Inutile girarci attorno: volente o nolente, il diesel in Europa costituisce una linfa vitale pressoché insostituibile per buona parte dei costruttori, offrendo quell’indispensabile maggior appetibilità - e, dunque diffusione - necessaria per ampliare il bacino d’utenza. Anche nel mondo dei modelli più costosi e ricercati. Così, la propulsione ad accensione spontanea è approdata finalmente anche sotto il cofano della “fascinosa” FX, completandone la gamma con un solido tremila V6 di nuova progettazione. L’aggiornamento arriva in ritardo rispetto alla genesi del modello, nato nel 2003, ma contribuisce altresì in forma sostanziale a vitalizzare l’ultima versione di questa grossa, levigata e riuscitissima crossover, ristilizzata di recente e quanto mai attuale: non solo per i contenuti, ma anche per quel look così particolare e inconfondibile che l’ha resa popolarissima e desideratissima tanto Oltreoceano che in Europa, importata lungamente in parallelo prima di ricevere l’ok ufficiale di Nissan Europa. L’innesto del diesel, per quanto attuale e performante quanto le unità della concorrenza più blasonata, offriva forse il tenue rischio di tradursi in un certo “rigetto” a contatto con la vettura, solidamente ancorata ad una sportività evidente un po’ in ogni dettaglio: pietra miliare del concetto crossover, la FX colpisce per le forme sinuose da coupé a quattro portiere, con l’aggiunta delle ruote imponenti a ulteriore invocazione di grandi performance sull’asfalto. Ma il “tremila” a lei dedicato non sfigura affatto, ritagliandosi - lo diciamo subito - un ruolo di tutto rispetto all’interno della gamma. Certo, mancano la grinta e la possanza del grosso V8 5.0 e la nervosa ma vellutata erogazione dell’altro benzina, V6 di 3.7 litri, e lo scatto da fermo è ben meno bruciante; la spinta è tuttavia consistente e anche a bordo della 3.0d, con gas un po’ allegro, il panorama tende nel complesso a scorrere via assai velocemente, con le quasi 2,2 tonnellate del mezzo sospinte dal vigore dei 56 kgm di coppia. Resta evidente il bel dinamismo già apprezzato in passato, forse non precisissimo per le “mani” più raffinate sul volante ma certamente evocativo di traiettorie pennellate, velocità e gran souplesse: si respira anche qui, insomma, l’atmosfera del veicolo speciale, esclusivo, “arrivato”. Con il piacevole “plus” derivante da consumi interessanti (oltre 9 km/litro in città e autostrada), che incrementano più che altro l’autonomia di viaggio tra un pieno e l’altro.

Il resto della vettura è quello conosciuto. Design invariato, quanto mai appariscente specie in questa versione S capace di sfoggiare di serie poderose ruote da ben 21 pollici, ed abitacolo opulento per corredo di dotazioni, rifinito come si conviene a classe (e prezzo) del mezzo. Lo spazio è specifico: quanto basta per accogliere il canonico quartetto di passeggeri. A bordo si vive infatti in un’atmosfera raccolta e avvolgente, stante i diversi centimetri volutamente sacrificati alle forme ed alle proporzioni di carrozzeria, compreso il bagagliaio adatto a un equipaggio ridotto o a trasferte assai brevi. A queste condizioni, viaggiare e guidare la FX diesel offre quella solida sensazione di benessere che non stona in relazione ai quasi 70mila euro del listino. Tanti, è vero; ma come accade in Casa Infiniti, la dotazione di serie di questa 3.0d Premium S al top della gamma diesel include davvero tutto, compresi i più sofisticati e preziosi ausili alla guida attiva, costando meno della concorrenza a parità di dotazione. È vero che si perde un po’ il gusto della personalizzazione, ma in compenso ci si mette in macchina molto in fretta: basta scegliere tinta di carrozzeria e colori interni più appropriati al proprio gusto. <img title="Infiniti FX 30d Premium S" alt="Infiniti FX 30d Premium S" src="https://www.auto.it/images/auto/56/C_3_Media_1311656_immagine.jpg" />

<h1>Colori e comandi un po&rsquo; sgargianti</h1>Il cruscotto offre una combinazione cromatica decisa, mix tra il rosso delle lancette e del quadrante digitale centrale e i circoli illuminati in blu; di notte l&rsquo;insieme &egrave; comunque piacevole e non disturba. Un po&rsquo; disordinati e poco raggiungibili alcuni comandi, in basso alla sinistra del piantone.<h1>Plancia ok, baule piccolino</h1>Il disegno della plancia &egrave; avvolgente, con stile piacevole che combina forme arrotondate ad angoli a spigolo. Affollata la console centrale, anche perch&eacute; il navigatore con schermo touch replica i pulsanti di comando sotto al display. Il vano di carico &egrave; ottimamente rifinito, ma il volume &egrave; modesto: 410/1305 litri.<h1>Due poltrone da relax</h1>Eccellenti le poltrone sportive anteriori, complete di regolazioni elettriche capillari, allungamento manuale del supporto coscia, riscaldamento e ventilazione (anch&rsquo;essa disponibile su pi&ugrave; livelli). Il sedile di guida &egrave; regolabile anche nel contenimento laterale della seduta e nella larghezza dello schienale. L&rsquo;accoglienza posteriore permette confort e libert&agrave; di movimento ideali solo per due persone. <img title="Infiniti FX 30d Premium S" alt="Infiniti FX 30d Premium S" src="https://www.auto.it/images/auto/71/C_3_Media_1311671_immagine.jpg" />

Il lavoro adattamento dell’esistente progetto FX alla inedita motorizzazione diesel risulta nel complesso riuscita e più che godibile: in special modo per quanto riguarda carattere, qualità della marcia nell’impiego quotidiano e “sound” del propulsore, chiamato a confrontarsi con la nobile eredità dei V6 e V8 benzina sin qui conosciuti. La vettura non fa mistero di puntare ad una connotazione dinamica piuttosto decisa, che si ritrova pressoché immutata anche sulla 30d: anzi, anche in forma più spinta, determinata dallo specifico allestimento S che include ruote da ben 21 pollici in luogo di 20 assieme ad ammortizzatori regolabili a controllo elettronico. L’impostazione dell’assetto predilige dunque il controllo dei movimenti del corpo vettura, sempre molto composti tanto in ingresso curva che in frenata; l’assorbimento delle asperità è presente, ma decisamente blando incontrando ostacoli isolati. Il tutto con il molleggio nella modalità automatica, inizialmente più confortevole: la selezione Sport accentua in special modo la durezza di risposta in compressione, rendendo la taratura adatta soltanto su fondi particolarmente levigati. Per contro, in estensione prevale sempre una maggior morbidezza, non disdicevole per la schiena ma nel complesso un filo meno armonica nell’ottica della guida più impegnata. Proprio il campo d’azione assai dinamico rivela qualche lieve imprecisione della FX, tale da renderla sempre godibile ma anche lievemente meno incisiva rispetto alle rivali dirette più quotate. Avvicinando il limite, impostare e mantenere le traiettorie richiede qualche sottile correzione di troppo, con lo sterzo che mostrando un filo di ritardo ad alta velocità non aiuta a “sentire” con precisione particolare appoggio laterale e avantreno. Questione in fondo di sottigliezze, ma senz’altro avvertibili per chi guida “di fino”. Nulla da dire, al contrario, per stabilità e qualità dell’appoggio, cui concorre il bel bilanciamento globale della vettura almeno sino a che non si esagera; una sufficiente agilità rimane presente anche lungo i tratti più guidati e tortuosi, nonostante una massa complessiva notevole (quasi 2200 kg). Motore e cambio si sposano con bene, ma anch’essi sono intonati al quadro generale del mezzo: ideali per traffico e guida dinamica senza eccessi, perdono lievemente mordente se si cerca quel gioco “duro” che invece riesce alla perfezione a rivali quali Cayenne o X6 diesel. Il nuovo V6 offre un rombo lievemente metallico in accelerazione, mentre a velocità costante la voce resta ottimamente soffusa per non dire quasi “muta”; l’erogazione è progressiva ed accompagnata da un bel funzionamento pastoso, con riposta piena ed incisiva da sotto 2000 giri fino a 4000, ma mancano - anche qui - giusto un filo di precisione nella dosabilità della spinta a gas parziale e regime intermedio (prevale una certa esuberanza che va talvolta un po’ oltre la volontà del guidatore), più prontezza ai bassi e un allungo più grintoso verso il fuorigiri per pareggiare i conti con la miglior concorrenza. Cambiate automatiche dolci e docili pressoché sempre, combinate a una valida rapidità nei passaggi marcia; in modalità sequenziale manuale (comode “palettone” fisse al volante) talvolta si avverte qualche rallentamento dell’azione, giusto forzando molto. Ottima la trazione integrale, che non lascia spazio ad alcun pattinamento e bilanciando bene sotto e sovrasterzo, quasi inavvertibili con l’ausilio della sterzata integrale; giusto al limite la vettura smusa un po’ oppure accenna lievi sovrasterzi prima che il controllo di stabilità abbia il sopravvento. Migliore la resa dell’impianto frenante rispetto alla FX V6 benzina. Quanto alle prestazioni pure, il tre litri diesel regge piuttosto bene la massa della FX, tranne forse nell’accelerazione da fermo che risulta un filo penalizzata fino ai 100 km/h (quasi nove secondi effettivi), per poi risultare franca e ben apprezzabile nell’allungo verso andature superiori. Tant’è che l’ago del tachimetro va tenuto sempre un po’ sotto controllo, vista la facilità del mezzo a raggiungere velocità sopra la media e la silenziosità meccanica dell’abitacolo a tutte le andature. Bene le riprese, con tempi chiaramente favoriti dalla scalata automatica della trasmissione, e quanto a consumi si apprezzano percorrenze del tutto rispettabili anche in città (poco sopra i 9 km/l). <img title="Infiniti FX 30d Premium S" alt="Infiniti FX 30d Premium S" src="https://www.auto.it/images/auto/62/C_3_Media_1311662_immagine.jpg" />

E' tutto nuovo nuovo il diesel finalmente arrivato a bordo della bella FX. Frutto della progettazione congiunta dell’Alleanza Renault-Nissan, prevede un’architettura sei cilindri a V di 65 gradi e presenta un basamento realizzato in una speciale ghisa a grafite compatta, che garantisce peso contenuto assieme ad elevatissime qualità di resistenza alla torsione. Le testate sono invece in classica lega leggera con distribuzione a quattro valvole per cilindro, mentre la sovralimentazione avviene mediante un unico turbocompressore posizionato all’interno delle bancate. L’iniezione è common rail, dell’ultima generazione e consente pressioni di esercizio molto elevate, sino a 1800 bar. Rispetto ad altre applicazioni su modelli sia Nissan sia Renault, il 3.0d riservato alle Infiniti presenta inoltre componenti meccaniche e tarature di funzionamento specifiche, al punto da presentare elementi cardine della costruzione quali blocco cilindri e albero motore frutto di progettazione e sviluppo specifici: il tutto per poter offrire la miglior qualità di funzionamento adeguata al rango della vettura. Notevoli le prestazioni raggiunte, in linea con la concorrenza di settore; la potenza tocca il picco di 238 cavalli piuttosto presto, al di sotto dei 4000 giri, mentre la robusta coppia di 56,1 kgm rimane costante tra 1750 e 2500 giri, con 50 kgm già disponibili però a 1500 giri. Il cambio a disposizione è unico ed è costituito dal conosciuto automatico a sette rapporti con convertitore di coppia e gestione elettronica del funzionamento, che consente tra l’altro l’adattamento del funzionamento in base allo stile di guida e alla velocità del veicolo; la selezione sequenziale manuale è possibile sia tramite la leva sul tunnel sia mediante le grandi e comodissime palette fisse poste ai lati del piantone (la sinistra scala, la destra fa salire di rapporto). Invariata la trazione integrale permanente a controllo elettronico. Le sospensioni sono indipendenti su entrambi gli assali, con geometria sofisticate (triangoli sovrapposti davanti, bracci multipli al retrotreno) e presentano ammortizzatori regolabili a controllo elettronico su questa specifica versione S; la modalità Auto adatta l’assorbimento in funzione della guida, quella sportiva impone un molleggio ancor più rigido, specie in compressione. È standard, inoltre, la sterzata integrale attiva, che al posteriore arriva fino ad un grado di variazione nell’orientamento delle ruote. Sul piano degli ausili alla guida, sono presenti sia il cruise control attivo con tecnologia radar, pensato per funzionare anche a bassa velocità e in particolare al traffico urbano, sia l’innovativo sistema di avviso di superamento carreggiata attivo (LPD), che include l’intervento dinamico e automatico del veicolo sulla traiettoria percorsa nel caso di una mancata risposta da parte del conducente. <img title="Infiniti FX 30d Premium S" alt="Infiniti FX 30d Premium S" src="https://www.auto.it/images/auto/76/C_3_Media_1311676_immagine.jpg" />

Infiniti FX 30d Premium S, il gasolio si fa strada

Design

Commenti