Citroën DS3 Cabrio 1.6 THP 155cv, originale e vivace col turbo, la prova

Prestazioni

Ci sono vetture che si fanno apprezzare anche quando non le guidi, magari perché fanno la loro bella figura anche da ferme, in parcheggio. Ma la DS3 Cabrio (e con lei tutta la gamma DS) ora fa anche di più: si fa ricordare perfino se ne siamo lontani. Questo grazie al Citroën DS Privilege, una formula o un “club” (fate voi) che dallo scorso marzo premia i clienti della gamma Citroën DS con una serie di servizi e “privilegi” che vanno dall’assistenza personale su varie richieste (dall’organizzare viaggi agli acquisti dei regali) grazie al “concierge privato”, fino a facilitazioni per eventi sportivi, fra cui il Mondiale Rally a cui la Citroën partecipa in prima persona.

Ovviamente, però, al di là di questo non dimentichiamo che una macchina ci deve gratificare anche e soprattutto quando la guidiamo: e sotto tale aspetto la variante Cabrio della DS3 ha molto da offrire. Per il carattere giovanile ma anche ricercato, per la facilità di godere della guida all’aria aperta e per la brillantezza propulsiva. Ovviamente ci vogliamo focalizzare su quanto concerne la Cabrio in sé, e quindi il tetto apribile.

Molto pratico grazie alla possibilità di manovrarlo anche in velocità (purché non superiore ai 120 orari) e con la possibilità di fermarlo al grado di apertura desiderato quando non ci si vuole “scoperchiare” completamente, sfrutta anche un’aletta a rete che fuoriesce anteriormente e diminuisce le turbolenze nell’abitacolo, favorendone ulteriormente l’uso. Aprendolo completamente si vede il cielo pressoché liberamente, mentre lo stesso non si può dire di chi ci segue... Infatti la capote in tela non ha un vano in cui rientrare e dunque prende il posto del lunotto (da specificare che questo è in vetro) ostruendo totalmente la vista.

Un problema relativo (si può limitare l’apertura) ma ovviamente da conoscere. Peraltro, anche a tetto chiuso la tela aumenta lo spessore dei montanti posteriori limitando un po’ la visuale, ma in parcheggio aiuta la presenza dei sensori. Sempre a tetto chiuso, se siete di quelli che badano a tutti i rumori vi accorgerete sicuramente che un po’ di fruscii in più ci sono, ma in misura non troppo fastidiosa e inferiore rispetto ad altre soluzioni cabriolet: le nostre apparecchiature hanno comunque registrato 4-5 decibel in più, mediamente.

Già che siamo in tema di rilevamenti strumentali, la velocità raggiunta è stata in linea con quella dichiarata (210,5 km/h) mentre l’accelerazione no, con i 7,94 secondi necessari per scattare da fermo ai 100 orari che sono peraltro un buon valore per una vettura non dichiaratamente “racing” (come invece l’omonima DS3). Le riprese sono un po’ penalizzate dall’erogazione che favorisce i regimi superiori ai 4000 giri e dalla rapportatura decisamente lunga, ma questa va a favore dei consumi: quasi 16,5 km/litro sono un buon valore medio, per una vettura così brillante.

Ai 90 costanti si superano addirittura i 20 km/litro, mentre in situazioni più movimentate è meglio accelerare con accortezza. Buona pure la frenata, senza sconvolgere, anche grazie ad un buon bilanciamento complessivo che si fa valere pure nei percorsi misti affrontati con un po’ di verve. L’appoggio è buono e con un filo di sottosterzo che non guasta nelle situazioni normali. Purtroppo la normalità delle strade italiane è anche quella di essere dissestate, e in questi caso l’assetto piuttosto rigido fa spesso perdere coerenza, diminuendo la precisione intrinseca dell’insieme assetto-ruote-sterzo. Peraltro si avverte come la scocca non torca, aiutandoci ad accettare la presenza dei montanti superiori a tetto aperto.