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Peugeot 508 SW 2.2 Hdi, elegante e aggressiva

Pubblicato il 14 giugno 2011, 15:18

Prestazioni

ROUTIÈRE, letteralmente stradista: è il termine con cui i francesi designano le ammiraglie, per distinguerle dalle familiales, che non c’entrano con le station (loro quelle le chiamano break) ma che sono le medie. Volutamente un po’ a cavallo tra le medie e le grosse, alla prova della strada la 508 SW è però molto più vicina alle seconde che alle prime.
È una di quelle macchine che, dopo una tirata di 500 chilometri filati, ti dispiace quasi di essere arrivato perché l’avresti guidata volentieri ancora un po’. Brillante, confortevole, ben frenata, rassicurante: le si possono appiccicare praticamente tutti gli aggettivi che qualificano positivamente un’automobile. Tenuti insieme da un grande equilibrio generale che è poi quello che fa apprezzare ogni singolo elemento. A iniziare dal comportamento: l’assetto molto composto — persino un po’ troppo rigido sui dissuasori e le sconnessioni brevi ma è normale, su una versione che si chiama GT e monta gomme barra 45 — limita al minimo i movimenti di beccheggio e di rollio.
E il sottosterzo appena accennato favorisce la rapidità negli inserimenti, precisi anche grazie alle scelte progettuali, che, come abbiamo visto, hanno dotato la più potente delle 508 di collegamenti al suolo specifici. Ottima la stabilità e lo sterzo, pronto, preciso e diretto, e la frenata.
Il motore è regolare ed omogeneo, brillante specie ai medi regimi
. Impeccabile il pur classico cambio automatico. Non ha innesti secchi come un doppia frizione, ma è molto efficace anche nei kick-down. A voler sottilizzare, in discesa tende a insistere più del necessario sulle marce basse per ottenere il massimo dal freno motore. Per chi non gradisce, è sempre però possibile passare in manuale alla marcia superiore spostando la cloche o agendo sulle levette al volante. Le quali, altra imperfezione, sono un po’ troppo distanti dalla corona: se uno non ha dita da pianista è costretto allo stretching.
UN DIESEL PRONTO e rotondo, un automatico rapido: basterebbero questi elementi per capire che il quadro prestazionale è di tutto rispetto. Rimandandovi al tabellone di pagina 164/165 per la disamina di ogni singolo rilevamento, non possiamo qui non notare l’elasticità della 508, che in neppure 10 secondi schizza da 80 a 140 all’ora (9”50, per la precisione) e si rende autrice di un 80-120 da sportiva di razza (5”67). In accelerazione mantiene quasi al centesimo le promesse del dichiarato e anche se manca la velocità massima di quasi 7 km/h, con 225,3 km/h di punta è più che adeguata per muoversi in autostrada con un abbondante riserva di potenza. E i consumi? Nonostante verve e massa, sono buoni persino quelli. Non straordinari in assoluto, certo. Ma dopo tutto quello che vi abbiamo detto vi sembrano pochi 13,3 km/litro ai 130 o 11,3 in città?

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