Lexus LFA: La macchina del tempo

Lexus LFA: La macchina del tempo

di Redazione

24.08.2011 ( Aggiornata il 24.08.2011 11:22 )

Rilevamenti e Tecnica

Aprendo il cofano motore, le portiere o il piccolo lunotto posteriore è possibile accarezzare con mano la fibra di carbonio “viva”, senza alcun trattamento superficiale. Una scelta voluta, per mettere in mostra quel materiale per il quale Toyota ha sudato tanto, scegliendo di impiegarlo al posto dell’alluminio a progetto già bello che iniziato. Dunque il 65% della LFA è realizzato in CFRP (carbon fiber reinforced plastic) mentre il restante 35% è in alluminio, vedi le strutture di assorbimento e di sostegno. Il peso totale, pari a 1480 kg a secco (circa 1600 effettivi coi liquidi e il pieno), è molto ben distribuito lungo il layout della vettura: 48% davanti e 52% dietro. Questo grazie a un posizionamento intelligente dei componenti, come ad esempio il compatto motore V10 montato anteriormente ma molto arretrato verso l’abitacolo e tutto il resto dietro secondo lo schema transaxle: cambio e differenziale autobloccante al retrotreno, ma anche batteria e serbatoio posti dietro per pareggiare i conti.
Il propulsore, siglato 1LR-GUE, è di chiara ispirazione corsaiola: 4.8 litri, dieci cilindri con una V di 72°, dieci singoli corpi farfallati controllati elettronicamente, lubrificazione a carter secco, valvole e bielle in titanio e una enorme “snellezza”: se accelerate col motore in folle, l’ago del contagiri schizza da 0 a 9000 giri in sei decimi di secondo, come fosse un quattro cilindri motociclistico Yamaha. Riferimento non casuale, visto che l’azienda giapponese ha realizzato le testate di questo propulsore da 560 cavalli, pari a 117 cv/litro di potenza specifica. E sempre grazie al supporto di Yamaha, che di musica se ne intende, questo V10 è incredibilmente curato sotto il profilo del sound. Il coperchio stesso del motore è stato pensato come una enorme cassa armonica e il suono viene incanalato in abitacolo attraverso tre strade: una che dalla cover motore arriva diretta sotto la parte centrale della plancia più due canali laterali, uno superiore per i toni medi e alti, l’altro inferiore per le note restanti del motore. Questo sistema è stato battezzato 3D Surround Sound Concept perché lavora proprio come fosse un impianto audio con suono avvolgente, dal quale però non escono canzonette ma la drammatica colonna sonora del dieci cilindri.
Per quel che riguarda il resto, la LFA poggia su pneumatici Bridgestone realizzati su misura che coprono cerchi BBS forgiati da 20”. Questi ultimi ospitano dischi carboceramici da 390 mm davanti e 360 mm dietro e tutto l’impianto è firmato Brembo. Le sospensioni sono tutte in alluminio, con doppi bracci oscillanti davanti e un multilink dietro; gli ammortizzatori sono fissi, non regolabili elettronicamente. Infine il cambio: siglato AGS6, è un tradizionale meccanico robotizzato a sei rapporti, con singola frizione, tarature Normal, Sport e Wet e modalità automatica o manuale.

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