BMW 123d Futura

BMW 123d Futura

di Redazione

26.11.2008 ( Aggiornata il 26.11.2008 15:46 )

Prestazioni

È Il protagonista,e una volta sulla scena non delude. Stiamo parlando del turbodiesel da 204 cavalli che spinge senza la minima incertezza la BMW del nostro test. Per capirne appieno le possibilità basta infilare la sesta per poi far scendere velocità e regime ai minimi livelli. La 123d continua a muoversi anche solo con un filo di gas, con il contagiri appena sopra il minimo. E quando la lancetta supera i 1600 giri la spinta si fa sentire, immediata e continua, con una progressione quasi esaltante. Non serve un grande allungo per ritrovarsi oltre i 200 orari anche partendo da veramente in basso. La rapida ascesa verso i regimi superiori si placa solo oltre quota 4500-4700 giri. Di spinta ce n’è davvero in abbondanza e lungo un arco talmente ampio di regimi da rendere facile la guida su ogni tipo di percorso. I rilevamenti cronometrici, in ogni caso, confermano le prime impressioni. Come detto, è piuttosto agevole raggiungere la velocità di punta, che si tocca in sesta a 4500 giri. Noi abbiamo visto 238,8 km/ h, addirittura qualcosina meglio dei 238 dichiarati. Stesso discorso per quel che riguarda l’accelerazione, con uno spunto degno di una sportiva e un grande allungo, favorito dalla fluidità di erogazione del quattro cilindri bavarese.

Metti la sesta e vai

Le sei marce a disposizione sono spaziate in maniera ottimale, con la sesta che non è né troppo lunga né troppo corta e anche gli altri rapporti ben calibrati. Gli innesti sono precisi, sebbene continui a essere sempre un po’ troppo lunga la corsa della leva. Premesso ciò, è naturale che le riprese siano sempre pronte in quinta così come in sesta, sia da 40 sia da 60 km/ h. Dopo avere annotato caratteristiche e prestazioni di rilievo assoluto per la categoria, la sorpresa più grossa viene dai consumi. Non è difficile attestarsi su percorrenze attorno ai 13/ 14 km/ litro, anche senza prestare particolare attenzione al “ suggeritore di marcia” che segnala sul display tra tachimetro e contagiri la marcia che è opportuno inserire per contenere i consumi. In città si percorrono mediamente 12,2 km/ litro, sui percorsi extraurbano si superano i 22 e guidando al limite si sfiorano i 5 km/ litro. Segno evidente che il grande lavoro di sviluppo effettuato dai tecnici della BMW per ottenere dai loro propulsori la massima efficienza sta dando frutti tangibili.


Lo sterzo garantisce una buona precisione. Tuttavia l’azione del servo elettrico lo rende un po’ meno diretto

Il comportamento della 123d, sempre sincero, risulta rassicurante nelle lunghe curve veloci, con una pecorrenza precisa delle traiettorie e una giusta e mai troppo evidente sensibilità al rilascio dell’acceleratore. Nel misto stretto il sottosterzo in entrata al limite diventa più marcato. Una volta in appoggio sulle ruote esterne in curva, la vettura può poi passare dal sottosterzo al sovrasterzo di potenza, prontamente (anche se un po’ bruscamente) domato dal controllo di stabilità. I dispositivi elettronici sono comunque disinseribili e in questo caso l’eventuale sovrasterzo resta sensibile. Il livello di tenuta è elevato, con limiti non proprio facili da raggiungere sulle strade ordinarie. In pista, se si rinuncia all’ausilio del DSC, sottosterzo e sovrasterzo sono molto più frequenti oltre che penalizzanti nella ricerca delle migliori prestazioni, come si può vedere dal risultato della prova di handling. Lo sterzo, per parte sua, risulta preciso, ma non del tutto diretto a causa dell’ingerenza dell’azione di servoassistenza. L’impianto frenante, a sua volta, reagisce con immediatezza e potenza, dando ottime sensazioni. Gli spazi d’arresto sono contenuti, con un’azione dell’ABS ben calibrata e poco invasiva. Questo se non si sottopongono i freni a sforzi particolarmente prolungati e gravosi come quelli derivanti, ad esempio, dalla guida in circuito o dalla necessità di affrontare una lunga e veloce discesa con molte curve in sequenza. In questo caso l’affaticamento dell’impianto è in agguato e rende consigliabile tirare i remi in barca.

Spingendo forte emergono un certo sottosterzo in ingresso di curva e del sovrasterzo in uscita, che penalizzano i tempi in pista

L’assetto non risulta esasperato in termini di sportività, cosa che garantisce un buon assorbimento delle irregolarità del fondo stradale. La risposta è secca solo sui rallentatori di velocità, segno di una certa rigidità degli ammortizzatori in fase di compressione. Il confort di bordo in ogni caso è su buoni livelli, in particolare per quello che riguarda l’insonorizzazione dell’abitacolo. Lo dimostrano i dati registrati in fase di massima accelerazione e non solo a velocità costante. E anche a velocità sostenuta la silenziosità resta tutto sommato notevole.



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