BMW X6 35i xDrive Futura

BMW X6 35i xDrive Futura

di Redazione

13.11.2008 ( Aggiornata il 13.11.2008 10:34 )

Prestazioni

Fisico da pugile e agilità da ballerina

Quando la voglia di guidare prende il sopravvento e ci si vuole divertire, il primo paragone è inevitabilmente con la X5. In BMW volevano che la X6 fosse diversa non solo nelle forme della carrozzeria e proprio affrontando le curve emergono differenze sensibili. Il cronico e marcato sottosterzo in entrata della X5 risulta quasi completamente annullato anche se, per una logica scelta di sicurezza, la tendenza al limite è comunque quella di allargare la traiettoria verso l’esterno.

La vettura segue con fedeltà le traiettorie impostate e, cosa che certamente non guasta, si rivela positivamente sensibile al rilascio dell’acceleratore. Questo vuol dire poter chiudere le traiettorie, se necessario, la dovuta prontezza anche in caso di controllo di stabilità inserito, addirittura sino ad avere un accenno di sovrasterzo. Pur in presenza di un baricentro abbastanza alto, è difficile credere di essere al volante di una vettura tanto pesante ( sulla bilancia la X6 della nostra prova ha superato le 2,2 tonnellate). La prontezza nei cambi di direzione e la facilità nel seguire i comandi risultano davvero sorprendenti. Il rollio non è mai eccessivo, anche senza le sospensioni attive ( offerte come opzionali a 3.450 euro) che ottimizzano l’assetto in ogni condizione di guida oltre a migliorare il confort di marcia.

Nonostante il peso della vettura superi i 2200 kg l'impianto freante risulta sempre all'altezza della situazione

Per contro, con le sospensioni convenzionali, poiché si è giocoforza dovuti ricorre a un compromesso, le irregolarità del fondo stradale un po’ si avvertono, sia che si affronti un tratto di sterrato sia al momento di superare le sconnessioni presenti in autostrada generalmente frutto di asfaltature scadenti e, magari, di riasfaltature peggiori. Oltre a una buona maneggevolezza nel misto si deve riconoscere alla X6 un’ottima tenuta di strada nelle curve a raggio più ampio, anche quando le velocità si fanno importanti. Infatti, il controllo di stabilità DSC III — di concerto con gli altri dispositivi elettronici — smorza progressivamente eventuali eccessi dinamici e diventa un po’ soffocante solo provando ad esasperare la guida in circuito. Anche lo sterzo, preciso pur se non del tutto diretto, aiuta molto chi sta al volante a pennellare le curve assicurando in ogni caso una buona sensibilità. Il brillante 6 cilindri sovralimentato, nonostante la massa e le dimensioni del mezzo, si lascia usare con il classico filo di gas. Molto elastico, sale in progressione e senza incertezze sino ai 7000 giri, limite di passaggio alla marcia superiore. La coppia massima è disponibile da 1300 a 5000 giri e già a quota 5800 si ottengono i 306 cv di potenza massima.

Da segnalare anche la notevole silenziosità del propulsore, che sale leggermente di tono, peraltro gradevole, solo in fase di massima accelerazione. I rilevamenti fonometrici indicano in soli 69,7/ 71,1 decibel, rispettivamente davanti e dietro nell’abitacolo, la rumorosità a 130 km/ h, complice qualche fruscio aerodinamico. I consumi risultano elevati, ma visto il peso dell’auto, la presenza della trazione integrale e una superficie frontale non proprio ridotta, non poteva che essere così. La velocità di punta si raggiunge in quinta e in spazi abbastanza brevi, usando il cambio in modalità manuale. I tempi in accelerazione sono eccellenti: i 100 orari con partenza da fermo si raggiungono in soli 6” 58 mentre il km si percorre in 27” 06. Idem dicasi per le riprese, ovviamente favorite dalla presenza del cambio automatico.

Giusto sottolineare che il “ kick down” può comunque essere evitato, come su molte altre BMW: basta non andare oltre il primo fine corsa dell’acceleratore. In manuale i comandi al volante assicurano risposte pronte che rendono divertente la guida. La frenata, a sua volta, risulta potente e progressiva, confortata da spazi d’arresto quasi incredibili stante la stazza della vettura. L’impianto, tra l’altro, ha resistito abbastanza bene anche a strapazzi fuori dall’ordinario come quelli che gli abbiamo “ inflitto” in pista, terreno non certo ideale per un SAC che appartiene pur sempre alla famiglia dei SUV.

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