Kia Soul 1.6 16V CRDI VGT Cool

Rilevamenti e Tecnica

Il nuovo telaio che equipaggia la Soul fa parte dell’ultima generazione dei pianali sviluppati per i modelli del segmento mediobasso del gruppo Kia/Hyundai. La i20, appena lanciata dalla consorella coreana, utilizza una piattaforma della stessa famiglia, ma di minori dimensioni per quanto riguarda passo e carreggiate, mentre la prossima monovolume compatta Kia, attesa a fine anno e derivata dalla concept car N.3 presentata a Ginevra, adotterà il pianale della Soul ma con passo allungato.
La trazione anteriore, l’avantreno a ruote indipendenti tipo McPherson, il retrotreno a ruote interconnesse e lo sterzo a cremagliera con servoassistenza elettrica sono fra gli elementi tecnici comuni a queste vetture. La Soul 1.6 CRDI VGT protagonista della prova riprende inoltre dalla banca organi del Gruppo varie soluzioni già apprezzate su altri modelli, come la Cee’d 1.6 CRDI, con cui ha in comune l’impianto frenante a 4 dischi, autoventilanti davanti, il cambio manuale a 5 rapporti e il quattro cilindri 16 valvole, bialbero a camme in testa, a iniezione diretta common rail, di 1582 cm3, dotato di turbocompressore a geometria variabile e intercooler.
Sulla Soul si è però intervenuti sulla centralina elettronica: la potenza è così aumentata da 115 a 128 cv, sempre a 4000 giri, e la coppia massima è passata da 26 a 26,5 kgm a 1900 giri. Il turbodiesel, omologato Euro 4, monta solo a richiesta il filtro antiparticolato.
L'originale design della Soul è opera di Peter Schreyer, già autore della prima Audi TT e della VW New Beetle durante il suo impegno nel Gruppo tedesco. Fantasia, originalità e soluzioni innovative quindi non mancano sulla crossover coreana, che punta in primo luogo sul design innovativo, unito però alla funzionalità e al contenimento dei costi. Per confermare quella che è una delle peculiarità delle auto coreane ci si è concentrati su ogni particolare: sono stati adottati materiali di discreto livello qualitativo ma economici, si sono evitati inutili sprechi e la razionalità ha avuto un ruolo da protagonista in tutto il progetto.
La Soul è quindi una vettura ben studiata, che presenta alcune leggere imprecisioni nel montaggio, peraltro facilmente recuperabili, ma non mostra particolari difetti. Fra le soluzioni adottate per contenere i costi, la limitata finitura nella verniciatura delle parti nascoste sotto al cofano motore e al portellone. Il padiglione, rivestito in semplice TNT, ha quattro incavi per le maniglie d’appiglio, ma non ospita quella per il guidatore, mentre mancano le luci che segnalano l’apertura delle porte e quelle che illuminano la zona sottoporta. Come si vede sono lacune più che accettabili per un’auto che costa meno di 20.000 euro.
Da segnalare però anche soluzioni di rilievo, come l’arrotolatore della cintura di sicurezza centrale posteriore fissato direttamente al divano.