Voluta dall'American Motors Corporation, all'epoca proprietaria della Casa, e importata in Europa da Renault, la Wrangler ottenne un buon successo, con 680mila esemplari venduti fino al 1996. Anno in cui arrivò sul mercato la seconda generazione. Più grande e ancora più apprezzata è stata poi la terza serie del modello, quella del 2006: lunga 4,2 metri nella versione normale e 4,75 in quella Unlimited, la Wrangler 3 è stata prodotta in 2,1 milioni di unità.

La serie attuale è la più grande di tutte (4,33 e 4,88 nelle due versioni, con un peso che arriva fino a quasi 2.400 kg) nonché la più raffinata e tecnologica. Sviluppata durante il periodo della proprietà FCA, la quarta generazione di Wrangler mantiene una serie di elementi che la rendono una off-road con pochi compromessi, come le portiere removibili, il parabrezza reclinabile e il tetto in tela apribile. Ma con uno sguardo in più al tema dell'efficienza: la gamma dei motori include infatti oltre al V8 Hemi e al V6 Pentastar anche i piccoli 4 cilindri Diesel 2.2 Multijet e benzina 2 litri GME da 272 cv, diventato poi la base della versione ibrida plug-in 4xe. Ed è in arrivo la versione full electric alimentata totalmente a batteria.

Jeep Wrangler 4Xe, la prova del fuoristrada plug-in hybrid